Edit. Roberto Palisca in pensione dopo 46 anni di fedele servizio

0
Edit. Roberto Palisca in pensione dopo 46 anni di fedele servizio
Christiana Babić, Ivo Vidotto e Roberto Palisca. Foto Krsto Babić

Dopo più di quattro decenni e mezzo di onorato (e fedele) servizio, il nostro collega Roberto Palisca ha dovuto “abdicare” (leggi: andare in pensione), lasciando la redazione de “La Voce del popolo” senza uno dei suoi elementi più rappresentativi. Volendo fare un po’ di calcoli – la matematica non è un’opinione –, ha fatto parte del nostro collettivo per 46 degli 80 anni che la nostra Voce è tutti i giorni nelle edicole.
Era il 1978 quando ha fatto il suo ingresso nel Palazzo della stampa, iniziando la sua carriera come correttore di bozze in un giornale che veniva ancora stampato con il piombo. Dopo l’assolvimento degli obblighi di leva, nel 1980 è entrato a far parte della Redazione, andando a rafforzare la rubrica delle cronache fiumane, all’epoca tappa ineludibile per ogni giornalista principiante. Da allora, la sua firma è stata per decenni una costante sulle pagine del giornale.
Palisca può affermare, con orgoglio, di avere fatto la gavetta e di essere stato, pertanto, un profondo conoscitore delle dinamiche del quotidiano, che ha diretto con la necessaria autorevolezza nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020. Alla fine, è giunto anche per lui il giorno del pensionamento, ma siamo convinti che i suoi pensieri non si allontaneranno nemmeno un giorno da quella che è stata per tanto tempo la sua seconda casa. Tutta la redazione de “La Voce del popolo”, assieme al collettivo dell’EDIT, augura a Roberto Palisca di trascorrere serenamente gli anni della pensione.

Foto Goran Žiković

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display