«Controlli ai confini, nessuna ripercussione»

A Pinguente l'intro Božinović-Piantedosi-Poklukar. Focus sui migranti e la rotta balcanica

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«Controlli ai confini, nessuna ripercussione»
Dopo Trieste, i tre ministri si sono incontrati a Pinguente, in Istria

“I controlli ai confini tra Slovenia e Croazia non hanno inciso sulla vita e sulle attività dei nostri cittadini”, Lo ha detto il ministro degli Interni croato, Davor Božinović, durante l’incontro odierno (martedì 16 gennaio) a Pinguente, con i suoi omologhi sloveno Boštjan Poklukar e italiano e Matteo Piantedosi. Il focus dell’incontro trilaterale è stato posto sulla rotta migratoria dei Balcani occidentali e sul rafforzamento della cooperazione tra i Paesi nell’ambito dei controlli alle frontiere interne dell’area Schengen.
Davor Božinović, che in seno all’esecutivo di Zagabria ricopre anche la veste di vicepremier croato, ha annunciato al termine dell’appuntamento che il prossimo incontro si svolgerà a Brdo presso Kranj nel marzo prossimo e a cui saranno invitati i ministri degli Affari interni dei Balcani occidentali. Lo scopo del vertice pianificato in Slovenia sarà la definizione di un approccio coordinato e più intensivo nel controllo della rotta migratoria che attraversa i Paesi dei Balcani occidentali. “L’intento consiste nell’ascoltare cosa hanno da dirci i nostri omologhi per poter procedere di buona lena all’adeguamento del regime dei visti dei Paesi in oggetto (Balcani occidentali) con quello in vigore nell’Unione europea. Vogliamo sondare ogni possibilità allo scopo di rendere più efficaci gli sforzi profusi insieme nel contrasto del traffico illecito dei migranti”, ha dichiarato Božinović.
A sua volta il ministro Piantedosi ha osservato che: “Il formato trilaterale è un’iniziativa innovativa e costituisce un ‘modello’ di dialogo operativo e strategico che continua a funzionare e può essere d’impulso per una più efficace collaborazione anche con altri Paesi dell’Area”. “Nell’incontro di oggi ci siamo confrontati e aggiornati sulla situazione dei flussi lungo la rotta balcanica. È emerso che la rotta in questione, resta un percorso preferenziale, oltre che per i migranti, anche per le persone pericolose per la sicurezza nazionale, che possono infiltrarsi in corridoi criminali già utilizzati per altre attività illecite”, si legge nella nota pubblicata sul sito Internet del Viminale in seguito all’incontro di Pinguente. “Sul confine italo-sloveno – ancora Piantedosi – sono stati rintracciati in ingresso oltre 1.600 stranieri irregolari (su 160mila persone controllate), di questi oltre 900 sono stati respinti. Sempre grazie ai controlli alla frontiera sono state arrestate 76 persone delle quali 52 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Inoltre nell’ottica della prevenzione del terrorismo, di tutte le persone controllate, 44 sono risultate già segnalate nelle banche dati del SIS (Sistema informativo Schengen) e sono oggetto di vigilanza”. “Resto convinto dell’importanza della libera circolazione delle persone – ha concluso il titolare del Viminale – proprio per questo continueremo a lavorare per soluzioni che consentano il ripristino della libera circolazione ma visto il delicato contesto internazionale dobbiamo porre in essere misure compensative adeguate per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e per contrastare, attraverso controlli coordinati e strutturati, le reti criminali sulla rotta balcanica”. ‎
A questo proposito si ricorda che il 21 ottobre scorso, in seguito all’attacco subito nel settembre scorso da Israele e all’evolversi della situazione in Ucraina, Roma e Lubiana, hanno ripristinato i controlli ai confini italo-sloveno e sloveno-croato. La misura, dettata dalla volontà di garantire una maggiore protezione dei cittadini dalle potenziali minacce terroristiche, rimarrà in vigore almeno fino al 22 giugno di quest’anno.

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