Croazia. Al Parlamento braccio di ferro sulla giustizia

Alla sessione straordinaria coalizione di governo e opposizione divise sullo sciopero degli impiegati

0
Croazia. Al Parlamento braccio di ferro sulla giustizia

La seduta straordinaria del Parlamento croato convocata dal Presidente della Repubblica il 19 luglio scorso è iniziata all’insegna dello scambio di accuse e insulti tra la maggioranza e l’opposizione. Come annunciato il Capo dello Stato non si è presentato al Sabor per introdurre i punti all’ordine del giorno – lo sciopero dei dipendenti impiegati nella giustizia e lo scandalo connesso alla vendita sottocosto del gas estratto dai giacimenti croati –, da lui stesso proposto ai sensi della Costituzione che gli riconosce il diritto a far riunire il Parlamento in situazioni straordinarie o d’emergenza.
Prima dell’inizio dell’assise (che dovrebbe concludersi domani, domenica) il presidente del Sabor, Gordan Jandroković, ha ribadito d’aver invitato il Capo dello Stato a intervenire in Aula, ma di non aver ottenuto alcuna risposta dal Pantovčak. Milanović ieri aveva affermato che non si sarebbe presentato al Sabor giacché in passato l’attuale maggioranza gli avrebbe dato a intendere di non essere il benvenuto, ad esempio, non invitandolo al dibattito attinente alla nomina del presidente della Corte suprema, nonostante l’ordinamento croato sancisca che spetti a lui proporre i candidati. Tesi quest’ultima smentita oggi da Jandroković. “Quando il Sabor è stato chiamato a esprimersi sulla candidatura di Zlata Đurđević (proposta da Milanović, ma infine bocciata dal Parlamento, nda) era stato lui stesso (il Presidente) ad affermare di non voler essere presente in Aula. Quando poi fummo chiamati a esprimerci sulla candidatura del giudice Radovan Dobronić (l’attuale presidente della Corte suprema) informammo il Capo dello Stato e gli altri proponenti in merito alla data del dibattito, ma Milanović non si presentò”, ha chiarito Jandroković, affermando di non condividere il giudizio, di chi come la deputata Karolina Vidović Krišto (OiP) gli imputa d’aver leso l’onore del Sabor non insistendo con Milanović affinché si presentasse in Aula.
Inaugurando i lavori della seduta, Jandroković ha messo subito in chiaro che l’assenza del Presidente della Repubblica, a tutti gli effetti il proponente della proposta di ordine del giorno, non è un motivo valido per sospendere la medesima. Ha respinto l’osservazione del deputato Daniel Spajić che non quella seguita non è la procedura standard. Jandroković ha puntualizzato che mai prima d’ora un Capo dello Stato aveva convocato una seduta straordinaria del Parlamento in questo modo e che pertanto non esiste una prassi. Jandroković ha poi condiviso con l’emiciclo la definizione di situazione straordinaria fornita nel Presidente: “La seduta non cambierà nulla in modo cruciale, ma si tratta del rispetto di una forma d’espressione. Tutto questo mi fa tornare alla mente quando ai tempi della scuola elementare e quando eravamo sufficientemente grandi, sebbene ancora piccoli piccoli, ma grandi da ricevere dal professore di ginnastica le chiavi della palestra, per trascorrere due, tre ore in palestra da soli a giocare a pallacanestro (il deputato Zlatko Hasanbegović oggi si è presentato in Aula con una palla da basket, nda), con la raccomandazione di non rompere nulla e di rendere le chiavi. In altre parole, riunitevi, discutete e giungete a delle conclusioni”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display