«Bisogna ridare la centralità alle Comunità»

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«Bisogna ridare la centralità alle Comunità»

ROVIGNO | Un ritorno al concetto di “minoranza di cultura” nello spirito del recupero dell’identità della Comunità nazionale italiana su questi territori è l’obiettivo promosso dal candidato alla carica di presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Sandro Damiani che, in vista delle elezioni del prossimo 8 luglio ha presentato il proprio programma elettorale ai connazionali rovignesi, nella sede della CI “Pino Budicin” di Rovigno.
“La spaccatura non è unica all’Unione: la ritroviamo anche nell’insieme della Comunità“, ha premesso Damiani, citando tale problematica come motivo principale per il quale ha deciso di candidarsi. “Non ho presentato un programma particolare – ha spiegato – perché gli slogan in politica sono bugie. Non m’interessa quello che faremo, affronto il discorso su ciò che manca”. Pertanto, ha rivolto l’attenzione su quelle che ritiene le principali problematiche che, se eletto, si impegnerà ad affrontare.
Oltre al mancato interesse dei connazionali a candidarsi alle cariche dell’UI, che ha attribuito alla mancata fiducia in quest’organo amministrativo, Damiani ha lamentato anche il numero ristretto, in particolare di giovani che frequentano i sodalizi: l’intenzione è, pertanto, quello di attirare i connazionali in Comunità. Il candidato ha parlato del sostegno alle CI che devono ritornare ad essere punto d’incontro sociale e di promozione culturale ridando a queste la centralità e i mezzi necessari. In questo senso, vede la soluzione ai problemi finanziari delle Comunità in un’Unione Italiana in grado promuovere lo sviluppo socio-economico delle CI di modo da renderle più autonome e meno dipendenti da fondi esterni.
Damiani promette di battersi, se eletto, per una Giunta che torni al servizio delle Comunità, ridando e garantendo l’autonomia delle istituzioni della CNI. Secondo Damiani, l’idea della lista Uniti per l’Unione di aumentare il numero di membri della Giunta è sbagliata. “Sono le CI che sanno quali sono le loro esigenze, non esperti esterni”, ritiene il candidato a presidente della GE dell’UI. Nel corso del comizio è stata sottolineata anche la necessità di riappropriarsi dell’italiano dall’aspetto sociolinguistico. “I licei stanno diventando alloglotti e l’italiano è diventato una lingua terza. Bisogna abituare la maggioranza alla presenza della lingua e della cultura italiane. Dobbiamo tornare a essere appettibili alla maggioranza e simpatici all’Italia”, ha spiegato, rilevando la necessità che la CNI rafforzi lo status di ponte culturale tra i due Paesi in cui risiede e l’Italia. Per quanto riguarda le istituzioni della CNI, tra le quali il Dramma italiano, la Casa editrice EDIT e il CRS di Rovigno, Damiani ritiene che a queste vada data la giusta attenzione, vista la loro importanza, assicurando nuova linfa e maggiore autonomia.

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