All’appello la generazione «d’oro» dell’ex Liceo

Allegra rimpatriata per i 50 anni della maturità. Serata indimenticabile trascorsa tra tanti ricordi e la gioia di stare insieme

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All’appello la generazione «d’oro» dell’ex Liceo
La generazione 1973 davanti all’ex Liceo. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Fioi come noi la mamma non li fa più”, è stato il saluto finale della festa per i cinquant’anni della maturità della generazione 1973, come ci siamo autodefiniti. Eh sì, ben cinque decenni fa lasciammo i banchi del Liceo in sedici: tredici ragazze e tre ragazzi, che dal primo giorno della scuola media sono stati e sono rimasti uniti. È bello ritrovarsi così e vedere che nulla è cambiato (a parte gli anni), e che siamo vivacetti e pieni di “morbin” come l’ultima volta che ci siamo visti, cinque anni fa.
Ma facciamo l’appello: davanti allo storico portone del Liceo ci siamo ritrovati (per ordine alfabetico) Costantino Costantini, Ardea Faraguna, Nevia Jurada, Viviana Klarich, Nadia Kucich, Fulvia Lulić, Giuliana Marchig, Tiziana Picco, Graziella Sasinska, Alida Sgagliardi, Silvano Silvani e Ferruccio Tomissich per la foto ricordo. Assenti Lilly Dusman e Adelma Stipcich. Purtroppo due colleghe non sono più con noi: Liviana Calderara e Chiara Schiavato che però non abbiamo dimenticato di ricordare affettuosamente. Quindi tutti a Cantrida, luogo dell’infanzia e della gioventù di quasi tutti noi, in un ristorante vicino allo storico bagno Riviera. E qui tra “cicole e ciacole”, tra “quanti nipoti ti ga?” (anni addietro contavamo i figli), sono riaffiorati i ricordi: il capoclasse Duvnjak (per noi Toto), il direttore Illiasich (Grifo) e man mano tutti i professori che ci hanno accompagnato durante i quattro anno del Liceo. E quindi le nostre mitiche gite con le storiche marachelle fatte senza cattiveria.
Dopo la cena la tradizionale torta, capolavoro della nostra Tiziana, che ancora una volta ha dimostrato non solo di essere un’artista, ma anche un perfetta pasticcera. Un grande numero 50 farcito da frutta fatta a mano dalla superpasticcera. E non bastava questo: ha realizzato pure tanti gustosi dolcetti (che sono andati a ruba), originali e bellissimi. Grazie Tiziana da tutti noi. E poi Ferruccio con l’immancabile tocco finale: una bottiglia di prosecco per il cin cin. Che dire, serate come questa sono un balsamo per l’anima. Inutile sottolineare che anche questo è stato un incontro indimenticabile, tra le immancabili “carigade” e risate a non finire. Ci siamo lasciati con un “arrivederci fra cinque anni”. E poi? Vedremo. La “promessa” è che saremo insieme per il 75º. Si spera…tutti insieme. Stessa ora. Stesso posto.

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