Emilio Fatovic nuovo presidente dell’UPT

Nominati i vertici dell’Ente morale

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Emilio Fatovic nuovo presidente dell’UPT

Il nuovo CdA dell’UPT ha nominato il presidente e vicepresidente nella riunione di ieri pomeriggio: alla testa dell’Ente morale è stato confermato Emilio Fatovic di nomina ministeriale, suo vice Paolo Rovis di nomina regionale. Ne fanno inoltre parte: Francesco Saverio De Luigi di nomina ministeriale, Guido Modugno a nome dell’Università e Stefano Russo eletto dai soci dell’Ente.
Emilio Fatovic è nato a Zara nel 1948, la madre lavorava nella fabbrica Maraschino dei Luxardo. È lei che nel 1957 lascia la città con i due figli, Emilio e la sorella, e chiede asilo politico a Gorizia: diventano apolidi. Nel 1959 li raggiunge anche il padre. Tra prima e dopo transiteranno in sei campi profughi: Cremona, Gargnano (Brescia), Capua (Caserta), Udine, Padriciano (Trieste) e al Villaggio giuliano di Opcina (Trieste), “in alloggi accettabili – ha raccontato Fatovic in un’intervista rilasciata a Elio Varutti dell’ANVGD di Udine –, pur con i servizi igienici in comune per quattro famiglie”.
Fatovic e Varutti avevano operato nelle scuole di Udine negli anni 1985-2007, quando Emilio era impegnato nel Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori della Scuola (Snals). È una rapida carriera la sua, come rettore e dirigente scolastico al Convitto Nazionale “Regina Margherita” di Anagni (Frosinone) dal 2007 al 2008. Poi al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma (2008-2014). Ha ricoperto un incarico di reggenza al Convitto Nazionale “Amedeo di Savoia, Duca D’Aosta” di Tivoli, Roma (2012-2014). Poi la collaborazione con diverse Università. Con l’Unione europea è seguito un impegno lungo e costellato da tanti successi.
Il ricordo di Zara per Fatovic è struggente e doloroso allo stesso tempo; la guerra era il male per tutti e lasciò una lunga scia di lutti e tragedie. Capitava che nella stessa famiglia ci fossero fascisti e comunisti, giustiziati prima gli uni e poi gli altri. Essere italiani negli anni Quaranta e dopo la guerra era anche peggio della scelta ideologica. Da queste premesse l’amore incondizionato per la giustizia come compito e fine primario.
I suoi incarichi a livello europeo sono molteplici. Attualmente è componente del Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE di cui è entrato a far parte nel 2010. Lo considera un compito fondamentale per il ruolo dei professionisti e la possibilità del loro accesso ai fondi strutturali europei. In precedenza si è occupato di trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione, agricoltura, sviluppo rurale, ambiente.
“La nomina di Presidente dell’Università Popolare di Trieste, questo prestigioso Ente morale che quest’anno celebra 120 anni di storia – sottolinea Emilio Fatovic, ricordando le positive relazioni già avviate con l’Istituzione quando operava nel Gruppo di contatto per il riconoscimento del Montenegro in Europa – “rappresenta per me un ritorno alle origini, la chiusura del sogno di tutta una vita. Un grande onore e una grande opportunità – afferma Fatovic, ringraziando il Consiglio d’amministrazione e il Ministero degli Esteri che, per la prima volta, ha espresso una nomina per la presidenza – e al tempo stesso l’approdo alle mie radici, per difenderle nel fondamentale rispetto delle diversità e delle minoranze, ponendo le mie competenze professionali, l’esperienza fatta con l’Unione europea e il mio senso civico al servizio della collettività”.
“In continuità con la gestione commissariale e con la validità delle precedenti gestioni – spiega Fatovic, ringraziando di cuore per il loro operato i tre commissari Francesca Adelaide Garufi, Marzia Baso e Alessandro Paolini – intendo come prima cosa ascoltare tutto e tutti, operando in sintonia con il Comitato di Coordinamento, presieduto da Francesco Saverio De Luigi, con una partecipazione attiva alla distribuzione delle risorse, secondo gli indirizzi del Ministero degli Esteri, a favore della Comunità italiana in Slovenia, Croazia e Montenegro. Sintonia che favorirò anche con il Comitato scientifico culturale dell’Ente, vero cuore della Governance (composto dai rappresentati di: Assemblea dei Soci; Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo; InCe – Iniziativa Centro Europea; Comune di Trieste; Comune di Muggia; Ufficio Scolastico Regionale FVG; Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini; Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati: Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico; Unione Italiana), alla cui presidenza intendo delegare il prof. Guido Modugno, data la sua esperienza e valenza professionale e la sua capacità di raccordo con il mondo della ricerca, dell’innovazione e della formazione universitaria”.
“Tra le prime azioni – conclude il presidente Emilio Fatovic – la verifica di tutti gli aspetti normativi riguardanti l’emergenza Covid 19 in vista della programmazione futura dell’Ente, la valutazione dell’adeguatezza delle strutture, l’armonizzazione delle norme che riguardano il personale, la valorizzazione del codice etico, l’attualizzazione dell’anima dell’Università Popolare di Trieste nel segno della trasparenza grazie al nuovo modello di Governance”

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