Meloni da Biden: “Relazioni Italia-Usa forti al di là colore governi”

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Meloni da Biden: “Relazioni Italia-Usa forti al di là colore governi”

(Adnkronos) – “Sappiamo chi sono i nostri amici in tempi difficili e credo che le nostre nazioni abbiano dimostrato che possono contare l’una sull’altra più di quanto qualcuno pensasse”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, nell’incontro con il Presidente Joe Biden alla Casa Bianca. “Le nostre nazioni sono storicamente forti, superano i governi e restano solide indipendentemente dal colore politico”, ha aggiunto.

Sull’Ucraina Meloni ha ribadito che l’Italia “é forte” nel sostegno a Kiev. “Tutti insieme – ha ricodato – abbiamo deciso di difendere la legge internazionale e sono orgogliosa che l’Italia, fin dall’inizio, abbia fatto la sua parte, lo abbiamo fatto perché supportare l’ucraina significa difendere l’esistenza pacifica delle persone ovunque nel mondo. A differenza di quanto qualcuno pensa, la resistenza ucraina allontana una guerra mondiale, non la avvicina”.

“Italia e Stati Uniti hanno un comune interesse a potenziare un commercio globale che non sia solo libero ma corretto. La concorrenza di paesi che non rispettano standard di garanzie del lavoro, rispetto dell’ambiente, sicurezza mina le nostre imprese e i nostri lavoratori. Un commercio libero senza regole ha mostrato i suoi limiti e dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra apertura e protezione delle nostre economie e dei nostri interessi strategici”.

Nella tappa al Senato americano, dopo i saluti iniziali del senatore Chuck Schumer e del leader dei repubblicani al Senato Mitch McConnell, Meloni ha ringraziato Capitol Hill per l’accoglienza calorosa. La premier ha sottolineato l’importanza di stare al fianco dell’Ucraina per il mondo intero. “Sono molto contenta di essere qui nel cuore della democrazia americana. È un ulteriore segno dei legami incredibilmente stretti tra Italia e Usa. Ora più che mai nell’attuale congiuntura” generata dalla guerra in Ucraina “le nostre relazioni sono essenziali” e destinate a diventare “ancor più solide”, ha poi detto nelle dichiarazioni congiunte alla stampa con lo speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Kevin McCarthy.

“Oggi più che mai crediamo che i nostri siano rapporti fondamentali. Dobbiamo contare uno sull’altro”. Capitol Hill “è un luogo che riassume anche la storia di tutti gli italo-americani che con il loro impegno, i loro sogni hanno contribuito a rafforzare i legami tra i nostri due popoli” e hanno contribuito a far sì “che questa diventasse una grande democrazia”, ha sottolineato. Occorre dunque, per la presidente del Consiglio, “potenziare i legami, la cooperazione e la nostra amicizia soprattutto in una situazione così difficile in cui ci troviamo in questo momento. Ci sono alcuni aspetti che dobbiamo sottolineare, ovvero, l’unità dell’Occidente che qualcuno metteva in dubbio. L’Occidente vuole difendere una realtà basata sul diritto internazionale e sulle regole, altrimenti ci ritroveremmo nel caos e chi crede di avere la potenza militare” si riterrebbe “in grado di poter aggredire gli altri: noi vogliamo rispettare la democrazia e la libertà”.

Con lo speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, “abbiamo anche discusso la necessità di garantire la stabilità e lo sviluppo dell’area del Mediterraneo e in Africa, oltre alla situazione nella regione indo-pacifica e alla imminente presidenza italiana del G7″, ha detto ancora la premier. “In questo modo ho avuto un quadro chiaro e completo dello scenario e delle priorità di politica estera degli Stati Uniti, fornito direttamente dai rappresentanti eletti dal popolo”, ha spiegato.

“Una grande scrittrice e giornalista italiana, Oriana Fallaci, una volta ha riassunto in poche parole perché gli italiani amano questa nazione – dice dunque la premier -. Permettetemi questa citazione: ‘L’America è una nazione speciale. Un paese da invidiare, per cose che non hanno nulla a che fare con la ricchezza, il potere, la supremazia militare e così via. E sai perché? Perché è nato dal bisogno dell’anima, dal bisogno di avere una patria e dall’idea più sublime che l’uomo abbia mai concepito: l’idea di libertà, ancora meglio, di libertà sposata con l’idea di uguaglianza’”.

“Questo è il motivo per cui credo che l’America sia così forte – sottolinea Meloni -. Ha una forte identità radicata negli ideali di libertà e democrazia. Nella sua Costituzione è sancita la ricerca della felicità per tutti i suoi cittadini. Questo è ciò che rende l’America un leader naturale nel mondo. E il Congresso degli Stati Uniti è il principale custode di questi principi”.

“Il legame tra Stati Uniti e Italia è molto forte, ringrazio questo premier, la sua visita è molto importante: con la sua strategia per il futuro, le connessioni” tra Italia e States “saranno più forti e continueremo a farle crescere”, ha quindi affermato lo speaker della Camera.

“Avete appena visto cosa è accaduto in Italia in quella elezione. State vedendo cosa sta accadendo intorno al mondo”. Le parole pronunciate da Joe Biden lo scorso settembre, a pochi giorni dal trionfo elettorale di Fratelli d’Italia, sembravano anticipare una certa diffidenza nei rapporti tra la Casa Bianca e il nuovo governo Meloni. “Ma i timori dello scorso autunno si sono ampiamente dissipati”, scrive in un editoriale il New York Times, mentre si avvicina il momento del primo colloquio alla Casa Bianca tra la premier italiana ed il presidente degli Stati Uniti.

Meloni, sottolinea il quotidiano, si è dimostrata in questi mesi una “forte alleata” in quella che è la priorità della politica estera di Biden, la guerra in Ucraina, e l’incontro odierno si pone l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i legami.

“Biden si è trovato molto bene a lavorare con Meloni. Su tantissime questioni internazionali c’è un grande allineamento tra Italia e Stati Uniti”, ha commentato ieri il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, riconoscendo che “l’Italia è stata di grandissimo sostegno sull’Ucraina”.

La posizione della Casa Bianca a guida democratica nei confronti di Roma “non era scontata”, prosegue il Nyt, ricordando come Fratelli d’Italia affondi le sue radici “nelle fazioni politiche neofasciste emerse dopo la Seconda guerra mondiale” e che la premier è diventata “la prima nazionalista di estrema destra a guidare l’Italia dai tempi di Benito Mussolini”.

“Con disappunto di Biden, sembrava essere una versione italiana dell’ex presidente Donald Trump”, evidenzia il giornale, citando anche l’intervento della leader di Fdi alla kermesse repubblicana ‘Conservative Political Action Conference’. Non solo, l’ascesa di Meloni al potere era accompagnata dallo scetticismo per le posizioni su Euro, migranti e diritti Lgbtq “più allineate” con il primo ministro ungherese, Viktor Orban, rispetto alle sue controparti in Germania e Francia. Ma alla prova dei fatti sull’Ucraina, sottolinea il quotidiano, la premier ha saputo imporre al suo governo di coalizione la linea dura nei confronti della Russia e questo malgrado Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Anche l’apertura di una nuova fase nei rapporti con Pechino, su cui gli Stati Uniti hanno sempre un’attenzione particolare, è stata uno dei motivi che hanno portato alla ‘riabilitazione’ di Roma. “Per la gioia di Washington, Meloni si è allontanata dalla Cina” avendo definito un “grosso errore” per l’Italia aver aderito all’iniziativa cinese della Via delle Seta, rimarca il Nyt, anticipando uno dei temi che dovrebbe essere affrontato oggi alla Casa Bianca.

Ci sono, tuttavia, alcune questioni che rischiano di creare imbarazzo nel colloquio tra Biden e Meloni. Per il Nyt, una di queste è la posizione del governo italiano che ha chiesto al comune di Milano di interrompere la registrazione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. La Camera ha approvato una proposta di legge che renderebbe la pratica della maternità surrogata un reato, anche se eseguita all’estero nei Paesi dove è legale, come gli Stati Uniti.

Kirby ha ribadito che il presidente sostiene i diritti umani in tutto il mondo, ma ha indicato che le interazioni tra Biden e Meloni su tali questioni saranno limitate. “Il popolo italiano può decidere il proprio governo – ha detto -. E’ una democrazia e il presidente la rispetta”.

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