Croazia. Sfiducia al premier Plenković, oggi il voto al Sabor

L’esito appare scontato vista la compattezza della maggioranza. L’opposizione nel frattempo attacca l’Esecutivo ritenuto incapace di arginare il caro prezzi

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Croazia. Sfiducia al premier Plenković, oggi il voto al Sabor
Il premier Andrej Plenković. Foto: Dusko Jaramaz/PIXSELL

Andrej Plenković potrebbe essere al suo ultimo giorno di mandato come primo ministro della Croazia? Non siamo nel campo della fantapolitica. Il Sabor sarà oggi infatti chiamato a votare la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Promossa dall’opposizione la mozione ha raccolto le firme di 33 deputati. Affinché il documento venga approvato, però, ne servono 76, un numero al quale è quasi impossibile che si possa arrivare, considerando le discussioni in aula degli ultimi giorni. La maggioranza di centrodestra, di cui fanno parte anche i deputati delle minoranze nazionali, per quanto risicata, ha dimostrato finora un livello invidiabile di compattezza sulle questioni che contano e pure nelle dichiarazioni di voto sulla mozione è apparsa convinta di voler proseguire il suo percorso fino alla scadenza naturale della legislatura.
L’opposizione però non intende perdersi d’animo e coglie ogni occasione propizia per farsi valere. Proprio in questo contesto è interessante notare come i pacchetti di misure contro l’inflazione siano stati attaccati al Sabor sia da destra che da sinistra. Da un lato Sandra Benčić, di Možemo, ha spiegato come i limiti ai prezzi dell’energia non siano riusciti a bloccare l’aumento di tutta un’altra serie di prodotti, essenziali per la vita dei cittadini; dall’altro Nikola Grmoja, del Most, ha sottolineato come l’aumento dei prezzi sia esorbitante e come le percentuali di cui si parla ultimamente non siano altro che dei ritocchi ulteriori di listini che erano già lievitati in precedenza. A tutto questo vanno aggiunte anche le accuse lanciate da Peđa Grbin, leader dell’SDP, il quale ha detto senza mezzi termini che il governo ha fatto un pessimo lavoro nel combattere l’inflazione. Domagoj Hajduković, dei Socialdemocratici, ha spiegato come l’applicazione che avrebbe dovuto monitorare l’andamento dei prezzi è arrivata con grande ritardo, soltanto in febbraio, e come questa sia costata troppo, si parla di 200mila kune. Barbara Antolić Vukorepa, dell’SDP, ha ricordato come le associazioni dei consumatori non siano attrezzate per aiutare davvero la gente, con le leggi in materia che sono poco chiare e che raramente vengono applicate.
Tutto ciò succede in un momento quando siamo sempre più vicini alla prescrizione per il caso dei mutui in franchi svizzeri, che diventa sempre più attuale e che di certo non aiuta questo governo. Con la Franak che si prepara va scendere in piazza e la Corte suprema che appare indecisa sul da farsi. E con le banche che avvertono che il sistema finanziario potrebbe essere a rischio se venissero accolte le richieste dei titolari dei mutui della discordia.

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