Scuole CNI, esami nazionali per la 4a: nulla di trascendentale

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Scuole CNI, esami nazionali per la 4a: nulla di trascendentale
Foto Roni Brmalj

Hanno preso il via lunedì scorso gli esami nazionali per le quarte classi. Ricorderemo che l’anno scorso per la prima volta agli esami nazionali hanno preso parte tutti gli alunni delle ottave classi della Croazia, mentre da quest’anno la prova è stata estesa anche a quelli delle quarte. Come detto, lunedì è stata la volta della prova di lingua croata, mentre la giornata di ieri era dedicata agli alunni che seguono un percorso formativo in lingua italiana, ceca, ungherese o serba. Nelle scuole della CNI, pertanto, c’è stata la prova di lingua italiana. L’esame ha preso il via alle ore 9 ed è terminato alle 11.45. Per sentire in prima persona come si è svolto l’esame, se c’erano dei problemi e com’è andato il tutto, abbiamo incontrato gli alunni delle elementari italiane che operano in Istria e a Fiume.
Iniziamo la carrellata nella SEI di Cittanova, per proseguire alla “Galileo Galilei” di Umago, alla “Edmondo de Amicis” di Buie, alla “Bernardo Parentin” di Parenzo, alla “Bernardo Benussi di Rovigno e alla “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, spostandoci infine nel capoluogo quarnerino, dove abbiamo fatto visita alla scolaresca delle SEI “Dolac”, “Gelsi”, “Belvedere” e “San Nicolò”. Ecco che cosa hanno detto i ragazzi.

FIUME

San Nicolò

Dario, Mihael e Laura. Foto Goran Žiković

Sorridenti e leggermente stanchi, ma contenti per avere terminato la prova, c’erano ad  attenderci Dario, Mihael e Laura. Alla domanda se abbiano studiato e se si siano preparati, alcuni, in piena sincerità, hanno risposto di no. Prima dell’esame, però, non erano affatto nervosi né ansiosi. Hanno affrontato la prova scritta con tranquillità. “L’esame era suddiviso
in due parti – ci ha detto Mario –. La prima riguardava gli aggettivi e la grammatica in generale. Non era difficile, ho trovato più difficoltà con la seconda parte, ovvero con la stesura di un tema”. Quello scelto da Mihael riguardava un fatto incredibile. “Ho scritto di una gita che abbiamo fatto a Zagabria, in cui dopo avere visitato la città, siamo tornati a Fiume, ma poi le maestre si sono ricordate che non avevamo fatto tappa allo Zoo e quindi ci siamo
avviati nuovamente alla volta della capitale. Due viaggi in un solo giorno”, ha spiegato l’alunno da noi intervistato. Dario ha raccontato, invece, dando sfogo alla sua fantasia, del suo
essersi ritrovato in un luogo in cui ha incontrato tanti animali spaventosi, dai quali è fuggito
a gambe levate. Laura, infine, ha scelto il terzo tema, ovvero l’esplorazione di un bosco. “Ho
scelto come protagoniste due bambine che si sono avventurate nel bosco senza il permesso
dei genitori. Potevamo scrivere liberamente, tenendo conto di avere come minimo 100 parole”, ha detto Laura. Alla domanda se l’esame di italiano fosse stato più facile di quello di
lingua croata, tutti e tre hanno risposto affermativamente. Per gli esami che seguiranno (oggi quello di matematica e domani quello di natura e società), hanno espresso un po’ di timore. Per entrambe le materie, ma andrà come andrà.

Lana, Marta, Lucas e Adriano. Foto Roni Brmalj

Gelsi

Simile scenario alla SEI “Gelsi”, dove vediamo gli alunni delle due quarte classi – la sezione italiana e quella croata – impegnati con gli esami per tutta la settimana. Ieri è stata la volta della IVa e della prova d’italiano. Come riferitoci dalle direttrice Gloria Tijan, i 14 alunni si sono dati da fare nel rispondere al meglio alla parte grammaticale, ortografica e di comprensione, mentre nel secondo segmento avevano modo di scegliere un tema tra i tre proposti, elaborandolo con un minimo di centro parole. “Sono tutti bravissimi, una parte di loro ha terminato prima, ma sono rimasti silenziosi, seduti e composti ad aspettare la fine dell’esame. Anche nella prova di croato hanno dimostrato il loro impegno nello studio. Domani li attende l’esame di matematica, che sarà probabilmente un po’ più impegnativa, e di seguito quello di natura e società”, ha spiegato Tijan, aggiungendo che ai ragazzi è stato suggerito di non prepararsi ulteriormente nei giorni precedenti l’esame, ma di dare il meglio di sé nelle varie prove. “In veste di direttrice ho assistito la coordinatrice di base degli esami, la bibliotecaria Soraja Matulja Sošić, al ritiro dei pacchi contenenti i test. La stessa procedura verrà impiegata per i pacchi dei test per l’VIII classe, che dovrebbero arrivare a fine settimana, in quanto le prove per gli alunni delle ottave inizieranno l’11 marzo e si protrarranno fino al 27 del mese”.
Di seguito, abbiamo incontrato la scolaresca all’uscita dell’aula in cui si sono svolti gli esami. “È stato anche troppo facile – ci ha rivelato Lana –. Mi è piaciuto il tema che ho scelto. La parte grammaticale è stata un po’ più difficile, ma non mi sono persa d’animo è sono riuscita a completarla”. Luna ha ammesso di non avere studiato granché e che le è bastato il sapere acquisito durante l’anno. “Nemmeno per me è stato faticoso e mi è sembrato strano che
tutto l’esame sia risultato così facile da risolvere”.
Marta, dal canto suo, si è preparata un po’ prima di accedere alla prova. “Tra tre temi abbiamo dovuto sceglierne uno. Io l’ho fatto in base al titolo che mi piaceva di più.
Nemmeno la parte ortografica e grammaticale è stata difficile”.
“Non mi sono impegnato particolarmente prima di prendere in mano l’esame scritto e mi è
bastato il sapere appreso nel corso dell’anno – ha dichiarato Adriano –. Ero indeciso sul tema
da scegliere perché tutti e tre i titoli mi piacevano, ma poi ho optato per quello che mi ha ispirato di più”. Tutti e quattro gli alunni si sono trovati d’accordo nell’affermare che nemmeno il test di croato è stato particolarmente impegnativo seppure un po’ diverso da quello di italiano. Hanno concluso affermando di non temere i prossimi esami, ovvero quello di matematica e quello natura e società.
Belvedere

Maria Rita, Viola, Lotta, Leona, Cvita e Laura. Foto Ivor Hreljanović

Alla SEI “Belvedere”, Viola, Lotta, Maria Rita, Leona, Cvita e Laura ci hanno trasmesso con generosità tutte le loro riflessioni in seguito alle prime due giornate di prove, spiegando che “il pensiero di dover studiare per gli esami nazionali ci ha fatto preoccupare. Non sapevamo da dove iniziare e che cosa aspettarci, li immaginavamo molto difficili, per cui siamo state un pochino sotto stress. Invece, soprattutto per ciò che riguarda la verifica relativa alla lingua italiana, sia per la parte della grammatica che per quella dell’ortografia, non è stato così e pensiamo di avere fatto bene. Alla fine, bastava aver ripetuto regolarmente le materie e
ascoltato l’insegnante in classe”. In tale contesto, Laura ha specificato di essersi inizialmente
spaventata ed essere andata in panico in quanto “non sapevo che cosa fare, come studiare, quale quaderno o libro prendere in mano per primo. Quando l’insegnante ci ha riferito che la prova non sarebbe stata valutata con un voto, la paura è passata. Come per ogni esame,
prima degli stessi ero un pochino in ansia ma poi, rendendomi conto che non erano affatto difficili, se n’è andata. Ora la tensione è passata, mi sento leggera e, appena arrivata a casa, mi butterò sul letto!”. A confermare le sue sensazioni anche Lotta e Viola, le quali hanno rilevato che, nonostante i 75 minuti a disposizione per completare il test, la classe ha finito
la prima parte in soli 35 minuti, aggiungendo che “nella prova erano proposte varie domande con risposte da cerchiare (a, b, c, d). Ad esempio vi erano delle filastrocche/poesie in merito alle quali bisognava definire a quale genere appartenessero. Nella seconda parte, invece, dovevamo produrre un testo contenente al minimo 100 parole e molti di noi hanno scritto
anche il doppio!”.
Alla domanda se qualcosa è stato più complicato di altro, le allieve hanno risposto che,
frequentando una scuola italiana e ascoltando e studiando le materie prevalentemente in tale lingua, la verifica relativa alla lingua croata è stata leggermente più complessa.
Nonostante nella comunicazione quotidiana fuori dalla classe, con famiglie e amici, utilizzino il croato, hanno rimarcato che provenendo, come nel caso di Viola e Maria Rita, alcuni membri delle loro famiglie dall’Italia, o come nel caso di Cvita e Laura dall’Istria e da Fiume, in esse si parla l’italiano, ovvero il dialetto istro-veneto. In tale contesto, Leona ha affermato che il suo bisnonno era italiano, per cui i suoi genitori hanno deciso di iscriverla dapprima nell’asilo nido
e in seguito in un’istituzione con insegnamento in lingua italiana.
Sulla falsariga delle sue parole, Maria Rita ha invece specificato che i suoi hanno scelto di farlo
per darle la possibilità, un giorno, di conoscere più lingue. Infine, in attesa delle verifiche di natura e matematica, le simpatiche allieve si sono dette non preoccupate in relazione alla prova di natura, bensì impensierite in merito al test di matematica e, nello specifico alla
parte relativa alla geometria.

Dolac

Adriano, Emili, Sebastian, Olivia. Foto Lucio Vidotto

Non ci sono sembrati stressati, uscendo dall’aula al termine dell’esame, anzi. “Non me
l’aspettavo così semplice. È la prima volta e credo che sia andato piuttosto bene”, ci ha detto Emili, alunna della 4a della SEI “Dolac”, tranquillissima assieme ai compagni di classe che ci ha fatto conoscere la loro insegnante Larissa Grgić per raccontare l’esperienza del test di italiano, seguito a quello di croato del giorno precedente. “Mi è sembrato anche più facile rispetto a quello di croato e abbiamo impiegato molto meno tempo per concluderlo di quanto era previsto”. Effettivamente, il tempo messo a disposizione è stato più che sufficiente per tutti e in questi casi è forte il rischio di annoiarsi una volta “compiuta la missione”.
Infatti, non si può uscire dalla classe prima della fine dell’esame e non è nemmeno consentito fare altre cose. Uno, magari, poteva fare i compiti, ma le regole sono quelle che sono.
Per Olivia, nessun problema: “Esame facile quello di italiano. Anche più di quello croato”. Suo
fratello gemello Adriano: “Per me è stato più facile l’esame di croato. Comunque, terminato il lavoro, tanto per fare qualcosa, sono andato a contare le lettere che ho scritto. Sono 636”. Oggi c’è il test di matematica, una di quelle materie che sono o molto amate o molto temute. Emili ha ammesso di non essere molto brava in geometria, ma ha aggiunto di non avere
timori. Sebastian, invece, è tra quelli che hanno il pallino per la matematica: “Sarà la mia giornata. La matematica mi piace tanto. Il clima, tutto sommato, ci è parso meno solenne del previsto, reso un po’ più “drammatico” dal severo messaggio sulla porta “Esame in
corso, non disturbare”. L’ingresso, infatti, era vietato severamente anche agli insegnanti.

ISTRIA

Cittanova

Sono otto gli alunni che frequentano la quarta classe della SEI di Cittanova e a margine degli esami di Stato ne abbiamo incontrati alcuni per raccogliere le loro impressioni.

Mattia Spitz: “All’inizio mi sentivo stressato, ma poi quando mi hanno dato le indicazioni su come procedere mi sono sentito meglio. Il procedimento dell’apertura delle buste era molto serio e molto lento. L’esame di lingua italiana era abbastanza semplice, conoscevo quasi tutte le domande e sapevo cosa accerchiare. L’esame di lingua croata invece era per me, che non parlo bene il croato, più difficile, in quanto c’erano certe parole sconosciute. La domanda più difficile di lingua italiana è stata quella riguardante il soggetto, perché non lo abbiamo ancora studiato. Per questi esami non mi sono preparato perché volevo mostrare quello che ho imparato finora”.

Victoria Erjavac: “Pensavo che questi esami saranno molto più difficili. Quando ho visto le domande mi sono subito tranquillizzata e ho risolto il test senza problemi. L’unica domanda alla quale penso di non aver risposto esattamente è stata quella del soggetto, perché l’insegnante aveva detto che lo studieremo in aprile. Non mi sono preparata perché ci è stato detto che questa era una verifica per vedere quanto abbiamo imparato fino alla quarta classe”.

Umago

Elena Makovac, Katarina Rakovac e Anna Brdar assieme all’insegnante Svjetlana Pernić Ćvetojević della “Galileo Galilei” di Umago. Foto Nicole Mišon

Gli alunni della SEI “Galileo Galilei” di Umago alle prese con le prove nazionali sono 20, più altri 7 della sezione periferica di Bassania. Le insegnanti che li hanno guidati e supportati in questo percorso che li vede essere la prima generazione che affronta questo tipo di esame sono Svjetlana Pernić Ćvetojević e Loretta Giraldi Penko.

Elena Makovac, appena finito di scrivere ci racconta: “L’esame era facile, avevamo un testo da leggere e poi c’erano delle domande a scelta multipla, con qualche domanda di grammatica; sono tranquilla”.

Katarina Rakovac di Bassania invece ha confrontato la prova di italiano con quella di croato: “Le verifiche erano simili, in entrambi i casi dovevamo leggere un testo e poi rispondere alle domande”.

Anna Brdar si trova d’accordo con le sue amiche: “Le prime due giornate sono state facili, domani invece l’esame di matematica sarà forse più difficile, perché dovremmo anche tracciare rette parallele e perpendicolari e fare dei calcoli”.

Buie

Klara Gardoš, Liam Acquavita Kozlović e Stiven Žudić della “Edmondo de Amicis” di Buie. Foto Nicole Mišon

Giornata di esami anche per gli alunni delle quarte classi della SEI “Edmondo de Amicis” di Buie. Oggi 16 alunni hanno affrontato la prova di lingua italiana: 11 nella sede centrale, uno nella sezione periferica di Momiano e 4 in quella di Verteneglio. Questa settimana tutte e tre le classi affrontano gli scritti assieme, nella stessa aula nell’edificio centrale. “Per me l’esame di italiano è stato facile, sia la comprensione del testo, sia la stesura del tema – ci racconta Stiven Žudić della quarta classe di Buie –. Mi è piaciuta di più la seconda parte perché ho potuto liberare la mia fantasia”. Anche gli altri alunni la pensano come lui, ma quali erano le aspettative per la prova di italiano? Liam Acquavita Kozlović confessa: “Mi aspettavo che la prova di italiano fosse più semplice di quella di croato e così è stato, entrambe le parti mi sono piaciute”. Nella seconda unità gli alunni potevano scegliere tra tre temi proposti dalla Commissione e sbizzarrirsi nello svolgimento. Klara Gardoš non aveva dubbi su quale traccia affrontare: “Ho scelto ‘Esplorando il bosco’ perché mi piace la natura e mi piacciono gli alberi e i fiori, così ho potuto inventarmi un racconto tutto mio”.

Finita la sessione i ragazzi hanno avuto un po’ di tempo libero durante il quale sfogarsi nel cortile scolastico, per poi rientrare in aula ed esercitarsi assieme all’insegnante Barbara Burić per la prova di matematica che li attende oggi.

Parenzo

Verifiche del sapere anche alla Scuola elementare “Bernardo Parentin”di Parenzo. Al termine del test, siamo entrati in classe per sentire le loro impressioni. I vivaci ragazzi erano quasi tutti disposti a parlare, ma lo abbiamo fatto con due soltanto, per non ostacolare lo svolgimento delle lezioni.

Renè Viljanac. Foto Denis Visintin

Renè Viljanac: “Abbiamo fatto degli esercizi di grammatica, e una parte degli esami di italiano e di croato dove noi dovevamo scrivere dei temi, scegliendone uno tra i tre proposti. Il mio tema d’italiano era intitolato ‘Un fatto incredibile’. Parla di una bambina che durante l’intervallo dell’ora di matematica, non si sentiva bene ed era impaurita. Uscita all’aria aperta, d’un tratto ha iniziato a volare. In alto nel cielo ha incontrato la dea delle nuvole e la sua famiglia. Mi piace studiare e l’italiano è la mia materia preferita”.

Dorian Zecchinati. Foto Denis Visintin

Dorian Zecchinati: “C’erano tre temi d’italiano, il tema libero, uno dedicato al bosco e un altro titolo. Io ho scelto ‘Esplorare il bosco’, descrivendo tutto ciò che si può vedere al suo interno, cosa succede d’inverno, cosa fanno gli animali. Alcuni vanno in letargo e si svegliano in primavera. C’erano anche delle domande di croato. Su di un foglio scrivevano tutte le informazioni e si doveva scrivere un testo di almeno 100 parole. Non so cosa studierò un giorno, per adesso penso di studiare il mare”.

Rovigno

Kai Domba Cerin, Paolo Dobrača, Zaneta Sofia Medić e Ria Tiani della “Bernardo Benussi” di Rovigno. Foto Roberta Ugrin

Anche alla SEI “Bernardo Benussi” di Rovigno, agli esami nazionali di lingua italiana hanno aderito gli undici alunni che frequentano la quarta classe dell’istituto.

A esami terminati, abbiamo incontrato gli alunni Ria Tiani, Zaneta Sofia Medić, Paolo Dobrača e Kai Domba Cerin, che ci hanno raccontato com’è andata la mattinata impegnativa trascorsa a risolvere esercizi di grammatica e comprensione del testo, conclusasi con la scrittura del tema a scelta.

“L’esame di lingua italiana è stato più facile rispetto a quello di croato sostenuto lunedì. Sono soddisfatta di come sono andati gli esami finora e molto curiosa di scoprirne i risultati prossimamente”, ha raccontato la sorridente Ria Tiani.

“Mi piace studiare costantemente e quindi non mi sono preparata in particolar modo per gli esami di questa settimana. La prima parte dell’esame nazionale di italiano era concepito sotto forma di test di grammatica e esercizi di comprensione del testo. Durante la seconda parte invece, abbiamo avuto l’opportunità di sbizzarrirci con la scrittura, scegliendo a nostro piacimento uno tra i tre temi proposti”, ha detto Zaneta Sofia Medić.

Il suo compagno di classe Paolo Dobrača, si è espresso altrettanto soddisfatto siccome è riuscito a risolvere tutti gli esercizi assegnati, come pure a scrivere il racconto scegliendo il tema “L’esplorazione nel bosco”. “Per la prima parte dell’esame abbiamo avuto a disposizione 75 minuti per risolvere gli esercizi, mentre per la seconda parte dell’esame sono bastati i 60 minuti prestabiliti”, ha raccontato Paolo Dobrača.

A Kai Domba Cerin è invece piaciuta soprattutto la parte dell’esame durante la quale ha potuto dare sfogo alla propria fantasia scrivendo un racconto fantasy intitolato “Una brutta caduta”. “Siamo la prima generazione in Croazia che sta affrontando gli esami nazionali e quindi i risultati non entreranno nella media scolastica”, hanno concluso all’unisono gli alunni della SEI “Bernardo Benussi” pronti ad affrontare le nuove sfide nei giorni successivi, ossia le verifiche di matematica e di natura e società. I risultati saranno consultabili sull’e-Dnevnik, sotto forma di punteggio e percentuale realizzata.

POLA

ESAMI NAZIONALI NON DISTURBARE”: è questo che stava scritto oggi, martedì 5 marzo, sui comunicati affissi alle porte d’ingresso della classe IVa e IVb dell’elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola come, del resto, davanti alle aule di altre istituzioni scolastiche. Ad accedere a questa fattispecie di “piccola prova di maturità” devono essere tutti gli alunni delle classi quarte e a partire dalla prossima settimana tutti quelli delle ottave. Se nel caso delle ottave, gli esami erano stati già promossi nell’anno scolastico 2022/23, per le quarte, la prassi della verifica nazionale si inaugura per la prima volta in tutte le quarte di Croazia. Oggi è stata la volta della lingua italiana, in quanto prova riservata agli alunni che seguono il percorso formativo nella lingua della comunità nazionale. Difficile? Facile? Che effetto hanno potuto produrre nei bambini di 9-10 anni dei test standardizzati il cui obiettivo è determinare i risultati degli alunni in fatto di conoscenze e competenze di base nelle fasi chiave dei loro percorsi d’istruzione?

Dominik Verić, Vittorio Rupillo e Alessia Cukon. Foto Arletta Fonio Grubiša

A rivelarci che tutto è filato liscio e in piena tranquillità è la pedagogista della Martinuzzi, Carmen Motznik, incaricata di coordinare lo svolgimento delle prove d’esame presso la scuola. Alla sede centrale di Pola 37 alunni (18 della IVa e 19 della IVb), si sono presentati all’esame (nessuno assente), mentre altri 2 della Sezione periferica di Sissano hanno fatto altrettanto come i 13 che frequentano la sezione croata gallesanese nelle rispettive aule di frequenza. Nessuno stress, ci dicono, gli scolari si sono presentati per tempo, senza mostrare segni di nervosismo, anche perché rassicurati dal fatto che l’esito degli esami non inciderà sullo scrutinio finale dei voti, ma si limiterà a delle annotazioni dei punteggi non determinanti nel registro elettronico (e-Dnevnik). Liberi dalle lezioni, da altre verifiche del sapere, gli alunni hanno comunque trascorso la maggior parte della mattinata a risolvere i test. Tutto era cominciato alle 9 per andare avanti fino alle 11.45.

La pausa per la merenda, tra le 10.15 e le 10.45, è stata l’occasione buona per verificare quali siano gli stati d’animo dei giovanissimi esaminandi. Cosa si fa di bello oggi a scuola? Risponde Alessia Cukon: “Oggi abbiamo fatto le verifiche nazionali”. Sei contenta di averle fatte? “Non tanto…, ma erano facili. Dovevamo scrivere qualcosa e risolvere tanti piccoli quesiti. Vittorio Rupillo conferma: “Sì era abbastanza facile. Ieri ho anche finito prima del tempo. Erano domande da seconda classe”. Dominik Verić ” Anch’io ho finito prima, anche se ci hanno fatto tantissime domande”. Quali ad esempio? “Ci hanno chiesto… che cosa vuole dire ‘pagnotta’ – spiega Vittorio – quante strofe hanno determinati tipi di poesie, che cosa è una filastrocca, uno scioglilingua, un racconto e altro. Penso che la prova di italiano sia stata più facile di quella croata.” È andata dunque così, per la gioia del Centro nazionale per la valutazione esterna dell’istruzione (NCVVO).

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