Turudić: «Alla Croazia non serviva l’Ufficio della Procura europea»

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Turudić: «Alla Croazia non serviva l’Ufficio della Procura europea»
Ivan Turudić. Foto Josip Regovic/PIXSELL

“Non sono convinto che avevamo bisogno dell’ufficio della Procura europea (Eppo)”. Così,  Ivan Turudić nella seconda intervista televisiva – questa volta rilasciata al canale all news N1 – dopo che il Sabor (Il Parlamento di Zagabria, ndr) ha approvato la sua nomina a capo della Procura di Stato (Dorh).

“Credo che si sottolinei troppo l’importanza di questo Ufficiio, che non è istituito in diversi Paesi membri”, ha ribadito Turudić, la cui nomina ha spaccato la politica e l’opinione pubblica croata, a causa dei suoi presunti legami con personaggi accusati di corruzione o già condannati per altri reati. Ricorderemo che l’Eppo – l’organismo indipendente incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati a danno del bilancio dell’Ue – ha già scoperto in Croazia diverse malversazioni con i fondi europei.

La sua nomina è stata fortemente contestata dall’opposizione, specialmente dopo che sono emerse numerosi messaggi tra Turudić e l’ex sindaca di Knin ed ex segretaria di Stato, Josipa Pleslić (ex Rimac). In studio gli è stato chiesto di commentare se i messaggi che il presidente del Tribunale di contea scambia con una politica, menzionando favori, possano essere considerati una questione privata, come li aveva definito in precedenza. “Non ne ho idea. Solo ora, dopo che è scoppiato tutto questo trambusto, ho scoperto si chiama così la persona che è stata accusata insieme a Rimac, o meglio processata. Ma Rimac non è stata condannata, non conosco Ana Mariju Radić. Non so se ho parlato di lei con Josipa Rimac. Si tratta di episodi di cinque anni fa. Devo davvero sapere di ogni incontro che ho avuto con Rimac? Io dormo tranquillo. So di non aver mai fatto favori a Rimac”.

Turudić ha parlato anche dei suoi rapporti con Zdravko Mamić, l’ex padre-padrone della Dinamo Zagabria e del calcio croato in generale, condannato a 6 anni e mezzo di carcere per appropriazione indebita di denaro per il tramite dei conti della squadra della capitale, e attualmente fuggitivo a Međugorje, in Bosnia ed Erzeovina. “È venuto con la sua auto fino al mio edificio, due volte in due giorni, abbiamo fatto un giro in auto. Mi viene imputato di essere passato due volte col rosso, Dio mio, non ero io al volante… Si è lamentato. Ha parlato del procedimento, mi ha chiesto se pensavo che avesse fatto qualcosa di sbagliato… Questo è stato il succo della conversazione. Poco dopo, Mamić è finito ustodia cautelare. Come ho potuto favorirlo in quel caso? Tutto è facilmente verificabile”.

Infine, il nuovo procuratore di Stato ha dichiarato: “Sono stato ingenuo. Non sono ingenuo in affari. Ma in tutto il resto sì, nelle relazioni con le persone sì. Ho permesso a molte persone di ingannarmi. Sono stato sopraffatto dalle emozioni. Ho commesso errori, ma non ho influenzato il procedimento nei confronti di Zdravko Mamić”. Tururdić ha usato le stesse parole anche riguardo alla corrispondenza con Josipa Rimac, sostenendo che la divulgazione di quella corrispondenza gli ha “causato danni” e che “non si ripeterà”.

 

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