Fiume. «La scuola e la società», una materia indispensabile

Presentato nel Salone delle Feste di Palazzo Modello il lavoro svolto dagli alunni della SMSI di Fiume

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Fiume. «La scuola e la società», una materia indispensabile
I ragazzi durante la presentazione. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Con l’inizio dell’anno scolastico 2022/23, nelle scuole della Regione litoraneo-montana è stato introdotto un nuovo modello d’insegnamento. Un progetto pilota che non ha precedenti e che ha nuovamente messo la nostra Regione in vetta alla classifica di quelle più innovative. Intitolato “La scuola e la società” (Škola i zajednica – ŠIZ), il progetto è rivolto agli allievi delle seconde e terze classi delle medie superiori. La Scuola media superiore italiana di Fiume ha aderito al progetto e ieri i ragazzi hanno presentato al pubblico quello che hanno realizzato nel corso dell’anno.

Il prof. Tomislav Pauletig ha spiegato come hanno deciso il tema da trattare. “Il progetto pilota era partito già lo scorso anno, però da questo il numero delle scuole che vi hanno aderito è molto più alto. Noi abbiamo avuto il privilegio di tradurre il manuale in italiano, in quanto siamo la prima scuola a introdurlo ed è stato riconosciuto a livello ministeriale. È una nuova materia con la quale si cerca di dare un nuovo approccio all’insegnamento, mettendo l’accento sugli alunni piuttosto che sui professori, ovvero rovesciando l’insegnamento classico.

Scelta dei ragazzi
Infatti, sono stati i ragazzi a scegliere il tema che secondo loro crea più problemi. Si era parlato dell’ex cartiera e della vita notturna a Fiume, però poi è stato scelto il problema del trasporto pubblico. Il loro compito è stato scoprire chi contattare e come trovare le risposte a tutte le loro domande. Il problema è stato trattato dal punto di vista degli alunni che viaggiano per lo più in autobus, anche se mi sono reso conto di persona di quanto sia grave il problema per tutti. I ragazzi hanno poi voluto accertarsi se il problema riguardasse solo gli alunni o fosse un disagio per tutti coloro che usano il trasporto pubblico. Hanno appurato che il problema è universale e va risolto quanto prima. È stato necessario quindi trovare il responsabile della ditta. I ragazzi hanno interpellato alcuni dipendenti dell’Autotrolej, che poi ci hanno indirizzati verso la Città, che ha il compito di fare in modo che tutto funzioni come da programma. Il colloquio con la Città sarà uno dei passi futuri. Per il momento abbiamo voluto condividere tutto quello che siamo riusciti a fare finora”, ha spiegato il prof. Tomislav Pauletig.

Peculiarità
La peculiarità del progetto è quella di avere dei gruppi misti, ovvero di entrambe le classi e di tutti gli indirizzi. Sono 11 i ragazzi che hanno lavorato con il prof. Pauletig e che hanno colto anche l’occasione di conoscersi tra di loro. Nel secondo gruppo, invece, guidato dalla prof. Rina Brumini, che conta 13 alunni, hanno trattato il tema delle aree verdi che verrà presentato in futuro. Una materia sicuramente molto interessante, come spiegato dal prof Pauletig, anche per il fatto che per fare lezione si esce di scuola tra la cittadinanza.
A raccontarci di come si è svolto il progetto è stato Luciano Marchesi. “A dire il vero all’inizio mi sembrava un compito poco fattibile. Abbiamo scelto il trasporto pubblico in quanto ultimamente è quel settore che crea maggiori problemi con i ritardi degli autobus. Quello che più ci disturba è il fatto che è stata eliminata la linea notturna, in quanto è sicuramente necessaria. Dopo aver contattato le persone responsabili della municipalizzata, posso dire di essere molto fiero di tutto il gruppo perché possiamo presentare il frutto del nostro lavoro. L’Autotrolej ci ha risposto che purtroppo gli orari delle corriere non dipendono da loro, ma dalla Città e dai Comuni, quindi il prossimo passo sarà quello di contattare loro. Noi abbiamo intervistato le persone distribuendo dei volantini ai cittadini e agli ospiti della Casa dello studente Kvarner per sentire cosa ne pensano. Dei 300 interpellati più del 50% ci ha detto che il problema maggiore è il ritardo degli autobus, motivo per il quale non arrivano in tempo in un dato luogo. La materia non è sicuramente soltanto un’ora in più nell’orario scolastico, ma un progetto molto interessante e necessario in quanto noi come alunni abbiamo potuto interagire con la Città e la municipalizzata e tentare di risolvere dei problemi che affliggono tutti noi”, ha concluso Luciano.

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