Da Est a Ovest come cambierà la città di Fiume

A colloquio con Denis Vukorepa, direttore della Port Authority fiumana, testimone e protagonista dei grandi mutamenti

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Da Est a Ovest come cambierà la città di Fiume
Fiume sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti in ambito portuale. Foto: RONI BRMALJ

Dall’inizio della sua lunga storia, il porto fiumano sta vivendo in questo periodo il suo più grande ciclo di investimenti, voluti e sognati anche trent’anni fa, ma resi possibili grazie alla disponibilità dei finanziamenti europei. Da Molo Zagabria a Est, passando per Porto Baross fino al terminal container in Brajdica, siamo testimoni di un’attività frenetica. Per certi versi possiamo considerare ciò che si sta realizzando come delle opere epocali. I cambiamenti contribuiranno allo sviluppo delle attività economiche, ma i vantaggi dovrebbero raggiungere, direttamente e indirettamente, anche i cittadini, non solo le compagnie straniere che hanno riconosciuto le potenzialità del capoluogo quarnerino.

I cambiamenti avvengono in sequenza rapida e talvolta non abbiamo nemmeno il tempo per accorgercene. “Zagreb Deep Sea Container Terminal”, cioè Molo Zagabria, è entrato in una nuova fase che prevede lo smantellamento di una serie di strutture che non rientrano nell’elenco dei beni culturali. Procedendo verso Est, scopriamo che si annunciano dei lavori anche sul Molo Praga.

Molo Praga, scalo ro-ro
Siamo stati ricevuti dal direttore della Port Authority fiumana Denis Vukorepa, che ricopre questo incarico in un periodo storico che entro pochi anni cambierà l’immagine della città. “Partiamo da Molo Praga – ha esordito –, per darvi una notizia esclusiva. Sono già iniziate le attività per la realizzazione del terminal multimodale che prevede una rampa ro-ro che consentirà di accogliere le navi che trasportano veicoli. Lo scalo sarà equipaggiato per la manipolazione di merci generali, colli di dimensioni fuori dagli standard. È previsto un finanziamento del 50 per cento dai fondi dell’Unione europea. Entro il primo trimestre dell’anno prossimo contiamo di completare la documentazione per cui la costruzione della struttura potrebbe avere inizio nel corso del 2024 o al massimo nel 2025”.

Molo Zagabria, giù (quasi) tutto
Nell’ambito del progetto Rijeka Gateway era stata assegnata la concessione per il terminal container in Molo Zagabria al consorzio A.P. Moller-Maersk – Enna Logic che in questi giorni sta provvedendo allo smantellamento di diverse costruzioni dismesse. “Va giù tutto, tranne il complesso Metropolis, in cui i concessionari allestiranno i loro uffici. Le demolizioni dovrebbero concludersi entro la fine di maggio. Allo stesso tempo si prevede di ottenere il permesso di costruire sulle superfici allestite grazie ai finanziamenti della Banca Mondiale. Si potrà procederà, quindi, con la costruzione degli edifici necessari, mentre le attrezzature sono già state ordinate, dai ponti mobili per i container a quelli per caricarli sui vagoni. Nei prossimi giorni chiuderemo l’ingresso occidentale del bacino portuale, quello in Mlaca, cioè nella zona interessata dai lavori di demolizione. Pertanto, in via provvisoria, per un certo tempo si entrerà e si uscirà all’ingresso in Žabica. Tra breve, nella seconda metà dell’anno, le attività si intensificheranno ulteriormente con la conclusione della costruzione della D403 e della strada all’interno dell’area portuale”.

Nell’area di Molo Zagabria sono in corso gli smantellamenti di strutture datate.
Foto: RONI BRMALJ

Brajdica non dorme
Nel 2025 Fiume si rotroverà con due terminal container, gestiti da due diversi concessionari in concorrenza tra loro. Per come si sta evolvendo il mercato internazionale, non vi è dubbio che ci sarà “pane per tutti”. Lo scalo in Brajdica, mentre si costruisce quello in Molo Zagabria, è a sua volta in una fase di ampliamento. Più precisamente, si sta preparando ad accogliere portacontainer ancora più grandi di quelle che riceve attualmente. Sul lato occidentale del terminal sono in corso i lavori su un tratto di 100 metri in cui viene aumentata la profondità a 16,5 metri, operazione prevista successivamente nel segmento orientale dove si arriva oggi a 14,8. “Lo scopo è quello di far ormeggiare le portacontainer lunghe 400 metri che per tutta la loro lunghezza potranno venire attraccate alla banchina. Anche qui il concessionario provvederà ad ammodernare le attrezzature in funzione delle navi Super Post-Panamax, migliorando ulteriormente i servizi in Brajdica”, ha aggiunto Denis Vukorepa.

Vantaggi per tutti
Tutto ciò che si sta costruendo, in prospettiva, offrirà sbocchi occupazionali e in generale dovrebbe contribuire al benessere della comunità a Fiume, nella regione e nel Paese. Lo scorso anno ci si è mossi, finalmente, dopo vent’anni di promesse non mantenute, con il progetto dell’Autostazione in Žabica. A questa struttura è legato un altro progetto chiave, rappresentato da un segmento di 1,2 chilometri tra Žabica e la costruenda D403, passando per l’area portuale oggi off limits. A che punto siamo? “Le cose si stanno muovendo. Ci è stato presentato il progetto del regime di entrata e uscita nel bacino portuale in riferimento alla D403, lungo la strada interna del porto, fino a raggiungere il complesso Metropolis a Est. Allo stesso tempo si sta realizzando quello del sovrappassaggio pedonale in Mlaka. I meno giovani si ricorderanno che una volta c’era il ponte per superare la ferrovia. Una volta era l’ingresso per i lavoratori del porto. Tornerà ad esserlo. Nel frattempo, assieme alla Città, stiamo cercando la soluzione migliore per arrivare dal complesso Metropolis a Žabica. Ormai è una cosa irrinunciabile, un’opera che farà di Fiume la città con le migliori soluzioni al problema del traffico nell’Adriatico e oltre. Con la D403 a Ovest e la D404 che c’è già a Est si formerà un anello allacciato a tutte le principali vie di comunicazione”.

Porto Baross e le rive
Quando arrivano le grandi compagnie con il capitale è inevitabile che vi siano anche dei timori. Il consorzio composto dalla croata ACI, che gestisce la più grande catena di marina nel Mediterraneo e la GITONE che fa capo al gruppo tedesco Lürssen, si è aggiudicato la concessione per Porto Baross con il diritto di prelazione in riva passeggeri, fino al bunker vicino alla sede della Port Authority. Il commento di Vukorepa: “Non è stato venduto nulla. Assegnare una concessione significa dare a qualcuno la possibilità di svolgervi delle attività. In altre parole, non ci rimettiamo nulla, anzi. Le cifre da pagare per poterlo fare non sono insignificanti. Inoltre, se ci riferiamo ai timori espressi da qualcuno, vorrei sottolineare che i cittadini potranno accedere a ogni angolo dell’area data in concessione. Lo stesso Porto Baross, dove verrà costruito il marina, oggi inaccessibile, verrà aperto al pubblico. Nel nostro caso, posso dire che non avremmmo mai potuto trovare un concessionario migliore. Gradualmente, ci occuperemo anche della questione degli attuali parcheggi che verranno liberati dalle auto. Il bello è che tutti questi progetti di cui stiamo parlando saranno realizzati nei prossimi due anni. Nell’attesa sono aperti i concorsi per le assunzioni, per dei posti di lavoro interessanti e ben retribuiti. Gli studenti che stanno per laurearsi avranno delle opportunità. Tra le altre cose, all’Istituto nautico di Buccari verrà riaperto l’indirizzo per gli operatori con le gru e carrelli elevatori, profili professionali che saranno richiesti nelle nuove strutture portuali. Si va, comunque, verso l’automatizzazione e il terminal in Molo Zagabria, in questo senso, sarà uno dei più moderni in Europa, secondo, forse, soltanto al porto di Rotterdam”.

Nuovi silos
La guerra in Ucraina ha in qualche modo posto il Quarnero e il porto di Fiume in una posizione strategica nei confronti dell’Europa. Oltre alla crisi energetica vi è anche quella alimentare. “Entro la fine dell’anno – ha annunciato Vukorepa – verrà bandito il concorso per il progetto dei nuovi silos, accanto a quelli esistenti per arrivare da 56 a 90mila tonnellate di capacità. Gli esportatori ucraini utilizzano già i nostri silos e ora pensiamo all’ammodernamento e all’ampliamento delle capacità”.

Inquilini scomodi a Buccari
Avevamo parlato di recente con il sindaco di Buccari, Tomislav Klarić dei vari progetti di sviluppo e delle sue prospettive. In un contesto promettente e beneaugurante, il sindaco aveva indicato, tra gli aspetti negativi, la presenza scomoda dello scalo rinfuse che inquina l’aria della città. “Ce ne rendiamo conto e comprendo le osservazioni dei cittadini e del sindaco. In quel posto il terminal c’è sempre stato e anche quello, oggi, è d’importanza strategica in un momento che vede chiusi quasi tutti i porti del Mar Nero. Ciò non significa che non terremo conto del problema. Con le acquisizioni avvenute nell’azienda portuale Luka credo che il proprietario affronterà anche questa problematica a tutela, principalmente, dei cittadini”.

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