Ai Caschi blu italiani va la gratitudine della Croazia

Il ministro della Cultura Nina Obuljen Koržinek ha incontrato l’Ambasciatore Pierfrancesco Sacco e i componenti della task force

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Ai Caschi blu italiani va la gratitudine della Croazia

Il ministro della Cultura, Nina Obuljen Koržinek, ha ringraziato gli esperti italiani che hanno porto il proprio aiuto nell’evacuazione dei reperti culturali dalle zone colpite dal terremoto, concordando la continuazione della collaborazione con i Caschi blu della cultura per le operazioni di restauro e rinnovo del patrimonio artistico.

 

Il ministro, accompagnato dai suoi collaboratori, si è incontrato con l’Ambasciatore d’Italia a Zagabria, Pierfrancesco Sacco, e tre esperti italiani nel campo della tutela del patrimonio culturale, appartenenti ai Caschi blu per la cultura: Luigi Spadari e Francesco Progida, nonché Paolo Scarpitti, del Ministero italiano per i Beni e le Attività culturali culturali e per il Turismo. Gli appartenenti ai Caschi blu per la cultura sono giunti in missione in Croazia su disposizione del ministro italiano per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, che già il 29 dicembre aveva offerto l’aiuto di esperti del Belpaese nell’evacuazione e nella tutela dei beni culturali nella Regione di Sisak e della Moslavina.
Nina Obuljen Koržinek ha espresso gratitudine al governo di Roma per l’immediato supporto e ha ringraziato gli esperti italiani per la partecipazione attiva nell’evacuazione di alcuni pezzi d’inventario di grande valore, come pure per la collaborazione e lo scambio di conoscenze ed esperienze con il team croato di conservatori. Durante l’incontro è stata concordata la collaborazione in tutte le fasi inerenti alla protezione dei reperti danneggiati, ma anche alle operazioni di restauro e rinnovo dei beni mobili e immobili che rientrano nell’ambito del patrimonio culturale delle aree terremotate.

Fruttuosa la missione dei Caschi blu della cultura italiani nelle aree terremotate

Numerose ricognizioni
I Caschi blu per la cultura italiani, lo ricordiamo, sono arrivati in Croazia con il compito di verificare i danni subiti dal patrimonio culturale a seguito della scossa di terremoto del 29 dicembre a Petrinja e nelle zone limitrofi. Il Team italiano opera nell’ambito del programma UNESCO “Unite4Heritage” ed è composto da due carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale e da un esperto restauratore dell’Istituto centrale del restauro del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. I caschi blu hanno coadiuvato una squadra croata di esperti e suggerito soluzioni per mettere in sicurezza i beni culturali, grazie all’esperienza maturata nel 2016 nell’Italia centrale e in seguito in altri Paesi. L’obiettivo è stato quello di fornire alla Croazia un supporto immediato attraverso la definizione dei primi indirizzi necessari alla messa in sicurezza dei siti e del patrimonio culturale danneggiati o a rischio di ulteriore danneggiamento a causa delle continue scosse telluriche e acquisire tutte le informazioni necessarie alla predisposizione di un’eventuale ulteriore missione tecnica di recupero del patrimonio culturale.
Nel dettaglio la task force ha effettuato in questi giorni, insieme ai tecnici croati, numerose ricognizioni al patrimonio culturale gravemente danneggiato dal violento sisma del 29 dicembre 2020. Fra i sopralluoghi effettuati, i tecnici si sono recati nei siti culturali delle città di Petrinja, Sisak, Sela, Mala Gorica, Petrovec, Stari Farkašić, Pokupsko e Jamnica Pisarovinska. In particolare, hanno visitato il complesso monumentale della chiesa di Santa Maria Maddalena a Sela, testimonianza rococò della metà del ‘700, la chiesa ortodossa di San Nicola a Petrinja, la Cattedrale dell’Esaltazione della Sacra Croce a Sisak, che ha subito tra l’altro danni al campanile (che sarà demolito), il deposito temporaneo e la chiesa di San Nicola e San Vito a Petrovec. La missione terminerà domani, 16 gennaio con la valutazione di eventuali ulteriori collaborazioni con il governo croato sulla pianificazione di successivi interventi tecnici per il recupero, la salvaguardia ed il restauro del patrimonio culturale danneggiato.

La Cattedrale di Sisak

Vasta esperienza
L’Italia, in questi ultimi anni, ha acquisito una vasta esperienza nell’ambito della Protezione del Patrimonio Culturale, soprattutto in ragione delle molteplici criticità al patrimonio derivanti da eventi calamitosi (terremoti, inondazioni, dissesto idro-geologico), e l’ha acquisita sia sul territorio nazionale che all’estero. Non è ovviamente questa la prima volta che l’Italia invia i Caschi blu della cultura all’estero: la squadra, che complessivamente è composta da circa ottanta elementi tra militari e civili, ha svolto di recente missioni in Libano a seguito dell’esplosione di Beirut nell’ottobre del 2020, in Albania dopo il terremoto del gennaio del 2020, in Messico nel 2017, dopo il terremoto del Nepal del 2015, e ovviamente in diverse zone d’Italia in occasione, per esempio, di alluvioni e nubifragi. La Croazia, come rilevato, ha ringraziato l’Italia per l’aiuto: “La vostra offerta di assisterci in quest’area con conoscenze e capacità di enorme valore è di grande importanza per noi”, ha scritto il ministro della Cultura e dei Media, Nina Obiljien Koržinek, in una lettera di ringraziamento all’omologo italiano Dario Franceschini.

L’interno della Cattedrale di Sisak

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