Hanna Aronsson Elfman. Il nuovo che avanza

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Hanna Aronsson Elfman. Il nuovo che avanza
Hanna Aronsson Elfman. Foto: Roni Brmalj

Il futuro dello slalom parla svedese e risponde al nome di Hanna Aronsson Elfman. Dopo Pernilla Wiberg, Anja Pärson e Frida Hansdotter, senza dimenticare quanto di buono stia dimostrando nelle ultime stagioni Anna Swenn Larsson, la 20.enne di Karlstad si candida a raccogliere il testimone di una nazione di grandi slalomiste, sempre che negli anni non sviluppi anche le doti da polivalente necessarie per poter puntare alla Coppa del Mondo generale (già vinta nel 1997 da Wiberg e nel 2004 e nel 2005 da Pärson). Le premesse non mancano dal momento che fin qui si è già aggiudicata ben due ori in gigante ai Mondiali juniores, l’ultimo dei quali centrato lo scorso mese sulle nevi austriache di St. Anton, e subito impreziosito da un clamoroso bis anche in slalom. Ma è proprio in quest’ultima disciplina che Hanna si è messa in luce in Coppa del Mondo, tanto da arrivare ai piedi del podio nello slalom di Sestriere e guadagnare l’accesso al secondo sotto gruppo di merito, che le consentirà un buon pettorale di partenza nell’appuntamento iridato di Courchevel-Meribel.
Hanna, com’è stato vincere due medaglie d’oro ai Mondiali juniores di St.Anton?
“È stata un’emozione grandissima. In particolare, ci tenevo tanto a vincere l’oro in slalom trattandosi di una medaglia che mi mancava. Sicuramente non immaginavo di poter trionfare anche in gigante e questo doppio successo mi ha reso particolarmente felice”.
In gigante avevi già vinto l’oro juniores a Bansko nel 2021. C’è qualche differenza tra le due medaglie?
“Due anni fa la mia sciata era molto più solida in gigante, quindi diciamo che l’oro di Bansko era più prevedibile. Aver vinto anche a St.Anton mi servirà da stimolo per ritrovare maggiore confidenza, perciò adesso voglio pensare soltanto a lavorare giorno dopo giorno per migliorarmi anche tra le porte larghe”.
Passando agli slalom di Coppa del Mondo, alla tua prima vera stagione nel massimo circuito hai già sfiorato il podio. Sei soddisfatta?
“Non mi aspettavo assolutamente di poter essere così competitiva già quest’anno. Ho iniziato la stagione con pettorali molto alti e quindi il mio unico obiettivo era quello di guadagnare quanti più punti possibili per entrare stabilmente nelle trenta. Invece sono arrivati tanti piazzamenti tra le dieci e il quarto posto di Sestriere è stato veramente fantastico”.
Adesso c’è un altro appuntamento iridato: senti di poter provare a dire la tua anche tra le grandi?
“Fino a qualche mese fa non potevo nemmeno immaginare che sarebbe arrivata questa convocazione. Sono davvero orgogliosa di poter rappresentare la Svezia anche ai Mondiali ‘senior’. Stavolta il mio unico obiettivo sarà quello di esprimere la mia sciata senza troppe pressioni in termini di risultati”.
Tua zia, Marja Elfman, è stata una campionessa di sci freestyle. Come ti sei avvicinata allo sci alpino?
“I miei genitori andavano sempre a sciare e mi hanno fatto praticare sci alpino sin da bambina. Posso dire di essere cresciuta con gli sci ai piedi e quindi mi è venuto naturale sentire il desiderio di competere. Ma seguo molto anche lo sci freestyle”.
La Svezia è, da sempre, terra di grandi slalomiste. Chi è il tuo idolo?
“Potrei avere l’imbarazzo della scelta, ma in realtà non ho dubbi: Frida Hansdotter”.
Qual è il vostro rapporto?
“Frida è davvero una persona deliziosa, oltre a essere un punto di riferimento fondamentale per la mia carriera. È così gentile: ogni volta che la incontro mi dà tanti consigli e per me è un onore ricevere il suo supporto”.

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