Abituiamoci alle bufere estive

A causa dei cambiamenti climatici i temporali sempre più spesso si trasformano in vere e proprie tempeste

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Abituiamoci alle bufere estive
Nuvole e fulmini nei cieli di Fiume. Photo: Nel Pavletic/PIXSELL

I temporali estivi non sono una novità, ma il maltempo al quale abbiamo testimoniato ultimamente, ad esempio nella notte tra sabato e domenica a Fiume, potrebbero essere un assaggio di cosa ci attende in futuro se non si troverà il modo di contrastare i cambiamenti climatici. Nelle ultime settimane i nubifragi che si sono verificati non solo in Croazia, ma anche in Slovenia, nell’Italia settentrionale, in Austria e negli altri Paesi dell’area possono essere considerati un campanello d’allarme. La dimostrazione che neppure questa parte dell’Europa è immune agli effetti del riscaldamento globale arriva dalle cifre attinenti alle precipitazioni registrate in Croazia lo scorso inverno e la passata primavera, che stando alle statistiche dell’Istituto idrometeorologico statale (DHMZ) sono state più piovose rispetto alla media degli ultimi anni.
I meteorologi sono convinti e avvertono che in avvenire le tempeste estive diventeranno sempre più frequenti. E la conta dei danni provocati dalla tempesta che ha colpito il 19 luglio scorso Zagabria e la Slavonia, mietendo anche vittime, non è stata ancora completata. Ma stando al rapporto presentato in sede di governo l’entità dei medesimi eccede sensibilmente le disponibilità finanziarie delle unità di autogoverno interessate dal fenomeno.
In base alle risposte fornite dal DHMZ a una serie di domande formulate dalla giornalista Marina Hudoletnjak, dell’agenzia stampa Hina, risulta che le raffiche di vento che il 19 luglio scorso sono state registrate nella capitale croata hanno raggiunto picchi di velocità pari a 91,8 chilometri all’ora. Per chi è abituato alla bora, il dato potrebbe non sembrare nulla di particolare, ma nel caso di Zagabria si tratta di velocità che si manifestano in media una volta ogni vent’anni. Analoga la costatazione attinente alla quantità di pioggia riversatasi quel giorno a Zagabria. Stando al DHMZ una temporale d’intensità paragonabile a quello del 19 luglio nella capitale croata si verifica mediamente una volta ogni 16 anni.
Ad ogni modo i meteorologi sono dell’opinione che fare paragoni tra i fenomeni atmosferici odierni e quelli dell’epoca preindustriale rischia di far giungere a conclusioni fuorvianti. Al giorno d’oggi l’atmosfera è più calda rispetto all’era preindustriale e considerato che il tasso d’umidità cresce con l’aumentare della temperatura è anche più satura d’umidità. “A lungo andare l’umidità supplementare e i periodi prolungati di alte temperature generano maggiore instabilità e maggiori precipitazioni”, hanno chiarito dal DHMZ. Stando alle previsioni dei meteorologi in Croazia la prima metà di agosto sarà caratterizzata da tempo instabile. La seconda parte del mese, invece, dovrebbe essere “asciutta”. Ma, avvertono gli esperti, attenti ai temporali estivi.Abituiamoci alle tempeste estive.

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