SEI Dolac. Ailanto, bello ma tanto invasivo

Ricerca degli alunni svolta durante Educazione civica

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SEI Dolac. Ailanto, bello ma tanto invasivo
Barbara Fatur Juretić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

L’ailanto, noto anche come albero del paradiso, è una pianta caducifoglia ad alto fusto presente in quasi tutte le città, i parchi e i viali alberati, pur non essendo una specie mediterranea. Anche se è molto apprezzato per popolare giardini frondosi o macchie verdi urbane, per il suo portamento, lo sviluppo repentino e la rapidità di diffusione, questa pianta è considerata sia un’infestante che un’essenza ornamentale. A parlare del suo lato infestante sono stati gli alunni della SEI Dolac, che durante le lezioni di educazione civica hanno trattato il tema assieme all’insegnante Barbara Fatur Juretić. “Prima di tutto devo dire di essere molto fiera dei miei alunni in quanto hanno dimostrato davvero tantissimo interesse per la materia e per il tema trattato – esordisce l’insegnante –. Lo abbiamo scelto in quanto è un tema sconosciuto che personalmente ho scoperto grazie a una mia collega che insegna anche educazione civica. Nel 2019 la pianta è stata inserita nella lista delle piante infestanti che provocano fastidio, all’interno di tutta l’Unione europea. È un problema del quale non ci rendiamo conto e mi piace il fatto che sono riuscita a fare in modo che gli alunni abbiano potuto pensare a come risolverlo. I ragazzi sono in grado di fare tutto, basta dare loro la possibilità e mettere loro in mano gli strumenti giusti. Con educazione civica noi cerchiamo proprio di fare questo. L’ailanto non lo conosceva nessuno, ora invece lo vedono dappertutto. Hanno scoperto da dove arriva, i benefici che possiede, ma non nel nostro caso, in quanto a causa della presenza massiccia crea solo danni sia alla salute che all’infrastruttura e all’ecosistema già danneggiato. Abbiamo avuto due incontri, uno con Bia Gec, della municipalizzata Čistoća, che ci ha spiegato a chi rivolgerci per estirparlo e proprio ieri, abbiamo incontrato una rappresentante del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile, che ci ha parlato in generale delle specie invasive e in particolare dell’ailanto. I dati li abbiamo cercati nelle enciclopedie, su Internet e facendo foto in giro per la città. In Mlaca ce ne sono tantissimi, come pure nelle vicinanze del palazzo della stampa. Crea tantissimi problemi in quanto le radici si allargano in orizzontale e quindi provocano danni alle infrastrutture. Sono oltre 345mila invece i semi prodotti dalla pianta che poi con il vento si disperdono in ogni dove”.
Come possiamo ridurre la sua fioritura? “Esiste un’applicazione scaricabile sul cellulare grazie alla quale localizzare la pianta e segnalarla. In seguito viene inserita sulla lista nazionale, validata sulla mappa e poi eliminata”, spiega Barbara Fatur Juretić.
Le lezioni e il tema in particolare, hanno suscitato parecchio interesse tra gli alunni. Sven (V) ci ha detto che la pianta arriva dalla Cina e dal Vietnam. “L’ho vista anche prima, ma non sapevo di che cosa si trattasse e quali erano le sue caratteristiche negative. È un tema interessante e ora sono in grado di trovarla dappertutto”, ha detto. Matteo (V) è dello stesso parere anche se ha voluto sottolineare che tutti i temi trattati durante le ore di educazione civica sono stati molto educativi.

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