Acqua alta. Lussinpiccolo-Venezia, sinergia di difesa (foto)

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Acqua alta. Lussinpiccolo-Venezia, sinergia di difesa (foto)

Lussinpiccolo e Venezia hanno delle peculiarità in comune per quanto riguarda il fenomeno dell’acqua alta. Per venire incontro al problema, i veneziani hanno a disposizione il sistema Mose realizzato alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia, ovvero nei tre varchi del cordone litoraneo attraverso i quali la marea si propaga dal mare Adriatico in laguna. Si tratta di una serie di barriere costituite da paratoie mobili collocate alle bocche di porto che proteggono la città dall’acqua alta. Un sistema del genere sarebbe possibile anche a Lussinpiccolo, che più volte all’anno viene colpita da questo fenomeno naturale? “Circa 5 o 6 volte all’anno lottiamo con l’acqua alta – spiega Sanjin Zoretić, presidente della locale Comunità degli Italiani –. Purtroppo però da noi l’acqua entra nelle strutture per lo più dal sottoterra, in quanto noi ci troviamo su un terreno arginato e quindi probabilmente delle barriere di questo genere non sarebbero di grande aiuto”.
Dopo un sopralluogo a bordo del veliero Nerezinac presso Bocca Vera, Bocca Falsa e canale di Privlaka, il team di esperti composto dagli ingegneri Mariano Carraro (presidente dell’Ordine ingegneri Città metropolitana di Venezia), Francesca Domeneghetti (vicepresidente dell’Ordine ingegneri Venezia e coordinatrice del gruppo di lavoro del progetto Europa Adriatica), Mario De Marchis (consigliere dell’Ordine ingegneri Venezia e FOIV Veneto), Hermes Redi (direttore del Consorzio Venezia Nuova), Sebastiano Carrer (società di ingegneria Thetis e membro Commissione cambiamenti climatici dell’Ordine Ingegneri Venezia), Tommaso Marella (società di ingegneria Thetis), hanno potuto trarre le loro conclusioni.
Il problema dell’acqua alta
Mariano Carraro ha spiegato com’è nata la collaborazione. “L’idea è nata nell’ambito dei rapporti che si sono creati con il progetto Adriatic Europe Project, grazie ai quali abbiamo trattato anche problemi che sono comuni, come ad esempio quello dell’acqua alta. Quando parliamo del MOSE di Venezia si pensa solo alle paratoie, però non è così perché sono state fatte una serie di interventi di difesa localizzata per le alte maree più basse, ovvero aree che pur colpite da maree queste non superano i 110 cm. Questo è importante perché l’idea ci è venuta, durante il sopralluogo, per quanto riguarda Lussinpiccolo che non avrebbe utile da paratoie simili, ma vale la pena di realizzare una difesa a ridosso della città, prendendo in considerazione le caratteristiche tipiche di Lussino. Inoltre si potrebbe avere un sistema di allerta che si da ai cittadini quando è previsto l’innalzamento delle maree, ad esempio partendo dal momento quando il fenomeno si verifica a Venezia, per poi vedere quanto questo influenzi lo stato a Lussino”, ha spiegato.
Importante collaborazione
Presente anche Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’UI, il quale ha espresso la sua soddisfazione per questo progetto. “L’idea è nata per caso quando abbiamo nominato il problema dell’acqua alta a Lussinpiccolo a Vittorio Baroni, autore e coordinatore del progetto, il quale ha deciso di fare un sopralluogo e presentarci un’eventuale soluzione grazie alla loro esperienza. Una collaborazione importante che ci ha permesso di creare un ponte tra le due realtà. Colgo quindi l’occasione per ringraziarli delle loro preziose informazioni che ci potranno dare”, ha detto Corva.
Il ruolo della CNI
Vittorio Baroni, ha dichiarato che tutto il team si muove già con lo spirito di Marco Polo, grande esploratore europeo che ha radici in Dalmazia, pur essendo veneziano. “Il prossimo anno celebreremo i 700 anni dalla sua morte e quindi vogliamo fare delle sperimentazioni facendo un tour delle Città (Venezia, Rovigno, Pola, Lussinpiccolo, Zara, Fiume, Nova Gorica e Gorizia), sia via mare che via terra e cielo, per scoprire se anche in queste zone esiste il problema dell’acqua alta. In seguito verrebbero formati dei club nelle singole Città. Abbiamo parlato con le Comunità degli Italiani, che si sono dimostrate molto disponibili per collegare le zone per via aerea, per permettere ai veneti di conoscerle. L’aeroporto Nicelli di Venezia, piccolo ma il più antico d’Italia, ha già dimostrato la disponibilità per dei voli sperimentali fino a Lussinpiccolo. In ogni Città, in seguito, ci sarebbero degli incontri con le autorità e con il mondo della CNI per avere una dimensione europea e fare anche dei progetti imprenditoriali”, ha dichiarato Baroni.
Dopo la visita al Museo dell’Apoxyómenos e un aperitivo nel sodalizio locale, gli ospiti hanno fatto tappa dal sindaco di Lussinpiccolo, Ana Kučić, al quale hanno esposto il progetto MOSE per spiegare come funziona il sistema e per vedere quali delle soluzioni prese potrebbero essere utili anche per l’isola.
La Carta europea di Lussinpiccolo
Ana Kučić ha dichiarato di essere aperta a tutte le collaborazioni e di essere orgogliosa di far parte di questo progetto anche perché il problema dell’acqua alta è quello che accomuna Lussinpiccolo a Venezia oltre al settore del turismo. Ai presenti si è rivolto anche Dalibor Cvitković, direttore dell’Ente per il turismo locale, interessato per i potenziali collegamenti con Venezia. Presentata poi, e in seguito firmata, anche la “Carta europea di Lussinpiccolo”, ovvero l’Intesa di partenariato per il progetto Adria Europe Venezia/Italia – Lussinpiccolo/Croazia, per lo sviluppo sostenibile traguardato all’anno 2025 e articolato in cinque punti chiave: cultura, arte e storia; istruzione e formazione, ricerca e ingegneria; commercio e turismo di qualità; partecipazione e inclusione europea. Firmatari il Comune di Lussinpiccolo, la CI locale, l’Ordine degli Ingegneri di Venezia, l’Unione Italiana, l’Ente per il turismo di Lussinpiccolo e la ditta Jadranka Turizam.

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