Celebrata la Giornata mondiale dell’ictus

Oltre all'opportunità di fare l'esame dei fattori di rischio associati all'attacco cerebrale, i cittadini hanno potuto incontrare i medici Siniša Knežević e David Bonifačić

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Celebrata la Giornata mondiale dell’ictus
I passanti in Corso hanno potuto effettuare anche uno screening ecografico dei vasi sanguigni. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Individuazione tempestiva dei sintomi e intervento medico rapido: questi i due strumenti principali nella lotta contro l’ictus, messi in risalto dall’iniziativa organizzata lo scorso fine settimana dalla Clinica di neurologia del Centro clinico-ospedaliero (CCO) fiumano in collaborazione con la Cattedra per la Neurologia della Facoltà di Medicina di Fiume e l’Associazione per le malattie neurologiche e neurodegenerative “Neurodeg”, con il supporto della Croce rossa locale. In occasione della Giornata mondiale dell’ictus, celebrata il 29 ottobre e promossa a livello mondiale con lo slogan “Impara i segni, riconosci che è un ictus – Risparmia tempo prezioso”, la campagna fiumana ha dato l’opportunità a tutti gli interessati di fare l’esame dei fattori di rischio associati all’attacco cerebrale. Inoltre, ai cittadini ad alto rischio di sviluppare ictus è stato offerto di effettuare uno screening ecografico dei vasi sanguigni del collo (ecografia Doppler o ecodoppler) e, a seconda dei casi, di fissare un appuntamento d’urgenza per l’ecocolordoppler presso la Clinica di neurologia di Fiume.

I principali sintomi
Oltre agli esami organizzati nel punto informazioni posto sul Corso fiumano nell’ambito dell’iniziativa, il radiologo Siniša Knežević e il neurologo David Bonifačić hanno tenuto due incontri incentrati sulla trombectomia meccanica e sul ruolo del tempo in merito al funzionamento del cervello. “Il trattamento dell’ictus – ha spiegato Bonifačić – inizia con l’individuazione in tempo debito dei sintomi, dopodiché è fondamentale richiedere tempestivamente l’intervento del Pronto soccorso”. Una volta effettuati gli esami necessari, si passa al trattamento attivo dell’attacco cerebrale che comprende, come puntualizzato dal neurologo, “la trombolisi sistemica, ovvero il dissolvimento dell’ictus, e la trombectomia meccanica, consistente nella rimozione del coagulo dal cervello. Si tratta – ha concluso – di trattamenti tempo-dipendenti, per cui è fondamentale la tempestività dell’individuazione dei primi sintomi della patologia”, che comprendono l’improvvisa insorgenza di sintomi quali la difficoltà nel parlare o/e nel comprendere il linguaggio altrui, disturbi visivi (a carico di uno o di entrambi gli occhi), la perdita di coordinazione dei movimenti, la riduzione della motilità e deficit sensitivi alla metà inferiore del viso, sensazioni di vertigini e mal di testa inconsueti.
A livello mondiale, l’attacco cerebrale colpisce annualmente intorno ai 16 milioni di persone, 6 milioni delle quali perdono la vita a causa della malattia. In Croazia sono circa 10mila i casi di apoplessia all’anno, di cui ben duemila sono ictus ripetuti. Sono quattro le strutture ospedaliere principali a livello nazionale per quanto riguarda il trattamento della malattia. Come puntualizzato da Siniša Knežević, la Clinica di neurologia di Fiume copre, oltre alla Regione litoraneo-montana, anche quella istriana e quella della Lika e di Segna. “Negli ultimi tre anni – ci ha riferito il radiologo –, abbiamo curato poco meno di 300 pazienti. Siamo riusciti ad aumentare il numero di persone che raggiungono il pieno recupero, mentre sono diminuiti i pazienti con deficit neurologici in seguito all’intervento”.

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