Grecia. Scontri tra tifosi: preso il presunto assassino di Katsouris

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Grecia. Scontri tra tifosi: preso il presunto assassino di Katsouris
Kyriakos Mītsotakīs e Andrej Plenković l’anno scorso ai Banski dvori. Photo: Patrik Macek/PIXSELL

La Polizia greca ha arrestato il presunto colpevole dell’uccisione di Michalis Katsouris, morto accoltellato ad Atene il 7 agosto scorso durante uno scontro tra hooligan avvenuto alla vigilia della partita tra l’AEK e la Dinamo di Zagabria. Si tratta di un cittadino greco, un ultras del Panathinaikos identificato grazie ad alcuni filmati. Una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine che stando ai mass media starebbero dando la caccia a ulteriori 10 hooligan croati.
Il primo ministro Andrej Plenković si recherà lunedì ad Atene su invito del suo omologo ellenico Kyriakos Mītsotakīs. Plenković parteciperà a una cena informale dei leader della regione per discutere dell’allargamento dell’Ue e di questioni legate alla sicurezza nel continente. Si recherà in Grecia assieme al ministro degli Affari esteri ed europei, Gordan Grlić Radman e al ministro della Giustizia e dell’Amministrazione, Ivan Malenica. Ad Atene la delegazione croata sosterrà una serie d’incontri bilaterali. Uno di questi sarà con il premier Mītsotakīs. Si discuterà anche dei cittadini croati arrestati in Grecia in seguito agli scontri tra hooligans avvenuti a Neo Filadelfia (un sobborgo di Atene) alla vigilia del terzo turno preliminare di Champions League. Sia l’HDZ che Nuova Democrazia, i partiti presieduti rispettivamente da Plenković e Mītsotakīs sono affiliati al Partito popolare europeo. Un fattore che forse agevolerà il dialogo.
Giovedì scorso all’inizio della seduta dell’Esecutivo il premier Plenković aveva rilevato che è impensabile che tutti i cittadini croati arrestati in Grecia (un centinaio di persone) possano condividere il medesimo grado di responsabilità. Ha dichiarato d’ attendersi che quelli fra loro che non sono stati coinvolti direttamente nei disordini possano fare ritorno in patria. “Condanniamo nel modo più assoluto la violenza da stadio e il teppismo. Chi si comporta in questo modo ripudia lo spirito dello sport e arreca danno al prestigio della Croazia”, aveva dichiarato Plenković, puntualizzato che la Croazia presterà sempre la massima assistenza ai propri cittadini. “La nostra diplomazia – aveva affermato – si è messa in moto sin dal primo giorno”. “Tuteleremo i nostri cittadini, forniremo loro tutta l’assistenza consolare e legale necessarie”, aveva notato Plenković..
Rapporti fraterni
Si sta muovendo anche la diplomazia calcistica. Nei giorni scorsi il premier greco aveva ricevuto il presidente dell’UEFA, lo sloveno Aleksander Čeferin. Ieri la Federazione croata di calcio (HNS) ha reso noto che dopo i fatti di Atene (in seguito ai quali l’AEK aveva attaccato duramente la Dinamo di Zagabria, che aveva risposto per le rime) il suo presidente, Marijan Kustić, si è rivolto al suo omologo ellenico, Panagiotis Baltakos. La prima volta immediatamente dopo gli scontri, per esprimere il suo cordoglio per la perdita di una vita umana e per esprimere il suo disappunto per gli episodi di violenza avvenuti ad Atene. “La comunità calcistica croata promuove i valori dell’unità, del rispetto, dell’amicizia e del fair-play”, ha scritto nel suo primo messaggio Kustić, puntualizzando che “Croazia e Grecia devono continuare a lottare a fianco degli organi statali contro gli hooligans, che rappresentano una grande sfida per entrambi i Paesi”. Nella seconda missiva il presidente dell’HNS ha chiesto al presidente della Federazione calcistica ellenica (HFF) di contribuire a far abbassare le tensioni e a sollecitare la dirigenza dell’AEK a stabilire un dialogo aperto con la Dinamo. “I responsabili dell’incidente devono essere processati in modo adeguato, in particolare il responsabile della morte del signor Katsouris. Credo, però, che il nostro ruolo sia quello di calmare le tensioni. Non possiamo accettare di essere tutti vittime degli hooligans”, ha sottolineato Kustić. Il presidente dell’HFF ha rilevato che “niente deve dividere le persone, i governi e gli autentici tifosi di calcio. Nulla deve dividere le federcalcio. Siamo amici e fratelli in seno all’UEFA. È nostro dovere tutelare il calcio che amiamo. La ringrazio per i messaggi che mi ha inviato. Sono certo che siete addolorati per la sorte del tifoso dell’AEK quanto lo siamo noi”.
Tutela della privacy
A Zagabria, intanto l’Agenzia per la tutela dei dati personali (AZOP) ha sollecitato il garante greco affinché intervenga dopo che un portale greco ha pubblicato i dati personali (nome, cognome, anno di nascita, numero del documento, nome del padre e della madre) di alcuni cittadini croati sospettati di essere coinvolti nei disordini avvenuti ad Atene il 7 agosto scorso.

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