(Adnkronos) – La delegazione israeliana in Qatar ha accettato la proposta avanzata dagli americani per un accordo sugli ostaggi. Lo riferiscono i media israeliani, secondi i quali l’accordo includerebbe il rilascio dei prigionieri palestinesi. Secondo i rapporti, la delegazione israeliana attende la risposta di Hamas alla proposta per procedere.
Dallo Stato Ebraico arriva intanto un nuovo, durissimo attacco diretto all’Onu. Sotto la guida di Antonio Guterres, “è diventato un ente antisemita e anti Israele che protegge e incoraggia il terrore”, scrive su X il ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, contro il segretario generale delle Nazioni Unite.
“Guterres – ha scritto Katz – si è messo oggi sul lato egiziano del valico di Rafah e ha accusato Israele per la situazione umanitaria a Gaza, senza condannare in alcun modo i terroristi dell’Hamas-Isis che hanno saccheggiato gli aiuti umanitari, senza condannare l’Unwra che coopera con i terroristi, e senza chiedere il rilascio immediato e senza condizioni di tutti gli ostaggi israeliani”.
L’operazione militare israeliana nell’ospedale al-Shifa a Gaza city terminerà intanto “solo quando l’ultimo terrorista finirà nelle nostre mani, morto o vivo”. Lo ha affermato il generale Yaon Finkelman, capo del comando meridionale delle Forze di difesa israeliane (Idf), citato da Times of Israel.
Dall’inizio dell’operazione lunedì a Shifa, sono stati catturati più di 800 sospetti terroristi e uccisi altri 140, secondo dati forniti questa mattina dall’Idf.
Le Brigate Qassam hanno quindi rivendicato gli attacchi contro soldati israeliani vicino all’ospedale . Il braccio armato di Hamas ha confermato che sono ancora in corso intensi combattimenti di terra nei pressi dell’ospedale al-Shifa, nel centro di Gaza.
Le Brigate Qassam hanno affermato di aver “distrutto le forze nemiche” che stavano cercando di penetrare nell’area circostante l’ospedale utilizzando colpi di mortaio.
Il gruppo ha inoltre dichiarato di aver utilizzato un proiettile anticarro Yassin-105 per colpire un veicolo militare nell’area.
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