Rijeka, non funziona niente

Di male in peggio: la squadra fiumana perde pure con il Belupo al termine di una partita da dimenticare subito

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Rijeka, non funziona niente
All’attuale Rijeka manca anche un bomber di razza e il colombiano Jorge Obregon non sembra esserlo. Foto: NEL PAVLETIC GORICKL/PIXSELL

Se non è crisi, poco ci manca. A prescindere da ciò che vogliono far credere a Rujevica. D’altronde la classifica parla chiaro: Rijeka penultimo in classifica a quota 4 punti, a pari merito con l’Istra che ha sì una partita in più, ma che a differenza dei fiumani ha affrontato nei primi cinque turni Hajduk, Dinamo e Osijek. E, guarda caso, domenica prossima c’è proprio il derby regionale al Drosina, che potrebbe dare un altro dispiacere ai quarnerini. L’ultimo boccone amaro è arrivato sabato sera, uno 0-1 casalingo con lo Slaven Belupo, alla sua prima vittoria in assoluto a Rujevica e a far festa a Fiume dopo 13 anni di digiuno (ultimo successo nell’ottobre 2009, ma a Cantrida). A parte il successo per 1-0 al debutto con lo Šibenik, comunque tutt’altro che convincente, il Rijeka ha rimediato in questo inizio stagione una doppia sconfitta in Conference League con il Djurgarden, un misero 1-1 casalingo con il Gorica e i KO con Lokomotiva e Slaven. Aggiungere altro è quasi superfluo, nella speranza che qualcuno a Rujevica cominci effettivamente a interrogarsi un po’ in merito…

L’allenatore Dragan Tadić, la cui principale colpa è ritrovarsi tra le mani probabilmente il peggior Rijeka della presidenza Damir Mišković, fa ciò che può, pur non avendo l’esperienza che una situazione del genere richiede. Cerca di “forzare” i giovani, centrando così almeno uno degli obiettivi che gli sono stati posti dalla dirigenza, e allo stesso tempo implora il cielo che i rinforzi, o presunti tali, comincino a dar segni di vita e ripagare la fiducia avuta in loro. Per ora poco o nulla di tutto questo. Come se non bastasse, due dei protagonisti stagionali più attesi, ovvero Haris Vučkić e Jorge Obregon, hanno problemi fisici.
“Sapevamo quanto sarebbe stato importante vincere. Non posso certo rimproverare nulla ai miei giocatori dal punto di vista dell’impegno. Nel primo tempo ci è mancata velocità per fare circolare la palla, ma allo stesso tempo abbiamo completamente neutralizzato l’avversario – tenta di gettare acqua sul fuoco Tadić –. Nella ripresa abbiamo cercato di alzare i ritmi e c’è stata subito l’occasione di sbloccare il punteggio. Poi lo Slaven ha trovato il bellissimo gol del vantaggio che ci ha un po’ condizionato. Nonostante ciò nel finale di gara abbiamo reagito da grande squadra, ma Vrančić e Obragon non hanno trovato il pareggio. A momenti mi sembra che la porta avversaria sia per noi una specie di tabù. Bisogna, comunque, pensare positivo, crederci e dare sempre il massimo. Io sono convintissimo che questa squadra abbia qualità tecnica”.

Lo sguardo di Dragan Tadić la dice lunga.
Foto: Nel Pavletic Goricki/PIXSELL

L’analisi di Tadić sembra starci tutta, anche se c’è sempre una ragione logica dietro determinate cose. Vero che Crnac ha trovato una specie di “Play of the Day”, però va detto che nell’occasione del gol l’errore in marcatura di Galešić è stato più che evidente. Se poi la squadra ha difficoltà nella realizzazione la colpa potrebbe essere anche del fatto che dopo la partenza di Josip Drmić (e anche di Robert Murić) in rosa non c’è un solo attaccante da garantire 12-15 gol a stagione. Non lo è Obregon, ma sinceramente questo lo sapevamo già da tempo, ancora prima del suo trasferimento dal Varaždin al Rijeka. Difficile obiettivamente pretenderlo da Matija Frigan, bravino sì però ancora troppo acerbo, così come da Bernard Karrica. Forse capitan Vučkić, un po’ Doctor Jekyll e un po’ Mister Hyde, nel senso che la scorsa stagione ha dormito per tutto il girone autunnale per poi esplodere in quello primaverile. Una soluzione potrebbe arrivare magari dal mercato, ma ormai siamo alle battute finali e quelli un po’ più bravi si sono già sistemati altrove. A meno della solita mossa della disperazione che si rivela il classico colpo di fortuna…

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