La Camera di Stato si riunisce venerdì

Borut Pahor ha fissato la data della seduta costitutiva

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La Camera di Stato si riunisce venerdì

La seduta costitutiva della Camera di Stato del Parlamento sloveno è stata fissata dal Presidente della Repubblica, Borut Pahor, per venerdì prossimo. Il Capo dello Stato ha deciso la data dopo aver ricevuto domenica scorsa l’informazione attinente ai risultati definitivi del voto del 24 aprile scorso, o più correttamente il rapporto ufficiale stilato dalla Commissione elettorale di Stato (DVK-RS).
“I risultati sono genuini e trasparenti”, ha commentato Pahor, al termine dei colloqui avuti con il presidente e il direttore della DVK-RS, rispettivamente Peter Golob e Dušan Vučko. Ha annunciato che in occasione della seduta costitutiva intende rivolgersi ai neoparlamentari. Ha puntualizzato che in quell’occasione parlerà di alcune sfide con le quali dovranno confrontarsi i deputati all’inizio del loro mandato. Tra i temi che intende sottoporre all’attenzione del Parlamento ci saranno anche quelli attinenti all’elezione del nuovo presidente della Revisione di Stato e del nuovo vicegovernatore della Banca centrale (in base all’ordinamento sloveno spetta al Capo dello Stato proporre i candidati a questi due incarichi). Pahor ha puntualizzato che nell’arco di sette giorni dalla costituzione del Parlamento sarà necessario istituire i Gruppi parlamentari. Saranno poi i capigruppo a essere convocati al Palazzo presidenziale per le consuete consultazioni che il Capo dello Stato svolge al fine d’individuare il nome del mandatario per la formazione del futuro governo.
Stando ai risultati definitivi delle elezioni Parlamentari lo schieramento più votato è stato il Movimento Libertà (GS) guidato da Robert Golob (probabile mandatario per la formazione del futuro Esecutivo sloveno), con il 34,45 p.c. dei consensi (41 seggi). Seguono il Partito democratico sloveno (SDS), presieduto dal primo ministro uscente Janez Janša, con il 23,48 p.c. dei voti (27 seggi) e Nova Slovenia (NSi), guidata dal ministro uscente della Difesa, Matej Tonin, con il 6,86 p.c. delle preferenze (otto seggi). Hanno ottenuto lo status parlamentare pure il Partito socialdemocratico (SD) presieduto da Tanja Fajon con il 6,69 p.c. dei voti (sette seggi) e la Sinistra (Levica) coordinata a livello nazionale da Luka Mesec (4,46 p.c., cinque seggi). Alla Camera di Stato, sono stati eletti inoltre Felice Žiža (al suo secondo mandato consecutivo) al seggio garantito alla Comunità Nazionale Italiana e Ferenc Horváth a quello riservato al rappresentante della minoranza ungherese.

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