I piccoli gesti s’apprezzano

Chiacchierata con la connazionale Erika Žele Vozila, insignita del titolo di Miglior commessa

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I piccoli gesti s’apprezzano

Da anni l’Ente per il turismo del Quarnero premia le persone che si sono distinte in una data categoria e che hanno contribuito nel loro piccolo a promuovere il Quarnero, ma non solo. Nell’ambito del concorso intitolato “L’uomo, la chiave del successo nel turismo”, una delle laureate di quest’anno è la connazionale Erika Žele Vozila, insignita del titolo di Miglior commessa. Da anni intenta a servire i clienti del negozio della Radnik Opatija ad Abbazia, che oggi porta il nome di Butiga Cukerin, Erika accoglie sempre tutti con il sorriso. Il premio, come confermatoci anche dalle sue colleghe, è più che meritato. “Ho iniziato a lavorare nel 1995, dapprima in un negozio privato e poi nel ‘97 nel negozio della Radnik Opatija che oggi appartiene alla catena di rivendite Trgovina Krk– ci ha raccontato la simpatica commessa –. Negli anni, le cose sono cambiate dal punto di vista tecnico. Se prima avevamo soltanto il compito di sistemare la merce sugli scaffali e di venderla, oggi con l’avanzare della tecnologia le mansioni sono aumentate, come ad esempio la comunicazione tramite posta elettronica. Per quanto riguarda il rapporto con i clienti, quello è rimasto uguale. Ci devono essere sempre il buonumore, il sorriso e la buona educazione. L’acquirente non deve subire il nostro eventuale malumore”.

 

Com’è cambiato il lavoro nell’era pandemica?

“A dire il vero, non tanto. All’inizio c’è stata forse un po’ di paura da parte delle persone in quanto nessuno sapeva nulla del virus. Entravano uno ad uno in negozio, si attenevano severamente alle indicazioni e c’era molta titubanza. Oggi tutto è più rilassato e a volte succede che le persone entrino senza indossare la mascherina”.

Lavorare con le persone spesso risulta molto difficile.

“Dipende dal negozio. Quello in cui lavoro io esiste da tantissimi anni. Da piccola ci venivo a fare la spesa con mio fratello, visto che vivevo a due passi ed era l’unico negozio della zona dove per arrivarci non dovevamo attraversare la strada. Mi attirava sempre questo tipo di lavoro, anche se la scuola che ho terminato non ha assolutamente a che vedere con questo mestiere. Ho lavorato anche a Fiume, a Laurana, però sono rimasta sempre affezionata a questa piccola bottega. Conosco da anni molti dei nostri clienti, in quanto alcuni sono anche miei ex vicini di casa. Comunque negli anni impari a conoscere tutti, i clienti abituali in particolar modo. Non siamo una rivendita per grandi spese con prezzi promozionali. Arrivano per lo più clienti che acquistano un panino per la merenda o per effettuare la spesa quotidiana. Apprezzano sempre il fatto che magari metto da parte un dato tipo di pane per loro, oppure se ordino un prodotto che manca al momento. Piccoli gesti che vengono apprezzati specialmente dagli anziani. Mi sento appagata nel vederli contenti”.

Quanto significa per lei questo premio?

“Tantissimo perché sono stata candidata dall’Ente per il turismo di Abbazia, anche se in loco ci sono tantissime commesse altrettanto brave. Significa che il mio impegno è stato riconosciuto. Anche in famiglia sono tutti molto fieri. Amo questo lavoro, ho delle ottime colleghe con le quali vado d’accordo e questo mi gratifica molto”, ha concluso.

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