L’INTERVENTO Che cosa succede in Montenegro?

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L’INTERVENTO Che cosa succede in Montenegro?

Il nuovo governo montenegrino è stato eletto il 4 dicembre 2020. Già il 29 dicembre il Parlamento, con il voto soltanto della maggioranza, senza la presenza dell’opposizione in Aula, ha approvato le modifiche alla Legge sulla libertà di religione adottata un anno fa, anche allora senza la partecipazione di quelle che a quel tempo erano le forze d’opposizione, realizzando così il primo punto cruciale dell’agenda politica del nuovo governo filoserbo. L’opposizione afferma che il voto è illegittima e illegale, perché la nuova deputata Suada Zoronjić del Movimento civico (URA) non ha verificato il suo mandato. Quindi il tutto si sta configurando come una nuova crisi, a iniziare dal mancato riconoscimento delle decisioni parlamentari. L’opposizione insiste sul fatto che si tratti di un “colpo di Stato”. Vale a dire che il Parlamento ha cambiato tutti quegli articoli della Legge che infastidivano la Chiesa ortodossa serba. Il Presidente del Montenegro Milo Đukanović non vuole confermare le decisioni del Parlamento, tra cui gli emendamenti alla Legge sulla libertà di religione. Nel prendere questa decisione, ha fatto riferimento alla Costituzione, esprimendo dubbi sul fatto che non ci fosse il quorum necessario in Aula, al momento dell’approvazione delle modifiche di Legge.
Con il sostegno della Chiesa ortodossa serba, la coalizione filoserba ha ottenuto alle elezioni una maggioranza parlamentare risicata, ovvero un deputato in più (41-40). Va sottolineato che la maggioranza parlamentare si è rifiutata di porre all’ordine del giorno la proposta di approvare una risoluzione sul genocidio di Srebrenica, nonché di inserire in procedura la Legge sul divieto delle organizzazioni fasciste e nazionaliste e l’uso dei loro simboli. Per capire meglio quello che oggi sta succedendo in Montenegro, bisogna tenere conto di alcuni fatti molto importanti che sono, tra l’altro, strettamente collegati con l’identità nazionale. Per quelli che sono di orientamento filoserbo, la questione montenegrina è sempre stata vista più che altro come un fatto regionale, locale e marginale, tale da non mettere mai in dubbio l’integrità del corpo nazionale serbo. Perciò si pone la domanda: che cosa significhi oggi essere montenegrino? Secondo i dati ufficiali, nel 1991 il 61,9 p.c. della popolazione si dichiarava di nazionalità montenegrini, il 9,4 p.c. di etnia serba… Il secondo referendum sull’indipendenza, tenutosi il 21 maggio 2006, aveva portato a molti cambiamenti nella struttura nazionale. L’indipendenza del Montenegro era stata sostenuta dal 55,5 p.c. degli elettori, mentre il 44,5 p.c. aveva votato contro. Confrontando questi dati con i risultati del censimento del 2003, quando il 43.2 p.c. dei cittadini aveva dichiarato che la propria identità nazionale era montenegrina mentre il 32 p.c. si era definito serbo…, vediamo presente una forte polarizzazione nella società. Il significato del concetto nazionale di montenegrino rispetto agli anni ‘90 è radicalmente cambiato. Risulta evidente il drastico processo di aumento della popolazione dichiarata serba. Dopo la proclamazione dell’indipendenza del Montenegro è quasi dimezzato il numero di cittadini che si dichiarano montenegrini. La Costituzione del Montenegro, adottata il 19 ottobre 2007, definisce la lingua montenegrina come l’unica lingua ufficiale. Tuttavia il censimento del 2011 ha dimostrato che la maggioranza della popolazione, incluso un quarto di coloro che si dichiarano montenegrini, non ha voluto identificarsi con la lingua montenegrina, ma piuttosto con la lingua serba. Così risulta che il serbo è la madrelingua della maggioranza della popolazione montenegrina nella misura del 42,88 p.c. ovvero è parlata da 265.895 cittadini, mentre la lingua materna montenegrina è presente con 36,97 punti percentuali, fatta propria da 229.251 cittadini.
Un altro problema molto serio è costituito dalla presenza di società a capitale straniero in Montenegro. Lo scorso anno secondo i dati di “Monstat”, a Podgorica queste erano il 35 p.c. Un numero significativo di aziende i cui proprietari non sono cittadini del Montenegro, si trova pure nei Comuni di Budua (Budva) – 20,7 p.c., Antivari (Bar) – 13,6 p.c. e Castelnuovo (Herceg Novi) – 9,2 p.c. Se guardiamo alle società di proprietà straniera che svolgono la loro attività sul territorio del Montenegro, dall’ottica di quelli che sono i Paesi di origine dei titolari, i russi sono in testa e aumentano di anno in anno: ora sono al 20,2 p.c., stando ai dati “Monstat“. Seguono i proprietari originari della Serbia – il 19,1 p.c., dall’Ucraina – il 6,7 p.c., dall’Italia – il 5,6 p.c. e dalla Bosnia ed Erzegovina – il 4,8 p.c. In Montenegro è ancora presente una forte struttura costituita dai vecchi quadri nell’amministrazione, nei servizi segreti, nella Polizia…. Perciò questo fatto pone la questione se il Paese abbia o meno la capacità di proteggersi da coloro che lo minacciano. Il Montenegro è minacciato da criminali altamente organizzati, che richiedono Polizia e pubblici ministeri bene addestrati e attrezzati. Devono essere prese diverse misure appropriate per affrontare le strutture criminali. Saprà il nuovo governo affrontare queste difficilissime e pericolose sfide?

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