Una mostra proiettata nello spazio

Nel parco del Campus universitario di Tersatto è stata inaugurata l’esposizione «Looking beyond/Guardare oltre» organizzata dal Consolato generale d’Italia a Fiume

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Una mostra proiettata nello spazio
Un momento dell’apertura della mostra nell’ambito del Campus universitario di Tersatto. Foto: RONI BRMALJ

Nell’ambito della terza Giornata Nazionale italiana dello Spazio, il Consolato generale d’Italia a Fiume in collaborazione con il Centro astronomico e con l’appoggio dell’Università di Fiume, il Centro culturale studentesco e il Centro per i media innovativi dell’Accademia delle belle arti, hanno riproposto la mostra immersiva “Looking beyond/Guardare oltre”, a cura di Filippo Maggia. La stessa, visitabile fino all’8 gennaio 2024, allestita sui pannelli espositivi esterni collocati nel parco del Campus universitario di Tersatto, trasporta il visitatore in un’esperienza coinvolgente, tra spettacolari immagini del nostro Pianeta acquisite dai satelliti della costellazione COSMO-SkyMed, custodite nella banca dati di Telespazio/e-GEOS e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Articolata in quattro temi – agricoltura, città, cambiamento climatico, acqua – propone un percorso innovativo attraverso l’ausilio di videowall, proiezioni ed effetti 3D, offrendo un’opportunità di riflessione sul contributo delle tecnologie satellitari all’osservazione della Terra, alla promozione dello sviluppo sostenibile e alla tutela del patrimonio naturale e culturale.

Una lunga tradizione
A salutare i convenuti e illustrarne le peculiarità sono stati il console generale, Davide Bradanini, la direttrice del Centro astronomico di Fiume, Andrea Cvitan e il vicerettore per i progetti strategici dell’Ateneo fiumano, Saša Zelenika. Dichiarandosi molto soddisfatto di ospitare la mostra, quest’ultimo ha affermato che “questo è il classico esempio in cui la scienza e l’arte s’incontrano il che, a livello sinergico, è un valore aggiunto. I satelliti, con tutte le loro potenzialità, ci offrono l’opportunità di comprendere in che modo, considerando la globalizzazione, l’agricoltura e altri fattori, influenziamo l’ambiente che ci circonda. Al contempo, ci è anche data la possibilità di immortalare il tutto per il futuro tramite la fotografia, che è espressione artistica. Oltre alle istituzioni con le quali collaboriamo da tempo, desidero ringraziare anche il curatore dell’esposizione, Filippo Maggia, che ha fatto un ottimo lavoro”. A sua volta, Cvitan, dopo aver specificato che da 14 anni a questa parte, grazie anche alle ragguardevoli collaborazioni con l’Ateneo, il Consolato generale d’Italia a Fiume e l’Accademia delle belle arti, con cui sono state realizzate una miriade di iniziative importanti, il Centro astronomico di Fiume si prodiga alla popolarizzazione dell’astronomia e delle scienze naturali. In tale contesto, ha aggiunto, presso l’istituto, in occasione della seconda Giornata Nazionale italiana dello Spazio, lo scorso anno è stata inaugurata la suddetta mostra, sempre promossa dalla sede consolare e in collaborazione con l’Associazione dei Planetari Italiani (PLANit). La stessa, costituita da immagini incredibili della Terra vista dallo Spazio, è tesa alla sensibilizzazione delle persone in merito alle sue bellezze e, come già accennato da Zelenika, alla promozione delle potenzialità dei satelliti, ovvero del loro utilizzo anche da parte degli altri Stati nei momenti di emergenza (umanitari, naturali e simili), specificando che “in tali casi, già nell’arco di due ore, si può avere una prima stima generale, in quattro quella del territorio coinvolto e in dieci ore ci si può avvalere di mappe precise. Si tratta di satelliti supersofisticati, atti a cogliere i dati indipendentemente dai momenti della giornata e dalle condizioni climatiche. Per quanto mi riguarda è una delle più belle mostre alle quali ho avuto la fortuna di collaborare e, in effetti, ogni sguardo a questi tipi di immagini è un grande arricchimento. Ognuna è un vero capolavoro e ci ricorda quanto siamo privilegiati di vivere su un pianeta così bello. Colgo quest’occasione per ringraziare tutti”. In conclusione, il console Bradanini, a seguito dei saluti istituzionali ai presenti, ha ribadito che si tratta di “una mostra non nuova, che ora riproponiamo in occasione della terza edizione della Giornata Nazionale italiana dello Spazio. Essa ricorre il 16 dicembre perché, nella stessa data del 1964, è stato lanciato il primo satellite italiano nello Spazio. L’Italia nello Spazio è un tema poco frequentato e conosciuto dagli italiani stessi ma, in effetti, ha un’importante e lunga tradizione di esplorazione spaziale, molto viva, attiva e sempre crescente. Infatti, è il 7º Paese al mondo in termini di dimensioni dell’industria aereospaziale e uno dei pochi che si è dotato dell’Agenzia Spaziale Italiana, la quale vanta un budget maggiore di un miliardo di euro all’anno, quindi gioca un ruolo importante. Tra l’altro, la succitata industria (che interessa la produzione di satelliti, il lancio di vettori, la ricerca e l’eliminazione di detriti spaziali, l’alimentazione nello spazio, la produzione di immagini spaziali e l’elaborazione attraverso i Big Data, ovvero tutto lo spettro dell’attività spaziale) può contare su più di 4mila aziende in circa 5 Cluster geografici. Scopo di questa giornata è valorizzare questa nicchia e la storia dell’esplorazione spaziale in Italia. Mi fa molto piacere farlo a Fiume, in Croazia, con cui abbiamo ottimi rapporti politici e di cui siamo primo partner commerciale. Grazie alla possibilità di conoscere l’Osservatorio astronomico di Fiume, come pure altre realtà nel Paese, mi sono potuto rendere conto che nel Paese vi è attenzione, interesse e curiosità per lo Spazio e l’esplorazione spaziale, nonché un approccio pedagogico verso le giovani generazioni che apprezzo moltissimo”, ha concluso.

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