ViK. La fusione delle società una questione di solidarietà

La Corte Costituzionale dà ragione alle amministrazioni dell’Abbaziano, mentre la Legge sulle acque ha stabilito che l’accorpamento va effettuato entro il prossimo 15 gennaio

0
ViK. La fusione delle società una questione di solidarietà
Davanti alla sede della “Liburnijske vode”, due anni fa, i sindaci dell’Abbaziano dissero no all’accorpamento. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Possibile un aumento delle bollette per l’acqua potabile e per lo smaltimento delle acque reflue. Il riferimento è alle utenze di Fiume e delle Città e Comuni del circondario in cui è la municipalizzata fiumana Vodovod i kanalizacija (ViK) a fornire i servizi. Ciò avverrà, o dovrebbe avvenire, in seguito all’accorpamento nella ViK di quattro aziende comunali. Si tratta di “Čabranka”, “Komunalac, vodoopskrba i odvodnja”, “Vode Vrbovsko” e “Liburnijske vode”. L’operazione andrebbe portata a termine entro il 15 gennaio, data stabilita in seguito all’emanazione della Legge sulle acque in vigore dal 15 luglio. Alla ViK, quindi, viene assegnato il sistema per le forniture idriche e la rete fognaria del Gorski kotar e dell’area liburnica. La Croazia è stata divisa in 25 zone in cui sono comprese, tra Città e Comuni, Buccari, Čabar, Delnice, Castua, Kraljevica, Abbazia, Fiume, Vrbovsko, Brod Moravice, Čavle, Jelenje, Fužine, Klana, Kostrena, Lokve, Laurana, Mattuglie, Draga di Moschiena, Mrkopalj, Ravna gora, Skrad e Viškovo.

Condizioni tecniche da rispettare
Il governo croato ha provveduto in questo senso avendo assunto, nel 2014, degli impegni osservando le Direttive dell’Unione europea stabilite per garantire dei sistemi di approvvigionamento idrico sostenibili per tutti. Vi sono condizioni tecniche da rispettare, ma anche parametri economici. Nel corso di quest’anno abbiamo assistito a una lunga disputa aperta dalla “Liburnijske vode” la cui dirigenza, assieme ai sindaci dell’area liburnica, ha osteggiato fin dall’inizio l’unificazione. Se ne discute da due anni. Si sono rivolti, tra l’altro, anche alla Corte Costituzionale che ha dato loro ragione, arrestando di fatto le operazioni. Le tre aziende comunali del Gorski kotar, con i rispettivi organi rappresentativi, hanno dato il consenso, mentre la “Liburnijske vode” rimane ferma sulle proprie posizioni in attesa di una decisione definitiva da parte della Corte Costituzionale che, in qualche modo, va nella direzione opposta rispetto a quanto deliberato dal Sabor.

Carte in regola
Nell’Abbaziano si ritiene di avere le carte in regola per disporre di un sistema proprio, cioè il numero di utenze, quantità fornite e copertura del territorio tra le migliori nel Paese. Tra le ragioni indicate nelle stesse Direttive europee c’è l’esigenza di assicurare le condizioni per poter investire accedendo ai fondi dell’Ue. Vi sono altri criteri, non per ultimo quello della sostenibilità per gli utenti, per i consumatori, con tariffe che tengano conto dell’aspetto sociale e che non superino il 3 per cento del reddito familiare. Per raggiungere questi obiettivi è necessario integrare le piccole aziende comunali in un sistema unico più efficiente.

Un servizio irrinunciabile
Come spiega il direttore della ViK, Andrej Marochini, è anche una questione di solidarietà. Vengono messe insieme delle realtà diverse tra loro, quelle più sviluppate e quelle che non lo sono, assicurando un servizio irrinunciabile a tutti. Ci sono delle scadenze da rispettare e per chi non agisse in tempo sono previste delle sanzioni. Giovedì scorso il Consiglio cittadino di Fiume ha approvato l’avvio dell’iter amministrativo per l’accorpamento, ma per la sua realizzazione è necessario il consenso di tutti. Considerata la questione aperta con la “Liburnijske vode” la ViK, senza attendere l’esito definitivo della vicenda, ha formulato due versioni per quanto riguarda l’aumento di capitale che verrà determinato con la fusione societaria. Se l’operazione di accorpamento dovesse realizzarsi integralmente, comprendendo la “Liburnijske vode”, per gli utenti dell’Abbaziano le bollette dovrebbero addirittura calare.

La sede della ViK in via Dolac a Fiume.
Foto: RONI BRMALJ

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display