Attentato a Bruxelles: il killer è morto, caccia ai complici

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Attentato a Bruxelles: il killer è morto, caccia ai complici

E’ morto l’attentatore che ieri, lunedì 16 ottobre, a Bruxelles, ha aperto il fuoco con un kalashnikov uccidendo due cittadini svedesi. L’uomo è stato raggiunto al petto dai colpi di arma da fuoco sparati dagli agenti. L’arresto del 45enne è avvenuto nei pressi della sua abitazione a Schaerbeek, perquisita poco prima dalla polizia. Dopo lo scontro a fuoco l’uomo era stato ricoverato nel reparto di rianimazione, come annunciato dalla ministra dell’Interno federale belga, Annelies Verlinden.

Altre due persone sarebbero ricercate dalla polizia di Bruxelles in relazione all’attentato di ieri sera, rivela il sito della “Derniere Heure”.

Un’arma che assomiglia a quella usata nell’attentato è stata trovata nelle perquisizioni condotte dalla polizia, ha riferito inoltre la procura federale belga citata da Rtbf. All’emittente risulta che siano state rinvenute diverse armi nelle perquisizioni a Schaaerbeck, anche in un parco nelle vicinanze.

L’attacco di ieri è stato compiuto da Abdelsalem L., 45enne nato in Tunisia. L’uomo sarebbe già noto ai servizi segreti per la sua radicalizzazione. Il sospetto responsabile dell’attentato non rappresentava “una minaccia concreta e imminente”, ha assicurato dal canto suo il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne.

Il tunisino “ha fatto richiesta di asilo nel nostro Paese nel 2019. È noto per atti sospetti: traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato. Nel 2016 – ha detto il ministro – informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”.

Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, “all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente”.

Van Leeuw ha confermato inoltre questa mattina l’esistenza dei video di rivendicazione dell’attentato di Bruxelles, facendo riferimento ad un secondo video girato prima dell’attacco in cui l’attentatore allude ai roghi del Corano in Svezia. Dopo l’attacco “è stato diffuso un video nel quale l’individuo dichiara di aver ucciso tre svedesi”, ha reso noto oggi il procuratore. “In un altro video girato prima dell’attacco, lo stesso individuo appare con il volto coperto da un passamontagna e dichiara che ‘il libro di Allah è una linea rossa per la quale si sacrifica’ “, ha aggiunto il procuratore, un probabile riferimento ai testi del Corano bruciati in Svezia nei mesi scorsi.

Le scuole a Bruxelles saranno aperte, ha detto ancora De Croo. “Secondo l’analisi fatta dall’Ocam, l’organo di coordinamento e analisi della minaccia, non c’è alcuna minaccia specifica per le scuole”, ha affermato.

Attentato lunedì sera a Bruxelles dove due persone sono morte, uccise da un terrorista a colpi di kalashnikov sparati non lontano da Place Sainctelette, nel centro della città. L’attentatore avrebbe gridato ‘Allah Akbar’ durante l’attacco. In un video successivo alla sparatoria ha poi rivendicato l’appartenenza allo Stato Islamico. Almeno un ferito nell’attentato: si tratta di un autista di taxi ormai considerato dalla procura federale belga fuori pericolo. Le due vittime – due cittadini svedesi – indossavano la maglia della Svezia al momento dell’attacco.

Gli spari sono stati uditi intorno alle 19,15 nei pressi di Place Sainctelette, Boulevard d’Ypres e Boulevard du Ninième de ligne. Sul posto sono arrivati i servizi di emergenza. Nelle immagini scattate da un residente della zona, si vede un uomo con una giacca arancione fluorescente, un casco bianco e un’arma in mano, salire su uno scooter e fuggire. Presumibilmente in precedenza aveva sparato a qualcuno in un atrio prima di sparare ad altre due persone in un taxi.

Nel video pubblicato dopo l’attentato il killer aveva annunciato la volontà di dirigersi verso lo stadio dove si stava disputando il match di Euro 2024 – poi interrotto – tra Belgio e Svezia. A causa dell’attacco, lo stadio King Baudouin è stato quindi evacuato e i tifosi svedesi sono stati scortati all’esterno in sicurezza dalla polizia. “Vicino” allo stadio sono state ritrovate delle armi, ma non è stato ancora stabilito un collegamento con la sparatoria. La procura federale ha parlato in una conferenza stampa di attacco con una “potenziale motivazione terroristica” mentre il portavoce della procura, Eric Van Der Sypt, ha poi affermato che l’attentatore ha agito da solo.

In un video diffuso in rete, l’autore della sparatoria rivendica la sua appartenenza allo Stato islamico e si vanta di aver ucciso dei non credenti. Nel suo discorso, in arabo e molto violento, il terrorista dice di aver sparato a due persone per “vendicare i musulmani” e che “viviamo e moriamo per la nostra religione”, riferisce il sito belga Sudinfo.

All’inizio della giornata, l’uomo aveva scritto un messaggio sul bambino musulmano accoltellato domenica a Chicago, spiegando che se fosse stato cristiano, “lo avremmo chiamato terrorismo e non un crimine brutale”. In un post su Facebook, inoltre, l’uomo in precedenza aveva fatto riferimento alla guerra tra Hamas e Israele a Gaza. “Ieri l’America con aerei e missili, oggi la Gran Bretagna con tutte le sue forze a sostegno degli ebrei”, si legge in uno dei post sul suo account, accessibile fino alle 21.25 e poi chiuso.

Era la mattina del 22 marzo 2016 quando Bruxelles fu colpita da tre attacchi terroristici coordinati: due avvennero presso l’aeroporto di Bruxelles-National, nel comune di Zaventem, ed uno alla stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek, nel comune di Bruxelles. Gli attentati vennero rivendicati il giorno stesso dall’autoproclamato Stato Islamico (Isis). Gli attentati causarono la morte di 32 persone, più i 3 attentatori suicidi, e 340 feriti. Per il Belgio sono stati gli attentati col maggior numero di vittime dalla fine della seconda guerra mondiale.

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