3. maj. Tensione ormai alle stelle

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3. maj. Tensione ormai alle stelle

Quale sarà il futuro del cantiere “3.maj” forse lo si saprà questa mattina. Infatti, il direttore Maksimilian Percan ha indetto per le ore 11 un incontro con i rappresentanti dei media nel corso del quale dovrebbe dare delle informazioni più concrete.

Dopo avere incrociato le braccia in segno di protesta nella giornata di mercoledì, gli operai del cantiere “3. maj” hanno proseguito con lo sciopero anche ieri, chiedendo che venga loro versato lo stipendio di luglio e che venga fatto tutto il possibile per proseguire con la produzione. I lavoratori si sono presentati nuovamente ai loro posti di lavoro, senza però svolgere alcuna attività. Come dichiarato dal presidente del Comitato di sciopero, Veljko Todorović, la tensione è salita ieri alle stelle. Soprattutto dopo che gli operai del cantiere fiumano hanno saputo che in questa gravissima situazione, l’Assemblea generale dell’Uljanik aveva approvato poche ore prima la decisione di assegnare ai membri della Commissione di vigilanza una mensilità di 2mila kune. “Non siete degni di rappresentarci. Rassegnate le dimissioni! Dovreste pretendere l’immediata scissione del nostro cantiere dal gruppo Uljanik perchè altrimenti è ovvio che finiremo insieme in fallimento” – gridavano gli operai.

Persa ogni speranza

“La situazione è molto tesa in quanto non abbiamo ricevuto ancora alcuna risposta – ha osservato Todorović-. Dopo che si era sparsa questa notizia ieri mattina un gruppo di operai si è presentato davanti agli uffici della Direzione pretendendo chiarimenti da parte del direttore sul futuro del cantiere e chiedendo le sue dimissioni.
Durante la protesta davanti agli uffici della Direzione, Maksimilian Percan ha riferito che nel pomeriggio era in programma una riunione a Zagabria assieme ai rappresentanti del governo e al partner strategico.
Speriamo che le sue dichiarazioni dopo l’incontro portino delle buone nuove, perché ormai abbiamo perso ogni speranza”, ha aggiunto Todorović, sottolineando che, a differenza dei colleghi dell’Uljanik di Pola, i lavoratori di Fiume per il momento non scenderanno in strada.

Le gratifiche ai… vigilanti

In molti hanno espresso ieri la loro perplessità sul fatto che i membri della Commissione di vigilanza siano stati premiati dall’Assemblea generale dell’Uljanik con 2mila kune al mese, il che corrisponde a 24mila all’anno.
“Ne abbiamo parlato ieri con i responsabili per capire di che cosa si tratti. Sostengono che non si tratti di un premio, ma dell’importo che i membri ricevono mensilmente per ‘il lavoro che svolgono all’interno della Commissione di vigilanza’. Effettivamente si tratta di 24mila kune all’anno”, ha specificato Veljko Todorović.
Considerata la gravissima situazione in vui versa lo stabilimento, il versamento di somme così ingenti ai membri della Commissione di vigilanza appare effettivamente come un insulto agli operai che in questo stesso momento non hanno lo stipendio nè hanno certezze se verrà loro versato.
Pronta, la reazione del gruppo Uljanik, che in un comunicato stampa ha specificato che il premio annuale per il lavoro nella Commissione di vigilanza viene versato esclusivamente ai membri esterni dello stesso organismo e al rappresentante dei lavoratori. Tre membri della Commissione di vigilanza del Gruppo Uljanik, come tutti gli altri membri – rilevano nel comunicato –, non percepiscono un onorario per il loro lavoro in quanto, stando alla prassi cui ci si attiene da anni, rinunciano a questo premio o all’onorario per il lavoro nella stessa Commissione”.

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