Fiume. Multilinguismo, una realtà molto attuale

La Facoltà di Filosofia ha ospitato l’incontro finale nell’ambito del progetto TEAM, firmato Ue

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Fiume. Multilinguismo, una realtà molto attuale
Un centinaio i partecipanti all’evento. Foto: RONI BRMALJ

La Facoltà di Filosofia ha ospitato l’incontro finale nell’ambito del progetto dell’Ue, TEAM (Teacher Education About Multilingualism), ovvero Istruzione degli insegnanti sul plurilinguismo. Si tratta, come detto dalla responsabile del team di Fiume che fa parte del progetto, prof.ssa Tihana Kraš, dell’ultima riunione nel corso della quale verranno esposti i risultati raccolti negli ultimi tre anni. Al progetto hanno preso parte Università della Croazia, Italia, Grecia, Spagna, Israele, Germania, Polonia e Regno Unito. “Lo scopo di questo progetto è stato quello di sviluppare delle risorse online aperte al pubblico per educare gli attuali, ma anche i futuri insegnanti, sia delle elementari che delle medie, sui vari aspetti del plurilinguismo, affinché possano venire incontro a tutti i bisogni degli alunni che magari vengono da altre realtà e che parlano quindi una lingua diversa e seguono una cultura diversa. Abbiamo creato così un canale YouTube dove ci sono le interviste fatte con esperti del campo, presentazioni video e testimonianze di persone che parlano più lingue. Il canale è poi collegato con la piattaforma Moodle dove ci sono ulteriori materiali e testi per poter acquisire sapere da soli, magari da casa. Il tutto per scoprire come si manifesta il multilinguismo nei vari campi, da quello linguistico a quello psico-sociale o pedagogico e per poter avere un miglior approccio nei confronti degli alunni che non parlano la lingua della scuola che frequentano, nel nostro caso la lingua croata, oppure la parlano poco. Questo è un fenomeno sempre più frequente in Croazia. Purtroppo i nostri insegnanti sono abituati a lavorare in classi omogenee dove gli alunni parlano la lingua croata, però negli ultimi anni la situazione è molto cambiata. Il problema ora si fa sentire visto che gli insegnanti e docenti non sono abilitati a lavorare in questo modo. Per questo motivo il materiale scaturito nel corso di questi tre anni, potrà venir usato anche per il lavoro in classe e per capire cos’è il multilinguismo. Inoltre, sarà di aiuto per far capire ai docenti che non ci sono problemi se magari gli alunni si esprimono a volte nella loro lingua madre, oppure mescolano le due lingue, è un fenomeno del tutto normale”, ha spiegato Tihana Kraš.

Che cosa fare?
All’incontro ha partecipato, in veste di relatore ospite, anche la prof.ssa Lidija Cvikić, dell’Università degli studi di Zagabria, che ha esposto la presentazione intitolata “Un alunno multilingue in classe – Cosa fare?”. “Sono prof.ssa di lingua croata e il mio compito è quello di dare un contesto un po’ più vasto a questo tema. Prima di tutto dobbiamo capire chi sono gli alunni multilingue nel sistema scolastico croato e in che modo lo stesso risponde ai loro bisogni. Sempre tenendo conto che la lingua della scuola è la lingua croata, ovvero una diversa dalla loro lingua madre. Dobbiamo vedere come migliorare il sistema scolastico tenendo conto di queste ‘novità’ e farlo diventare flessibile, affinché offra a questi alunni il massimo dell’istruzione pur essendo di lingua straniera o diversa dalla nostra. Lavoro spesso con studenti che studiano il croato come lingua straniera sia in Croazia che all’estero. Infatti, ho lavorato anche negli Stati Uniti d’America, ho collaborato con l’Università di Klagenfurt che ha come partner l’Università di Fiume durante la scuola estiva nella quale si studiano 5 lingue straniere. Del multilinguismo posso quindi dire tantissimo in base alle esperienze personali”, ha detto Lidija Cvikić.
Nel pomeriggio hanno avuto luogo vari laboratori che sono stati guidati dai membri del team del progetto, ovvero Sandra Marman, Nataša Košuta, Tihana Kraš, Maša Plešković e Zvjezdana Vrzić.
A salutare i presenti è stata anche la vicepreside della Facoltà di Filosofia, Nena Rončević.

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