Il Rijeka presenta Marić e già pensa al «cagliaritano» Rog

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Il Rijeka presenta Marić e già pensa al «cagliaritano» Rog
La prima foto di Marić con la maglia del Rijeka. Foto Željko Jerneić

Nemmeno il tempo di presentare Mirko Marić, che il Rijeka già pensa a un altro acquisto di notevole peso. Stiamo parlando di Marko Rog, centrocampista del Napoli in prestito al Cagliari. La notizia del suo ritorno nella SuperSPort HNL è stata lanciata dai media sardi, ed ha trovato conferme a Fiume nel corso della giornata odierna. Rog arriva da un grave infortunio al ginocchio, e il suo rientro in campo è previsto nella seconda metà di febbraio. Rog ha anche collezionato 21 gettoni di presenza con la nazionale croata.

Rog, come scrive tuttomercatoweb.com, è al Cagliari dalla stagione 2019/2020 con un contratto in scadenza il 30 giugno 2026: 88 presenze con 3 gol e 3 assist, 79 presenze da titolare e ben 3 infortuni al legamento crociato. Per lui anche 52 presenze con la maglia del Napoli tra il 2016 e il 2019 (con una breve e esperienza in prestito al Siviglia, dove accumulò 13 presenze e zero gol), ma è stato l’anno con la Dinamo Zagabria, nel 2015-16, quello della svolta per la sua carriera: 40 presenze e 5 gol, alla prima stagione in un club di livello dopo le esperienze con Varaždin e Split.

Marko Rog durante un allenamento con la nazionale croata

Insomma, due colpi per un Rijeka che punta decisamente al titolo, soprattutto dopo la vitoria di domenica scorsa al Poljud e il contemporaneo aggancio all’Hajduk in vetta alla classifica. E per il derby istroquarnerino di domenica 4 febbraio tra Rijeka e Istra 1961 a Rujevica si prevede il sold out.

Marić è già caricao

Sorridente, determinato e con una voglia matta di scendere subito in campo. Si presenta così Mirko Marić, il rinforzo di peso che il tecnico Željko Sopić chiedeva per dare l’assalto al titolo. Il centravanti nativo di Mostar arriva in prestito secco dal Monza fino al termine della stagione. Marić si rivelò nella stagione 2019/20 quando si laureò capocannoniere del campionato (in coabitazione con Čolak del Rijeka e Caktaš dell’Hajduk) con la maglia dell’Osijek segnando 20 reti. Dopo quell’exploit il Monza si fiondò su di lui, con i brianzoli che non badarono a spese sborsando 4,5 milioni di euro. L’esperienza nel campionato italiano si rivelò però tutt’altro che esaltante: soltanto 33 presenze e 3 gol il suo bottino con i biancorossi tra Serie A, Serie B e Coppa Italia. In mezzo anche una parentesi al Crotone, condita da 11 centri in 36 presenze. Ancor prima del Rijeka, era stato lo Spezia a mettergli gli occhi addosso, ma l’idea di tornare a casa e di giocarsi il titolo è stata comprensibilmente molto più stimolante che scendere in Serie B e lottare per la salvezza (i liguri sono attualmente penultimi nel campionato cadetto). Rujevica rappresenta la piazza ideale per rilanciarsi, ritagliarsi i propri spazi, ritrovare gol e fiducia, nonché giocarsi qualcosa di grosso. Dopo il colpaccio al Poljud valso l’irruzione al primo posto in classifica, il Rijeka ha ora lanciato un altro chiaro segnale alla concorrenza: Hajduk e Dinamo, insomma, sono avvisate.

Domenica il debutto?

“Sono felice di essere qui: il Rijeka è la scelta giusta – le prime parole del neoarrivato in sede di presentazione –. Ringrazio la società per la fiducia, ora sta a me ripagarla. Sono qui per mettere al servizio della squadra tutta la mia esperienza maturata in Italia. Penso di essere un giocatore migliore rispetto a quando ho lasciato la Croazia. La qualità del campionato? È difficile giudicare dall’esterno. Solamente dopo un paio di partite potrò farmi un’idea più precisa in merito. Visti gli ultimi acquisti di Hajduk e Dinamo credo che il livello sia destinato ad alzarsi. Altre offerte dalla Croazia? C’è stato qualcosa, però in questo momento il Rijeka è la piazza migliore per la mia crescita”.

Il suo debutto con la maglia biancocrociata potrebbe arrivare già domenica a Rujevica nel derby contro l’Istra 1961. “La condizione è buona. Non ho avuto problemi fisici, mi sono allenato regolarmente e dieci giorni fa ero rimasto in campo per 45 minuti perciò sono pronto. Il Rijeka? Ho visto le partite contro Gorica e Hajduk. Mi è piaciuto il carattere e il fatto di non rinunciare mai alla propria idea di gioco, indipendentemente dall’avversario. La corsa al titolo? Sono gli altri a dover vincere il campionato e quindi ad avere tutta la pressione addosso. La classifica comunque dice che siamo lì. Manca ancora tanto alla fine. Dobbiamo semplicemente ragionare una partita alla volta”.

«Scudetto? Vince l’Inter»

Marić dovrà ora entrare velocemente negli schemi di Sopić. Intanto però il modulo non dovrebbe rappresentare un problema. “All’Osijek giocavamo proprio con il 4-1-4-1, ma al di là di questo io mi adatto un po’ a tutti gli assetti tattici. Sulla trequarti abbiamo tantissima qualità, aspetto che faciliterà il mio compito, però anch’io sarò chiamato ad aiutare i compagni e ad aprire loro gli spazi”.

Anche se l’esperienza nello Stivale è stata caratterizzata da più ombre che luci, la punta di Mostar ha comunque saputo farne tesoro. “Tecnicamente sono cresciuto molto sotto diversi aspetti. In particolare nel posizionamento nell’area di rigore e nell’attaccare la profondità, cosa che facevo meno mentre militavo nel campionato croato. Chi vincerà lo scudetto? L’Inter”, conclude con un sorriso sornione il nuovo centravanti dei fiumani.

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