Dal primo gennaio le quiescenze più basse aumenteranno del tre per cento ed entrerà in vigore il modello delle pensioni di famiglia. Melita Čičak, direttrice dell’Ufficio per il sistema previdenziale del ministero del Lavoro, del Sistema previdenziale, della Famiglia e delle Politiche sociali, ha spiegato che si tratta di due passaggi indipendenti tra loro che porteranno però entrambi a un aumento delle pensioni. La direttrice ha specificato pure come ora potrà succedere che alcune persone ricevano una pensione maggiore di quello che è stato il loro stipendio.
Questi aggiornamenti e correzioni sono stati ben accolti da parte del Sindacato dei pensionati, come specificato da Štefica Salaj, la quale ha però anche detto che sarebbe necessario aumentare le pensioni di tutti del 10,5 per cento”, ha ribadito la sindacalista. Davorko Vidović, presidente dei Socialdemocratici, ha supportato queste affermazioni, spiegando come nonostante gli aumenti molti pensionati, soprattutto i più poveri, si troveranno in condizioni di vita peggiori rispetto all’anno precedente. Secondo Vidović non è neanche tanto una questione di giustizia sociale, bensì di quanto si è versato tramite i contributi.
Silvano Hrelja, leader storico del Partito dei pensionati, ha sottolineato che quei 278mila pensionati che percepiscono le pensioni minime, ricevono “ora un terzo in più rispetto a quanto abbiamo guadagnato in vita loro, per un atto di solidarietà di tutti quelli che hanno guadagnato di più e che ora potrebbero avere di più. Noi vorremo avere un sistema pensionistico come in Germania, in cui si vada a prendere dal bilancio dello Stato quello di cui abbiamo bisogno”. Un altro tema che tocca da vicino vari pensionati, o in alcuni casi i loro figli, è quello dei possibili rincari delle rette delle Case per anziani. In questo contesto Melita Čičak ha preannunciato che per le tre Case di riposo di cui è fondatore lo Stato non ci saranno aumenti, ma sono per l’appunto soltanto tre. Per questo ha inviato un appello ai cittadini, invitandoli a contattare i centri per l’assistenza sociale per valutare insieme se abbiano diritto a degli aiuti nel caso di rincari
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