San Vito. Messa in italiano: fedeli, esuli e rimasti

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San Vito. Messa in italiano: fedeli, esuli e rimasti

Una mattinata di fede e festa, per la giornata dedicata al Patrono di Fiume, San Vito. Tanti i fedeli, esuli e rimasti, che sono accorsi alla funzione religiosa che ha avuto luogo tradizionalmente nella Cattedrale che porta il nome del venerato giovane martire.

Un evento molto sentito da tutti e impreziosito dai canti liturgici eseguiti dal Coro Fedeli Fiumani, guidato dalla Maestra Lucia Scrobogna Malner e accompagnato all’organo da Draško Baumgarten e a cui si è unito pure il violista Francesco Squarcia.

Per l’occasione a celebrare la messa è stato il reverendo Stefano Cataldi, dell’arcidiocesi di Fiume in servizio quale prefetto degli studi alla Facoltà di teologia della diocesi di Parenzo e Pola, coadiuvato nella funzione dal reverendo Mario Gerić, vicario per la Pastorale.

Nella sua omelia il reverendo Cataldi ha illustrato la vita, la figura e l’opera del giovane Vito che abbracciò la fede grazie al suo precettore Modesto e alla nutrice Crescenzia e, seppur messo in tentazione dallo stesso padre, non ha voluto abiurare, restando fermamente fedele alla dottrina.

A presenziare al rito, il Consigliere d’Ambasciata Renato Cianfarani, il Console generale d’Italia, Davide Bradanini, l’ex Console Renato Cianfarani,il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, la presidente dell’Assemblea della Comunità degli italiani, Gloria Tijan, il presidente dell’AFIM-LCFE, Franco Papetti, il presidente della Società di Studi Fiumani di Roma, Giovanni Stelli e il direttore del Museo Archivio Storico di Fiume a Roma, Marino Micich, nonché il neoeletto presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione litoraneo-montana, Mauro Graziani.

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