«Una giornata a Rovigno» è una dedica al tempo

Al Centro multimediale la mostra organizzata dall'Associazione artistico-culturale «Giusto Curto» in visione fino al 18 febbraio

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«Una giornata a Rovigno» è una dedica al tempo

Serata ricca di emozioni quella che al Centro multimediale di Rovigno con la mostra “Una giornata a Rovigno”, organizzata dall’Associazione artistico-culturale “Giusto Curto”. Curata da Elio Velan e Aldo Dapas, comprende la collezione fotografica di Claudio Cherin, un esule rovignese deceduto a Trieste nel 1998, e le fonti documentaristiche incluse nel Diario di Antonio Segariol, un barbiere rovignese. Intitolato “Cronache di Rovigno: Notizie e fatti piú notevoli dall’anno 1889 all’anno 1974”, è stato pubblicato nel 2000 come primo volume della collana “Biblioteca istriana, Documenti e testimonianze” dall’Unione Italiana e dall’Università Popolare di Trieste.
A introdurre la mostra è stato Elio Velan, che ne ha spiegato il contenuto e ha salutato e ringraziato i figli di Claudio Cherin, Silvana e Paolo. “Quando l’amore per la propria città – ha rilevato Velan – si coniuga alla curiosità per le vicende del luogo e degli uomini, diventa impossibile non collegare e unire due personaggi che con passioni diverse (l’uno per la fotografia l’altro per la scrittura) hanno tentato di rappresentare questo nostro piccolo-grande microcosmo”.
A rivolgersi al pubblico sono stati la presidente della Comunità degli Italiani di locale, Roberta Ugrin e il presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, che nel salutare i presenti ha rilevato l’importanza dell’evento non soltanto per la realtà rovignese, in quanto contribuisce ad arricchire tutta la Comunità nazionale italiana.
La professoressa Franca Dapas, in rappresentanza della Famia Ruvignisa, rovignese d’origine che vive a Padova, ha condiviso col pubblico la sua commozione alla vista di una fotografia dei suoi parenti, nella quale è raffigurato suo zio, Vittorio Godena; ha ribadito l’importanza di questo avvenimento, che ha riportato alla memoria l’anima di una Rovigno che non c’è più ma che in questa mostra è possibile ritrovare.
La mostra, come evidenziato nel pieghevole che l’accompagna, è il fluire lento del tempo, è una dedica al tempo, l’essenza dell’anima: “I protagonisti delle foto vi guardano, valutate voi la distanza”.
A dare un tocco in più all’inaugurazione è stata la musica rovignese, con l’esibizione di Mirko Cetinski, accompagnato alla chitarra da Riccardo Bosazzi, che ha intonato una canzone composta da Domenico Garbin su testo di una poesia di Giusto Curto; è stata poi la volta di Kristina Fištrović, con Riccardo Bosazzi alla chitarra. La serata si è conclusa con una bitinada cantata dai musicisti dell’Associazione “Giusto Curto”, riuniti in coro.
La mostra rimane in visione fino al 18 febbraio 2020.

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