Fiume. Odonimi storici: la strada è tortuosa

Dopo il collocamento delle prime insegne in Cittavecchia, avvenuto nel corso del 2019, il progetto proseguirà a fasi e verrà pure ampliato. Per le tabelle Rijeka-Fiume si dovrà invece attendere

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Fiume. Odonimi storici: la strada è tortuosa

Il cammino, o meglio, la battaglia volta a far ricomparire in Cittavecchia gli odonimi storici, muti testimoni dell’importante passato di Fiume, è tutt’altro che finita. Un’operazione, quella del posizionamento delle targhe, che rientra nel progetto legato alla valorizzazione del patrimonio toponomastico fiumano sostenuto dalla municipalità e caldeggiato dalla Comunità degli Italiani di Fiume in collaborazione con la Società di studi fiumani con sede a Roma. L’intento, ricorderemo, è di segnalare i nomi che le vie hanno portato nel corso della storia. In altre parole, valorizzare la grande tradizione, anche italiana, del capoluogo quarnerino. Il progetto riguarda una trentina di location del nucleo storico della città. Si tratta di insegne che riportano la dicitura delle vie, delle calli e delle piazze del centro storico, nei vari periodi della travagliata storia fiumana. Pertanto anche gli odonimi sono incisi in diverse lingue, a seconda dell’epoca storica che ha contrassegnato nei secoli la città.
Dopo il collocamento, avvenuto in pompa magna nel maggio del 2019, dei primi quattro cartelli in piazza Kobler (Piazza delle Erbe), via Užarska (Calle Canapini), Andrija Medulić (Calle Ca’ d’oro) e Pod Voltun (Calle del Volto), e di altri cinque nel mese di settembre dello stesso anno, il progetto sembra essersi fermato. È indubbio che uno dei motivi dell’arresto sia dovuto allo scoppio della pandemia di Covid-19, che ha… rovinato i piani un po’ ovunque in tutti i settori, ma è importante chiarire sin d’ora che il progetto degli odonimi avrà un suo giusto (e promesso dalla Città) prosieguo. Curiosi di scoprire in che fase si trovi attualmente l’iniziativa, ci siamo rivolti alla municipalità chiedendo delucidazioni in merito. Da quanto fattoci sapere, finora sono state posizionate le insegne con gli odonimi dei vari periodi storici in una quindicina di vie e piazze del nucleo storico, mentre è in piano a breve di collocarne una in Piazza del pipistrello per poi proseguire a mano a mano anche nel resto dei punti previsti.
Ci è stato inoltre spiegato che il progetto verrà ampliato per quanto riguarda la componente ungherese, uscendo dai confini della Cittavecchia. Le vie fiumane un tempo dedicate ai vari governatori e personaggi pubblici magiari occupavano un dato perimetro esterni alle mura cittadine, come ad esempio Riva Szapary oggi soltanto Riva, piazza Andrassy poi Kossuh e in seguito Umberto e Vladimir Švalba e oggigiorno diventata uno spiazzo anonimo dinanzi a Palazzo Modello, piazza Urmeny – l’attuale piazza o parco del Teatro cittadino e altri ancora. Il programma avrà dunque un suo seguito inserendo pure gli odonimi ungheresi laddove erano presenti nel corso della storia.

Rinvio su rinvio…

Un discorso a parte sono le insegne bilingui Rijeka-Fiume, da collocare in vari punti della città, legate al progetto CEC 2020. Dopo l’euforia iniziale in cui si era sperato che ciò sarebbe successo in primavera, il progetto era stato rinviato all’autunno di quest’anno. A confermercelo era stato lo stesso sindaco Vojko Obersnel in un’intervista concessaci a luglio, nel corso della quale ci aveva assicurato di non aver rinunciato al progetto, ma che a causa della crisi questo dovrà essere comunque ridimensionato, nel senso che dovrà essere ridotto il numero di tabelle. Giunti ad autunno, nulla fa intendere che lo sperato collocamento avverrà a breve. A confermarcelo è stata la stessa municipalità, dalla quale ci è stato riferito che per il momento, e in seguito al taglio dei fondi dovuto al lockdown della scorsa primavera, la precedenza è stata data ad altri eventi CEC, di primaria importanza. Per il collocamento delle tabelle, per le quali non è stata definita la nuova scadenza, si dovrà pertanto attendere. Speriamo non a oltranza…

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