Applausi a non finire per un concerto memorabile

Grande successo per il secondo appuntamento con il Trio pianistico fiumano tenutosi nel Salone delle Feste a Palazzo Modello

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Applausi a non finire per un concerto memorabile
Il Trio ha offerto un’esecuzione di alto livello. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il secondo appuntamento con il Trio pianistico fiumano si è tenuto martedì sera presso il Salone delle Feste di Palazzo Modello e per l’occasione si è radunata una folla di persone, tanto che, per accogliere tutti, è stato necessario aggiungere dei posti a sedere.

Prima dell’esibizione il pianista, Filip Fak, ha salutato il pubblico e si è detto sorpreso di vedere una platea così numerosa: “È sempre un piacere imbattersi in imprevisti, come quello di stasera, in cui mancano sedie – ha scherzato il musicista, per poi continuare –. Abbiamo fatto il nostro esordio 7 anni fa, proprio su questo palcoscenico, ed è sempre un piacere ritornare qui, soprattutto vista l’accoglienza che riceviamo”.

Una nuova proposta
Il trio composto dal violinista Krunoslav Marić, dal violoncellista Vid Veljak e dal pianista Filip Fak ha proposto per l’occasione il Trio pianistico in fa minore, op. 65 (Nr. 130) del compositore ceco Antonin Dvořák, uno dei massimi compositori della musica boema del XIX secolo. Nelle sue composizioni fu influenzato soprattutto da Brahms e Wagner, ma trovò il modo di inserire elementi ispirati ai canti popolari della sua terra fondendoli alle sinfonie orchestrali, raggiungendo così splendidi risultati. “Questa sera vi vogliamo proporre qualcosa di nuovo anche per noi. Da poco abbiamo scoperto questa composizione, anche se pensiamo di possedere una buona conoscenza musicale – ha spiegato Fak –, speriamo di riuscire a trasmettervi le emozioni e le suggestioni che questo pezzo ha suscitato in noi, che ne siamo rimasti meravigliati”.
Il trio pianistico fiumano ha regalato quattro movimenti importanti al pubblico presente in sala, suddivisi in un primo caratterizzato dall’Allegro ma non troppo, seguito dall’Allegretto grazioso – Meno mosso, per poi proseguire con il Poco adagio e finire in bellezza con il Finale. Allegro con brio. Nel Trio op. 65 si riscontrano i due poli della maniera compositiva di Dvořák: da un lato l’influenza della tradizione classico-romantica, dall’altro l’impronta del canto popolare, ricreata in forma stilizzata. Questa contrapposizione di caratteri si compendia in un linguaggio musicale esuberante, vitalistico, estroverso negli aspetti impetuosi e appassionati, e liricamente ammorbidito in quelli malinconici e sentimentali.

Un’esecuzione di altissimo livello
Esecuzione impeccabile di altissimo livello che ha lasciato il pubblico incantato dalla bravura e dalla maestria degli artisti fiumani, tanto che a momenti sembrava che ad esibirsi ci fosse un’orchestra intera, non “solo” tre musicisti. Il programma è stato seguito da tutti i presenti in religioso silenzio, ma al termine dell’esecuzione non sono mancati gli applausi. L’acclamazione sincera e meritatissima è nata dal cuore degli spettatori che hanno riconosciuto l’abilità, la preparazione e il perfezionismo dei tre professionisti.
Il trio, visibilmente emozionato dagli applausi scroscianti, non ha nascosto l’incredulità di fronte a un’accoglienza tanto calorosa da parte degli spettatori tanto che a fine serata il violinista Krunoslav Marić ha preso la parola per ringraziare il pubblico per l’apprezzamento dimostrato, nonché la Comunità degli Italiani per l’ospitalità.
L’ultimo appuntamento con il Trio in programma a Palazzo Modello è previsto per lunedì, 11 dicembre, per chi si fosse perso i primi due concerti questa è l’occasione giusta per scoprire la bravura e la classe dei tre musicisti, mentre chi invece era presente alle serate precedenti potrà godere ancora una volta di un’esibizione che promettere di essere all’altezza dei più grandi palcoscenici internazionali.

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