Caro Direttore,
sto per lasciare la Croazia, definitivamente come Ambasciatore d’Italia. Vorrei manifestare due mie convinzioni, maturate in quattro anni al servizio dell’Italia in questo Paese bello e accogliente.
La prima riguarda la nostra Comunità Nazionale. Come dissi fin dalla mia prima intervista alla “Voce”, è una vera e propria anima italiana della Croazia. Ho conosciuto, spesso con emozione, un inestimabile patrimonio di umanità, di storie, di cultura e identità.
Sono convinto che il futuro dei rapporti italo-croati, riportati al livello strategico che spetta alla nostra storica amicizia, passerà in modo sostanziale per le tante espressioni dell’italianità attive in questa Nazione. Penso in particolare alle scuole.
La mia seconda convinzione è che una componente essenziale di tale prospettiva, fatta di memorie e di progetti, sia rappresentata dall’EDIT. In quell’intervista, usai la definizione di “cuore pulsante dell’italianità in Croazia”. Alla vostra sede feci la mia prima visita fuori da Zagabria nell’ormai lontano 2020, durante una densa giornata d’incontri fiumani. Da allora, ho visto una crescita costante del ruolo informativo e comunitario della “Voce”. Sono grato dell’attenzione con cui avete sempre seguito le iniziative e i progetti dell’Ambasciata e di tutto il Sistema Italia.
Vorrei, infine, rivolgere un saluto all’Unione Italiana e a tutte le Istituzioni della nostra Minoranza. Saluto anche ciascun membro delle tante Comunità che ho visitato e incontrato. Con mia moglie Laura, siamo sempre stati accolti da sorrisi, entusiasmi, idee di futuro.
Un saluto affettuoso va a quegli italiani e quelle italiane che non sono purtroppo riuscito a incontrare, col pensiero a quelle storie che non sono riuscito ad ascoltare.
La mia gratitudine va a tutti e a tutte, per la tenace e creativa testimonianza che date dell’Italia, una Nazione profondamente amica della Croazia, proiettata nel futuro e promotrice di pace anche in questi tempi difficili.
Auguro alla nostra Comunità Nazionale, all’EDIT, alla “Voce del popolo” e a ogni lettore di questo mio saluto un futuro ricco di benessere, soddisfazioni e solidarietà.
Pierfrancesco Sacco
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