Croazia. I partiti scaldano i motori in vista del 2024, anno superelettorale

In Croazia il 2024 sarà un anno superelettorale. Sono in programma le Europee, le Parlamentari e le votazioni per la nomina del Presidente della Repubblica

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Croazia. I partiti scaldano i motori in vista del 2024, anno superelettorale
Photo: Goran Stanzl/PIXSELL

In Croazia il 2024 sarà un anno “superelettorale”. I cittadini saranno chiamati ai seggi in occasione delle votazioni europee, per il rinnovo del Sabor e per l’elezione del Presidente della Repubblica (il primo turno si svolgerà probabilmente a dicembre e l’eventuale ballottaggio all’inizio del 2025). Per quanto concerne il rinnovo del Parlamento europeo tutto è chiaro. Lo scadenzario elettorale è stato fissato a livello comunitario e gli elettori si recheranno ai seggi dal 6 al 9 giugno 2024 (https://elections.europa.eu/it/). Le date delle votazioni a livello nazionale, invece, devono ancora essere stabilite. Saranno decise a Zagabria e sono già diventate tema di confronto e scontro tra le forze politiche. Il mandato dei parlamentari in carica al Sabor nell’attuale legislatura scadrà nell’estate dell’anno prossimo e qualcuno già auspica che il governo crei le condizioni affinché le date dei due plebisciti (delle europee e delle parlamentari) coincidano, dando vita una sorta di “election day o week end”.
Il presidente dell’SDP, il deputato polese Peđa Grbin, ha sollecitato ieri il premier Andrej Plenković a rompere gli indugi e a comunicare la data delle parlamentari dell’anno venturo, ovvero la data dello scioglimento del Parlamento. Nel farlo gli ha rinfacciato di voler scegliere una data quanto più congeniale all’HDZ, sposando così la tesi espressa dal Presidente della Repubblica Zoran Milanović. Mercoledì scorso il Capo dello Stato (che in base all’ordinamento proclama la data delle elezioni) ha avvertito che considererà un tentativo di truffa ogni tentativo di desistere dal consueto crono programma elettorale. L’inquilino del Pantovčak si è chiesto, inoltre, se le voci relative al presunto anticipo delle elezioni siano motivate da un interesse personale del capo del governo. “A noi – ha puntualizzato Grbin – va bene qualsiasi data. Ma penso che il giorno delle elezioni dovrebbe essere fissato il prima possibile, per levare quanto prima questi predoni dal governo”. Il presidente dell’SDP ha detto anche di non avere nulla in contrario affinché si proclami l’election day.
Il primo ministro ha affrontato la questione a Sopje, ai margini delle celebrazioni della Giornata solenne della Regione di Virovitica e della Podravina. “Le elezioni si terranno nei tempi consueti”, ha sottolineato Andrej Plenković, sostenendo di non essere a conoscenza delle considerazioni del Presidente Milanović e affermando che il Capo dello Stato è incline a “sostenere tesi campate in aria”. “Dalle nomine nella sfera della diplomazia alle dichiarazioni che nuocciono ai nostri cittadini reclusi nelle carceri greche. Per non parlare delle sue posizioni filorusse”, ha aggiunto Plenković, asserendo che poi spetta al governo rimediare ai danni provocati da Milanović. “Va in giro a parlare qualsiasi cosa gli venga a mente, in modo poco responsabile. Al contrario, erode continuamente il livello culturale del dialogo politico. Purtroppo ha contribuito alla volgarizzazione del dialogo politico condotto nell’insieme in Croazia”, ha dichiarato il capo dell’Esecutivo che si è lamentato degli opinionisti televisivi che si ostinano ad accostarlo a Zoran Milanović. “Pongono sullo stesso piano le nostre retoriche e le nostre prese di posizione, che sono completamente diverse. Distorcono la realtà come lo fanno i tifosi. Si tirano fuori dal cappello degli ex Ambasciatori nominati ai tempi di Ivica Račan (deceduto nel 2007 aveva presieduto il governo dal 27 gennaio del 2000 al 23 dicembre del 2003) sulla base dei criteri politici dei governi di sinistra che poi espongono tesi campate in aria al riguardo della nomina dei diplomatici e degli Ambasciatori. Suvvia, siate un po’ più colorati nella scelta degli ospiti che portate in studio, invitate qualcuno che non reciterà la loro canzoncina”, ha detto Plenković rivolgendosi all’inviata dell’emittente all news N1.

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