L’importanza della cura della storia del terrotorio

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L’importanza della cura della storia del terrotorio

BUIE | Un’importante testimonianza scritta è stata presentata al sodalizio momianese: gli Atti Acta Bullearum III, “Momiano e l’Istria: Una comunità e una regione dell’Alto Adriatico (storia, arte, diritto, antropologia)”. Il terzo volume di questa serie raccoglie i contributi presentati durante il Convegno internazionale di studi svoltosi a Momiano dal 14 al 16 giugno 2013. Si tratta dunque di una raccolta di importanti incontri scientifici organizzati dall’Università Popolare Aperta di Buie con lo scopo di divulgare la vasta tematica riguardante la storia, l’ambiente e il patrimonio artistico-culturale della cittadina e del suo territorio. A inaugurare la serata, due esibizioni del coro misto della CI di Momiano diretto da Lora Pavletić: “Scendi le scale” e “Sotto il castello di Momiano”.

Dopo gli onori di casa fatti da Tanja Šuflaj, f.f. direttore dell’UPA di Buie, è stata Lorella Limoncin Toth a introdurre la serata, attualmente in veste di soprintendente dei beni culturali per l’Istria, ma all’epoca, direttrice dell’Università Popolare Aperta: ”Al convegno, promosso e organizzato dall’UPA di Buie in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, avevano partecipato una trentina di studiosi provenienti dalla Croazia, dall’Italia e dalla Slovenia, che hanno approfondito la conoscenza del territorio di Momiano – terra di confine che in epoca medievale era diventata giurisdizione feudale e sede di un castello – la cui storia si è intrecciata con quella della cittadina e del territorio, diventando un importante punto di riferimento amministrativo e di potere. Mancava tuttavia uno studio complessivo del Castello, che fosse in grado di ricomporre in un insieme le vicende storiche e le gestioni patrimoniali del feudo, come pure lo sviluppo edilizio della struttura. La pubblicazione degli Atti porta a termine il progetto del Convegno scientifico internazionale, lasciando una testimonianza scritta di quanto presentato durante i tre giorni del suo svolgimento – temi che in questa pubblicazione vengono ampliati con citazioni, un’ampia bibliografia e la trascrizione di documenti inediti”, ha dichiarato Lorella Limoncin Toth.

Un percorso lungo

“Per le necessità del Convegno e della pubblicazione degli Atti – ha continuato la soprintendente -, sono, infatti, state eseguite ricerche non solo negli archivi pubblici di Venezia, Trieste, Pirano e Pisino, ma anche in quelli privati, custoditi dagli eredi dei Rota (l’Archivio Benedetti e l’Archivio Gregoretti), schedati e digitalizzati, per permettere la loro divulgazione anche ad un pubblico più vasto. Tutto questo fermento, iniziato sin dal 2000 dalla Municipalità di Buie, dall’Università Popolare Aperta e dalla Comunità degli Italiani di Momiano, è culminato nell’agosto del 2016 con l’inizio dei lavori di consolidamento del Castello. Seppure, solo all’inizio di un lungo percorso che si propone la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale delle varie strutture ancora esistenti, grazie alla buona collaborazione instaurata dalla municipalità di Buie con la Soprintendenza per i Beni Architettonici del Ministero della cultura e la Regione istriana, si auspica di riuscire a portare a termine quest’ambizioso progetto conservativo. Con la speranza che quest’opera contribuisca a una maggiore conoscenza di una parte della nostra storia ancora sconosciuta consegnamo quest’opera nelle mani dei lettori”.

Quattro unità tematiche

Il volume è stato poi presentato dal dr.sc. Dean Krmac, della Società umanistica Histria di Capodistria e dal dr. sc. Ivan Matejčić, professore in pensione. Hanno spiegato come i numerosi temi trattati al convegno sono suddivisi in quattro unità tematiche principali che trattano storia, arte, diritto, antropologia, più precisamente, l’Istria e il Momianese in epoca veneziana, l’arte e la cultura del territorio, i rapporti giurisdizionali e gli assetti istituzionali nella località e nel territorio di Momiano e il ruolo svolto dal casato dei Rota nella storia del feudo, sottolineando come attraverso gli svariati contributi mirati è emersa un’immagine a tutto tondo di Momiano, in cui si sono intrecciate la storia, l’arte, la cultura, le tradizioni, l’economia e l’identità dell’area presa in esame. Il metodo comparativo e analitico usato dagli studiosi ha permesso di collegare diverse discipline e di inserire le vicende della località in un più vasto quadro storico di quello strettamente locale.
Di particolare importanza sono i rilevamenti architettonici e le ricostruzioni ideali del Castello, relativi alle epoche fondamentali delle sue trasformazioni, ricostruzioni mai tentate finora se non per lo stato di fatto. Numerose ricerche sono dedicate alle dispute e ai procedimenti giudiziari che hanno contrassegnato la giurisdizione feudale della famiglia durante i secoli. Questa pubblicazione, che rappresenta il risultato di numerosi anni di ricerca, va a colmare il vuoto che esisteva nell’attuale letteratura su Momiano, proponendo numerosi spunti di assoluta novità e interesse. Vuole, altresì, recare rinnovato impulso agli studi della storia e del superstite patrimonio architettonico di Momiano, richiamando l’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni su quest’interessantissimo territorio per promuovere la sua valorizzazione.

Omaggio alla musica

Nella pubblicazione hanno trovato spazio anche numerosi saggi dedicati alla musica, tra i quali le composizioni inedite scritte dal conte Stefano Rota, salvate dall’oblio dalla pianista Aleksandra Golojka che durante la serata ha proposto al pianoforte Elegia e La piva del pastore. Due coinvolgenti sonate, eseguite con professionalità e ardore, hanno fatto ritornare i presenti al XIX secolo, immaginando la famiglia del Conte Stefano Rota che si riuniva nel dopocena, con ospiti o amici, per ascoltare della musica, trasmettendo così la grande passione musicale dell’illustre personaggio. Il volume è pure corredato da numerose illustrazioni, dipinti, fotografie, disegni e piani, per la maggior parte ancora inediti, che trasmettono il valore visuale e memoriale sulla storia del territorio e dei monumenti culturali rappresentati. Il redattore responsabile della pubblicazione è Lorella Limoncin Toth, che assieme a Rino Cigui, Claudio Povolo e Tanja Šuflaj fa pure parte del Comitato di redazione. La revisione dei testi per la lingua italiana è stata curata da Rino Cigui, per il croato da Lorena Monica Kmet; quest’ultima firma pure la traduzione in lingua croata. Marijana Anđelković – Stechow e Michael Stechow firmano la traduzione in lingua inglese, mentre quella in italiano, Tanja Šuflaj. La soluzione grafica è opera della ditta Comgraf s.r.l. di Umago. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo finanziario della Regione Veneto, della Regione istriana e della Città di Buie.
Alla serata, oltre a un numeroso pubblico di storici e studiosi, presente pure la vicepresidente della Regione istriana, Giuseppina Rajko, l’assessore alla Cultura per la Regione istriana, Vladimir Torbica, il sindaco della Città di Buie, Fabrizio Vižintin, la vicesindaco della Città di Buie, nonché la presidente della CI di Momiano, Arianna Braico e la vicesindaco della Città di Buie per la minoranza Italiana, Jessica Acquavita.

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