La società in mano ai giovani

Nell’Aula magna della SMSI presentata la proposta di curricolo per l’Educazione civica nelle scuole medie superiori. È stato il primo di una serie di incontri

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La società in mano ai giovani

La Scuola media superiore italiana di Fiume ha ospitato il primo incontro di formazione professionale per docenti inerente alla prevista introduzione, a partire dal prossimo anno scolastico, dell’attività extradidattica – Educazione civica (ŠIZ – Škola i zajednica) nelle seconde e terze classi delle scuole medie (ginnasi e scuole professionali) della Regione litoraneo-montana. Il programma, realizzato in collaborazione con l’Università di Fiume, il Primo Ginnasio croato e l’Istituto per le ricerche sociali di Zagabria, prevede un insieme di cinque appuntamenti suddivisi nella parte teorica, nel corso della quale ai partecipanti verranno fornite le conoscenze per avvicinarsi e approfondire la materia e una seconda parte laboratoriale, in cui potranno capire come metterle in pratica. Nell’ambito dell’incontro, ai 35 insegnanti, psicologi, pedagogisti e bibliotecari che hanno aderito all’iniziativa (impiegati nelle scuole medie del capoluogo quarnerino), il responsabile del progetto, nonché ricercatore associato presso l’Istituto per le ricerche sociali di Zagabria, Boris Jokić, affiancato dal suo team di lavoro, ha illustrato la proposta di curricolo, di cui è anche uno degli autori.

Il programma

La materia dell’Educazione civica offre agli allievi un’esperienza unica, innovativa, dai contenuti educativo-istruttivi che mirano al loro totale coinvolgimento nella società. Il nuovo insegnamento muove anche da un’idea di non farne una “disciplina” a sé, che risulterebbe inevitabilmente secondaria, bensì una prospettiva d’attraversamento e integrazione delle diverse discipline. In questa prospettiva formativa, la cultura non è solo nozionismo o acquisizione di regole astratte, ma significa anche sapere chi si è, qual è il nostro posto nel mondo e quale quello degli altri. “Con questo programma, gli studenti diventano partecipanti attivi del processo d’apprendimento, creandolo loro stessi e riconoscendo i problemi che li circondano nella comunità in cui vivono. I discenti scelgono di focalizzare l’attenzione su un determinato problema che li preoccupa, sia che abbia a che fare con le loro vite, con la città oppure con la comunità locale, e lo approfondiscono e analizzano autonomamente, proponendo, infine, anche delle possibili soluzioni”, ha spiegato Jokić, rilevando anche che la materia, che per il momento si effettuerà quale facoltativa, prevede un fondo di 70 ore annuali (due ore alla settimana) e potrà venire insegnata da più docenti. “Grazie all’Educazione civica, le scuole avranno la possibilità di fare un passo verso le comunità e le comunità di entrare nelle scuole. L’obiettivo è far prendere coscienza ai giovani del loro ruolo attivo all’interno delle stesse e di quanto sia essenziale, per il bene comune, creare un legame”, ha inoltre affermato. A conclusione del programma, quindi, il profilo educativo, culturale e professionale degli studenti s’arricchirà di conoscenze e abilità nuove, volte a migliorare il loro vivere e la società che li circonda.

Boris Jokić illustra il programma ai docenti durante la prima riunione svoltasi nell’Aula magna della SMSI

La partecipazione della SMSI

Al programma di cui sopra la SMSI ha aderito con grande entusiasmo. “Sono contento che il primo aggiornamento professionale per questo progetto inerente all’Educazione civica si svolga presso il nostro istituto. Si è registrato un grande interesse tra i docenti e questo mi fa molto piacere. Infatti, vi partecipano addirittura tre insegnanti (Patrizia Alberini, Rina Brumini e Tomislav Pauletig). Trattasi di una materia che verrà introdotta innanzitutto a livello sperimentale e, successivamente, si spera entri nel curricolo. Reputo la stessa fondamentale e necessaria per i nostri ragazzi, in quanto gli dà la possibilità da un lato di accedere a un tipo d’istruzione diversa e innovativa, che esce dagli schemi classici e, da un altro, offre loro l’opportunità di lavorare su un approfondimento dal punto di vista della consapevolezza sociale dell’ambiente in cui vivono. Saranno, quindi, maggiormente integrati nelle questioni e faccende che riguardano la loro società che, in tal modo, andranno a formare e modellare secondo i loro bisogni. Tutto ciò ora, a volte, manca”, ha affermato il preside della SMSI, Michele Scalembra.

Ricorderemo che l’attività extrascolastica in questione è inizialmente stata inserita nelle scuole elementari del capoluogo quarnerino nell’anno scolastico 2016/2017 nell’ ambito del progetto “La mia Fiume” e, a detta della capodipartimento all’educazione e istruzione, Sanda Sušanj, si è dimostrata di grande successo a livello nazionale, europeo e oltre.

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