Centro 521, un toccasana per gli anziani

Esauriti i mezzi europei destinati al lancio del progetto, per mantenerlo in attività i sindaci dell’ex Polese si sono impegnati a spesare i costi dello sportello informativo in via Zagabria, del personale, della linea telefonica e del sito internet

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Centro 521, un toccasana per gli anziani
La firma dei contratti per il finanziamento dell’attività del Centro 521. Foto: DARIA DEGHENGHI

Singolare unità d’intenti tra i sindaci dell’Istria meridionale sulla necessità di investire di comune accordo, disinteressatamente, nel proseguimento del progetto del Centro di sostegno sociale 521, decollato lo scorso anno grazie a un finanziamento della Commissione europea elargito nell’ambito degli Investimenti Territoriali Integrati. Esauriti i mezzi europei destinati al lancio del progetto, per mantenerlo in attività i sindaci degli enti locali istriani meridionali riuniti sotto l’egida di Pola (Dignano, Barbana, Sanvincenti, Marzana, Fasana, Medolino e Lisignano) si sono impegnati a spesare i costi dello sportello informativo in via Zagabria, i costi del personale, della linea telefonica e del sito internet che fungono da anello di congiunzione tra le istituzioni e i cittadini bisognosi nella realizzazione dei propri diritti sociali. Il sistema, come noto, si rivolge alle categorie sociali più fragili a prescindere dalle cause del disagio: persone con handicap fisico o mentale, anziani, indigenti, senzatetto, disoccupati cronici, tossicodipendenti, alcolizzati, gente caduta in miseria, ma anche le rispettive famiglie. Un centro per tutti è necessario perché appiana di difetti della burocrazia, smussa la “rigidità” delle istituzioni e accorcia il tempo necessario per accedere a un servizio che altrimenti sembra irrealizzabile.

Assistenza a 212 richiedenti
L’assessore alle politiche sociali Ivana Sokolov ha fatto il punto della situazione. In un anno trascorso dall’apertura, il Centro di supporto 521 ha fornito assistenza a 212 richiedenti nell’accedere a 402 tipologie di servizi socio-sanitari diversi. Nella maggior parte dei casi (145) l’utenza era polese, ma anche dei comuni limitrofi. Lo spettro dei servizi forniti spazia dalla semplice consulenza ossia dall’individuazione dell’ente (sanitario, sociale o previdenziale) destinato a risolvere il problema a un’assistenza onnicomprensiva, multidisciplinare e prolungata nel tempo, quando la complessità del caso è tale da richiedere un approccio per così dire integrato dei vari soggetti coinvolti. Una delle piaghe sociali che sembra ingigantirsi di anno in anno, stando a Ivana Sokolov, è l’abbandono degli anziani nelle periferie rurali che hanno bisogno di assistenza a domicilio. In questo ambito le liste d’attesa s’allungano mentre la disponibilità del personale istruito ed equipaggiato dalla Croce rossa scarseggia, per cui saranno necessarie nuove iniziative di sensibilizzazione, ma anche maggiori allocazioni di denaro. Inoltre sono in aumento i disturbi e i disagi mentali, e in questo caso gli assistiti chiedono il rispetto della privacy e un aiuto concreto. Un terzo problema non meno scottante è la carenza di unità abitative in locazione a lungo termine, in quanto i titolari dei beni immobiliari nei comuni “turistici” tendono a squalificare i residenti perché più interessati ai guadagni più lucrosi del turismo.

La popolazione che invecchia…
Il Centro di supporto 0521 è utilissimo per avvicinare agli utenti i tre pilastri della politica sociale che sono il sistema sanitario, l’assistenza sociale e il sistema pensionistico che tendono a badare ciascuno alle proprie competenze esclusive perdendo di vista il quadro complessivo e l’uomo nel bisogno.
A questo scopo si fa uso del telefono verde 052/521-522, di un sito Internet, della posta elettronica e dello sportello fisico in via Zagabria, dove gli operatori di turno istruiti dagli enti promotori e patrocinatori sono a disposizione cinque giorni la settimana dalle 8 alle 20.
Anche senza contare gli indigenti nell’accezione tradizionale, l’invecchiamento della popolazione sta creando problemi che gli enti locali istriani sinora non erano abituati ad affrontare.
Attualmente una persona su quattro ha più di 65 anni ed entro il 2030 saranno una su tre per cui in futuro si avranno sempre meno giovani ad accudire i propri anziani e una necessità d’assistenza istituzionale ed exrtaistituzionale crescente. Insieme gli enti locali della Bassa Istria (ovvero i Comuni di Medolino, Marzana, Lisignano, Sanvincenti e Barbana e la Città di Pola e Dignano), gestiscono un territorio piuttosto esteso con oltre 90.000 abitanti sempre più anziani e bisognosi di cure.

Un «navigatore satellitare»
I sindaci non hanno dubbi sulla necessità di mantenere attivo questo servizio che, a detta di Dalibor Paus (Barbana) è come una specie di “navigatore satellitare” in una rete ormai inestricabile di enti, istituzioni, uffici, sportelli, assistenti sociali… per cui i cittadini sono sempre meno capaci di districarsi nella complessità di leggi e regolamenti che disciplinano il settore. Radomir Korać (Fasana) ritiene inoltre che “i cittadini fanno sempre più fatica a sbarcare il lunario per cui è un nostro obbligo assicurare loro i mezzi necessari di sussistenza essenziali, anche se si dovesse trattare di investimenti dieci volte superiori”. D’accordo con i colleghi anche i primi cittadini di Pola Filip Zoričić, di Medolino Ivan Kirac, di Sanvincenti Dean Perković, di Dignano Edi Pastrovicchio e di Marzana Predrag Pliško, che ieri a Pola hanno firmato il contratto con cui vengono disciplinati i rispettivi diritti e doveri, a cominciare dalle quote di partecipazione (in tutto 80.000 euro), fermo restando che la quota maggiore (30 per cento) spetta a Pola essendo i tre quarti dell’utenza appunto residenti a Pola.

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