«Peek&Poke». Quindici anni di passione per l’informatica

Svetozar Nilović-Tozo, uno dei fondatori del primo Museo privato di Fiume, racconta gli alti e i bassi dell'ente luogo di divertimento dedicato alla tecnologia del passato. Annunciato il mini festival di musica elettronica che si terrà a settembre

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«Peek&Poke». Quindici anni di passione per l’informatica
Svetozar Nilović-Tozo dinanzi ad alcuni schermi d’epoca. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Quando si parla di musei la prima associazione che ci viene in mente sono gli enti pubblici che conservano e tutelano preziosi oggetti storici o opere d’arte da collezione. Esistono, però, associazioni e individui che sono riusciti a trasformare una passione o una collezione privata in un punto d’incontro per turisti e appassionati in materia. A Fiume il Museo che esce dagli schemi convenzionali è il “Peek&Poke”, un luogo di divertimento dedicato alla tecnologia del passato. Quest’anno il Museo dell’informatica spegne 15 candeline e a parlare delle celebrazioni, ma anche delle sfide incontrate a partire dal 2007 ad oggi è stato Svetozar Nilović-Tozo, uno dei fondatori nonché gestore dello spazio in via Ivan Grohovac 2, a pochi passi dalla Cattedrale di San Vito.

Il 2007, un anno indimenticabile
Quali sono stati gli inizi del “Peek&Poke”?
“Devo essere sincero, quando abbiamo aperto il ‘Peek&Poke’ non pensavo che avremmo resistito per un anno intero. Il mio scetticismo era dovuto alla situazione in città, al rapporto verso il turismo, all’epoca quasi inesistente, ma anche allo scarso interesse che le persone mostravano per i computer e altri oggetti elettronici in disuso.
Nel 2007, anno della fondazione, non avevamo idea a che cosa andavamo incontro. Io e il mio collega, Tomislav Ribičić, collezionavamo computer d’epoca per una nostra passione personale e visto che era il periodo di passaggio dai computer da tavolo ai PC usati per navigare su Internet, molti computer erano stati scartati. All’apertura il ‘Peek&Poke’ contava circa 3mila computer, calcolatrici, videogiochi o telefoni da collezione. Poi la gente ha iniziato a donare pure macchine da scrivere, ma anche grosse macchine usate nelle aziende e altri oggetti. Secondo le mie stime ora avremmo bisogno di 1.500 metri quadrati per esporre tutto quello che è in nostro possesso.
Il 2007 è stato arduo innanzitutto perché non sapevo come funzionassero le associazioni e poi non sapevo nemmeno come redigere un progetto e candidare il Museo ai fondi pubblici messi a disposizione da Città e Regione. Già l’anno successivo siamo stati colpiti dalla crisi economica mondiale e dopo qualche anno, credo nel 2012, ero sul punto di mandare tutto all’aria e rinunciare al mio sogno. La parte più difficile era pagare l’affitto, che ammontava a 2.500 kune all’inizio e successivamente a più di 3.000 kune. Per dieci anni abbiamo dovuto spendere tutte le nostre entrate su affitto e bollette a scapito dei programmi, mentre dal 2017 siamo stati esonerati dalla Città di Fiume dal pagamento dell’affitto e da quel momento è stato tutto molto più facile e abbiamo potuto indirizzare i soldi della vendita dei biglietti verso progetti che mirano alla promozione del Museo. C’è poi il Museo dell’infanzia, nei vani adiacenti al ‘Peek&Poke’, aperto nel 2013, ma abbiamo dovuto chiuderlo dopo poco tempo a causa di problemi legati all’umidità”.

Un sogno diventato realtà
Com’è la situazione adesso al “Peek&Poke”?
“Il 2019 per noi è stato un anno da record, con 4.900 biglietti venduti. Checché se ne dica, penso che il 2022 sarà l’anno che abbatterà tale record, perché già adesso siamo quasi a quota 5mila, senza contare tutti i visitatori che entrano gratis, ovvero i bambini. Se non fosse per il 2020, anno nefasto nel quale abbiamo venduto solo 1.200 biglietti, credo che a quest’ora saremmo già a quota 7mila. Quest’anno abbiamo aperto il Museo secondo l’orario estivo già agli inizi di marzo e devo dire che negli ultimi cinque mesi è stato un viavai ininterrotto di visitatori, soprattutto dalla metà di giugno. Quello che ho notato negli ultimi anni, ovvero dal 2017 ad oggi, è un cambiamento nella percezione del nostro Museo. Prima i visitatori venivano principalmente per visitare la città e passavano a trovarci di passaggio, mentre ora ci sono tante persone che ci vedono su Tripadvisor e vengono a Fiume con l’intento di visitare il Museo, oppure visitano i Laghi di Plitvice e fanno una deviazione al viaggio per poter venire al ‘Peek&Poke’. Quando abbiamo aperto il Museo avevo dichiarato che se una sola persona verrà da noi esclusivamente perché vuole vedere quello che offriamo, la mia missione sarà raggiunta”.

Attesa per il 23 settembre
Come verranno celebrati i 15 anni del Museo?
“Visto che questo per noi è un piccolo giubileo abbiamo deciso di festeggiarlo con due eventi, organizzati in collaborazione con l’associazione Distune. Il primo si terrà nel Museo il 23 settembre, nelle ore serali e sarà un mini festival della musica elettronica, che continuerà il giorno dopo. Venerdì si esibiranno Iv/An e Microslav, mentre sabato 24 settembre sarà la volta di Remute, un musicista e giornalista che gode di grandissima fama in Giappone e pubblica la sua musica anche su media come SNES, GameBoy, Nintendo 64 e altri.
Devo aggiungere, però, che abbiamo già organizzato molti eventi quest’anno, tra cui il concerto di Steven Brown a Palazzo Modello a maggio, la pubblicazione della versione audio del libro ‘Il piccolo principe’ in ciacavo e dell’omonima mostra nella Casa dell’infanzia, quindi questo sarà soltanto la ciliegina sulla torta”.

Quale tipologia di visitatori incontrate?
“La maggior parte dei visitatori sono famiglie che hanno scoperto il nostro Museo nelle guide turistiche, su Tripadvisor o su Google, ma anche persone che magari vengono attratte dalla nostalgia per i tempi passati. Durante l’anno scolastico a visitarci sono soprattutto scolaresche o gruppi che cercano una visita guidata, ciò che non è possibile durante l’estate. Sono soprattutto i bambini quelli che si divertono a provare tutti i dispositivi allestiti. Il ‘Peek&Poke’, infatti, è un Museo interattivo nel quale si può toccare tutto quello che è esposto, a parte gli oggetti chiusi in vetrina. Dal buon inizio abbiamo voluto dare la possibilità ai nostri ospiti di avere un’esperienza multimediale diretta e devo dire che la nostra fiducia è stata ripagata nel 99 p.c. dei casi. Purtroppo, c’è sempre quell’uno percento che approfitta della situazione e ruba qualche videogioco o altro. A causa di visitatori di questo tipo non solo abbiamo dovuto chiudere nelle teche gli oggetti più di valore, ma recentemente abbiamo messo pure un sistema di videosorveglianza. Devo dire, però, che un anno abbiamo organizzato il concerto dei Beatles Revival Band nel nostro Museo in occasione della Notte dei musei e a visitarci sono state migliaia di persone in una sola sera. Questo mare di visitatori si è divertito e non ha preso assolutamente niente di proprietà del Museo. Per quanto riguarda il Paese di provenienza dei nostri ospiti, recentemente abbiamo avuto alcuni visitatori da Israele, altri dal Camerun e molti pure dagli Stati Uniti d’America”.

Quali sono i piani per il futuro?
“È difficile dirlo perché dipendiamo dai finanziamenti della Città di Fiume, ma visto che quest’anno è stato molto impegnativo penso che mi limiterò a pianificare le ferie a ottobre. Ho iniziato che avevo 35 anni, ora ne ho 50 e nonostante l’entusiasmo non sia diminuito devo dire che la stanchezza si sta facendo sentire. Vorrei lasciare il ‘Peek&Poke’ alla Città di Fiume e a qualche giovane entusiasta e spero che tra 15 anni, al momento del pensionamento, riuscirò a ultimare questo passaggio e il mio lascito. L’ideale sarebbe trovare uno spazio adeguato in questo arco di tempo, forse nel Benčić o in qualche altro vano d’affari vacante. Lo spazio nel quale opera il ‘Peek&Poke’, pari a circa 300 metri quadrati, ha iniziato a divenire troppo affollato già nel 2012. Sarebbe un peccato perdere uno dei pochi Musei privati in Croazia. A parte il ‘Peek&Poke’, Fiume ha soltanto il Museo della Farmacia in Calle Canapini, mentre Zagabria ha moltissimi musei di questo tipo, come quello della tortura, delle relazioni finite, degli anni ‘80, delle illusioni, delle rane o altri”.

Collaborazione con il PPMHP
I rapporti con gli altri Musei fiumani?
“I rapporti sono ottimi, soprattutto quelli con il Museo di Marineria e Storia del Litorale croato (PPMHP), situato nel Palazzo del governo. Quando abbiamo aperto il nostro Museo ci rendevamo conto che una struttura senza un programma di accompagnamento non ha alcun valore, motivo per cui ci siamo impegnati al massimo per attirare i cittadini. Credo che questa nostra iniziativa sia risultata con programmi simili anche negli altri musei fiumani, i quali si sono resi conto che è essenziale un impegno maggiore.
Ultimamente collaboro spesso con Tea Perinčić, curatrice al PPMHP, la quale mi aiuta a realizzare le mie idee. Assieme abbiamo organizzato la mostra ‘Ritorno sulla luna’ nel 2017, nel 2018 abbiamo realizzato la mostra ‘Rigojanči’, nel Palazzo del governo, nel 2019 abbiamo pubblicato l’albo illustrato ‘Rigojanči’. Per il 2020 avevamo in piano di fare un Festival dei robot e delle luci per Fiume CEC 2020, ma purtroppo la cosa è andata in fumo. In compenso abbiamo lanciato il progetto dedicato al ‘Piccolo principe’ in ciacavo”.

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