«Hernadi va estradato in Croazia»

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«Hernadi va estradato in Croazia»

LUSSEMBURGO | La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha imposto all’Ungheria di procedere all’estradizione del direttore della MOL, Zsolt Hernadi, alla Croazia. Il manager ungherese è accusato dall’USKOK, l’Ufficio per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato, di aver pagato all’ex primo ministro croato Ivo Sanader una tangente di 10 milioni di euro per convincerlo a cedere alla MOL il controllo dell’INA, ovvero i diritti di gestione della compagnia petrolifera nazionale. Qualora Budapest non dovesse rispettare la sentenza della CGUE potrebbe incorrere in un contenzioso con l’Unione europea.
La CGUE ha reso noto che l’Ungheria non avrebbe dovuto ignorare il mandato d’arresto europeo (MAE) emesso nei confronti di Hernadi richiamandosi esclusivamente alla decisione assunta dalla sua Procura di Stato. La Pubblica accusa ungherese a suo tempo aveva stabilito la sospensione delle indagini avviate nei confronti del petroliere, limitandosi a interrogarlo nella veste di testimone. Nel suo Paese Hernadi, si ricorda, è stato prosciolto – al termine di un processo celebrato sulla base di una denuncia sportain forma privata –, dall’accusa di aver versato tangenti a Sanader.
“Gli organi giuridici dei Paesi membri sono in obbligo di assumere una decisione in merito a ogni mandato d’arresto europeo che viene loro inoltrato”, ha rilevato in un comunicato la CGUE. La Corte di giustizia dell’UE non ha mai citato espressamente il nome di Hernadi. Si è limitata a indicare che il provvedimento riguarda un cittadino ungherese, nonché presidente di una società commerciale ungherese, nei confronti dei quali in Croazia è stato avviato un procedimento penale. Un cittadino ungherese, è stato puntualizzato, accusato dalle autorità giudiziarie croate di “aver consentito il pagamento di una somma ragguardevole a un alto funzionario dello Stato croato, in cambio della stipulazione di un accordo tra la società magiara e il governo croato”.
Il mandato di arresto europeo nei confronti di Hernadi è stato spiccato nel dicembre del 2015. Sebbene il MAE emesso dalle autorità giudiziarie di uno Stato membro sia valido in tutto il territorio dell’Unione europea, nel caso del manager ungherese alcuni Paesi UE hanno deciso di ignorare il medesimo. Di conseguenza, nel dicembre del 2016 il Tribunale regionale di Zagabria si è rivolto alla CGUE.

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