Autostrade italiane. Multe ai croati: ancora nessuna risposta

A essere colpiti sono soprattutto gli automobilisti dell’Istria e del Quarnero

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Autostrade italiane. Multe ai croati: ancora nessuna risposta
L'autostrada a Napoli

I croati che negli ultimi anni hanno viaggiato in auto verso l’Italia e utilizzato le arterie gestite da Autostrade per l’Italia, hanno ricevuto, e continuano a ricever, notifiche di pedaggi autostradali non pagati e richieste per il saldamento del debito, talvolta anche anni dopo il viaggio.
Questa è una vecchia storia sulla quale si sono lamentati soprattutto gli abitanti dell’Istria e del Quarnero, ma, nonostante si ripeta da anni, nessuno in Croazia finora è riuscito a capire se queste multe devono davvero essere pagate dagli automobilisti, se vengono inviate in modo corretto e se le Autostrade per l’Italia possono addebitare tali somme ai cittadini croati. Inoltre, non è chiaro quali sarebbero le conseguenze nel caso in cui i cittadini croati decidano di non pagare queste multe.
La questione, esaminata dal quotidiano Jutarnji list, è stata sollevata a vari livelli – dal parlamentare europeo Valter Flego, che ha cercato di risolvere il problema a Bruxelles, all’inefficace coinvolgimento dell’Ambasciata croata a Roma, fino all’incontro avvenuto lo scorso mese di marzo tra i rappresentanti delle associazioni europee per i consumatori Ue che hanno ricevuto multe simili, ma senza risultati concreti.
La situazione si sviluppa in questo modo: il malcapitato viaggiatore, talvolta anche anni dopo la visita in Italia, riceve una lettera a casa, firmata dalla società di recupero crediti Nivi S.p.A o dalla loro avvocatessa Eliana Baldi, che lo informa che in una determinata data (a volte le informazioni in questo senso mancano) ha utilizzato un tratto di autostrada senza pagare il pedaggio e che ora è tenuto a restituire il debito con gli interessi entro 15 giorni.
Come’è possibile non pagare i pedaggi?
Se vi state chiedendo come sia possibile lasciare un’autostrada senza pagare, gli italiani hanno una spiegazione: per evitare ingorghi, nei casi in cui il pagamento non è stato effettuato, la sbarra si alzerà comunque, il sistema registrerà la targa del veicolo e l’utente riceverà una notifica con una scadenza e le informazioni su come effettuare il pagamento in seguito. In caso contrario, verrà inviata la lettera della società di recupero crediti.
Curiosamente, secondo i dati forniti da Autostrade per l’Italia a Valter Flego, solo lo scorso anno ben 4mila cittadini croati hanno ricevuto una lettera di questo tipo, ossia un numero incredibile di “portoghesi”. Tuttavia, le esperienze condivise sui social media dagli automobilisti croati suggeriscono che molti di loro sono riusciti a dimostrare agli italiani di aver pagato effettivamente il pedaggio autostradale, sollevando seri dubbi sul modo in cui le autostrade italiane cercano di riscuotere queste presunte multe.
In una situazione peggiore si trovano tutti coloro che hanno pagato in contanti: per dimostrare di aver pagato il pedaggio italiano cinque anni fa, ad esempio, dovrebbero ancora possedere la ricevuta di pagamento. Dato che la maggior parte delle persone getta in cestino queste ricevute, nel caso di pagamento in contanti praticamente non esiste modo per il cliente di dimostrare di non dover nulla per quel servizio.
Le rimostranze
“Ho cercato d’interessare Bruxelles a questo problema, ma la loro posizione è che devono essere gli Stati membri a risolverlo tra loro. Mi sono rivolto anche all’Ambasciata croata a Roma, ma purtroppo senza successo”, ha raccontato il parlamentare europeo Valter Flego.
Alcuni automobilisti che si sono sentiti danneggiati si sono rivolti anche al Centro europeo dei consumatori in Croazia (ECC): nel primo semestre di quest’anno, cinque persone si sono rivolte al Centro. Anche se a marzo si è tenuto un incontro in Italia su questo tema, a cui hanno partecipato anche rappresentanti di Nivi S.p.A., la questione non è stata effettivamente risolta.
L’ECC croato non era l’unico rappresentante – infatti, la Rete dei centri europei per i consumatori a livello dell’Unione ha ricevuto finora 800 reclami dai consumatori contro Nivi S.p.A., quindi c’erano anche rappresentanti di altri Paesi membri che si sono confrontati con lo stesso problema. Tuttavia, l’azienda non ha rinunciato a riscuotere il pagamento delle multe.
«Richieste giuridicamente fondate»
”La società Nivi S.p.A. ha dichiarato che tutte le richieste sono giuridicamente fondate, fornendo dettagliate informazioni riguardanti i tratti specifici di autostrada per ciascun caso individuale. Tali informazioni includono dettagli su eventuali mancati ingressi in autostrada o mancati pagamenti, ecc. Tuttavia, dopo alcuni tentativi e interventi, Nivi S.p.A. ha accettato una riduzione dell’importo richiesto e ha rinunciato alle spese legali”, hanno detto dall’ECC croato.

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