L’Uefa ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti della Federcalcio croata in relazione alla partita Croazia-Lettonia, disputata a Fiume lo scorso 8 settembre e valida per le qualificazioni a Euro 2024, avendo rilevato episodi di razzismo e comportamenti discriminatori, tra cui si segnala l’esposizione di una bandiera ustascia da parte dei sostenitori croati. La Federazione fa sapere in merito che la Questura di Fiume ha fermato tre persone. La Federcalcio croata è già sotto inchiesta per il comportamento discriminatorio tenuto dai suoi tifosi durante la Final Four di Nations League in Olanda e un’eventuale nuova sanzione comporterebbe la disputa della prossima partita casalinga a porte chiuse. “Purtroppo anche solo tre singoli sono sufficienti per rovinare la splendida cornice di Rujevica. Faremo tutto il possibile per convincere l’UEefa che per colpa del comportamento inaccettabile di tre persone a farne le spese non può essere la nazionale né tutti i nostri tifosi. Tuttavia, c’è il serio rischio che la partita contro la Turchia a Osijek venga giocata con parte delle tribune chiuse al pubblico o addirittura a porte chiuse, il che arrecherebbe un danno incalcolabile alla nazionale e ai nostri tifosi”, si legge nella nota diffusa dalla Federazione.

Rischia anche la Romania
Anche la Romania rischia una severa punizione da parte dell’UEFA per il comportamento dei suoi tifosi nella partita contro il Kosovo, sospesa dall’arbitro per una serie di striscioni esposti con la scritta “Il Kosovo è Serbia”. In base al regolamento dell’UEFA, sulla vicenda sarà aperta una indagine per “dichiarazioni politiche vietate durante una partita”. La partita è stato sospesa prima della metà del primo tempo ed è ripresa solo dopo che l’UEFA è riuscita a fare rimuovere gli striscioni. Alla fine la Romania ha vinto per 2-0, ma se la gara non fosse ripresa avrebbe perso per 3-0 a tavolino.