«Sušačka revija». Storia e cultura da tramandare

Nella Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak si è tenuta la cerimonia solenne in occasione del trentesimo anniversario di una delle riviste culturali più longeve di Fiume

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«Sušačka revija». Storia e cultura da tramandare
Tamara Morić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Una delle riviste culturali più longeve di Fiume, la “Sušačka revija”, ha celebrato non solo l’uscita del numero 121/122, ma anche il terzo decennio della sua esistenza. La cerimonia con la quale è stato celebrato quest’importante traguardo si è tenuta nella Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak. Il benvenuto ai presenti è stato dato dalla presidente del Club dei Sušačani, Tamara Morić, la quale ha parlato della nascita della rivista e della sua importanza nel panorama culturale della nostra città. Prima di iniziare il discorso ufficiale Morić ha criticato sia le autorità cittadine, che regionali, ovvero i rispettivi dipartimenti culturali, per non aver preso parte alla cerimonia.

Il bollettino del Club dei Sušačani
”La nostra rivista è nata nel 1993 sotto forma di bollettino del Club dei Sušačani per informare i nostri membri sulle attività e i temi d’attualità – ha ricordato -. Dopo un po’ di tempo la pubblicazione inizia ad abbracciare temi storici e culturali e il numero di collaboratori aumenta. Dopo il dodicesimo numero possiamo dire che la ‘Sušačka revija’ è diventata una rivista vera e propria per tutti coloro che vogliono saperne di più sulle nostre terre, i personaggi che vi hanno vissuto e il nostro patrimonio storico e culturale. Anche la qualità letteraria dei nostri testi è cresciuta col passare del tempo e ora la nostra rivista è non solo un periodico dei cittadini cosmopoliti e aperti al mondo, ma anche un importante marchio fiumano”.
In conclusione, Morić ha ringraziato la Città di Fiume, la Regione litoraneo-montana e il Ministero della Cultura e dei Media per il costante sostegno negli anni, come pure i lettori e i collaboratori.

La tradizione di una città
Ai presenti si è rivolto con un lungo discorso il caporedattore, nonché giornalista, Alen Čemeljić, il quale ha spiegato che quando diciamo di una persona che ha trent’anni, sappiamo che tale persona è ormai adulta e indipendente e forse ha già pure una famiglia. Quando, invece, diciamo di una rivista che ha compiuto tre decenni di vita, possiamo affermare che tale rivista è entrata a far parte della tradizione di una città o regione.
“Svolgo la funzione di caporedattore della ‘Sušačka revija’ dal suo tredicesimo numero – ha ricordato Čemeljić – e devo dire che in questi anni abbiamo trattato i temi più disparati, ma non ci è mai capitato di ripeterci, tanto è ricca la storia fiumana. Grazie alla rivista e ai suoi instancabili collaboratori anch’io ho avuto modo di imparare tante cose sul nostro passato e credo che col nostro lavoro abbiamo creato un prodotto di qualità da lasciare alle nuove generazioni”.
Čemeljić ha definito gli autori dei testi degli “scavatori dei tesori fiumani” e li ha ringraziati per tutte le interessantissime nozioni portate alla luce in questi trent’anni. Ai presenti si sono rivolti anche due dei collaboratori, il marittimo e docente universitario Jakov Karmelić e la storica dell’arte Daina Glavočić i quali hanno raccontato le loro esperienze. Alla serata hanno preso parte il coro “Sklad”, diretto dalla Maestra Nada Matošević Orešković, il chitarrista Robert Funčić e la cantante Tina Vukov.

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