Multilinguismo, un valido allenamento per il cervello

L’Università della terza età ha proposto un interessante conferenza sui pregiudizi, ma anche sui molteplici vantaggi riguardanti le persone che usano attivamente più lingue, fenomeno oggi sempre più diffuso

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Multilinguismo, un valido allenamento per il cervello
Grande interesse per il tema proposto. Foto: RONI BRMALJ

Al giorno d’oggi conoscere più di una lingua non è considerato insolito in quanto le nostre società sono sempre più multilingui grazie alla mobilità delle persone e alle connessioni internazionali in un mondo globalizzato. Però pur sempre rimane la presenza di pregiudizi e incomprensioni sul multilinguismo, spesso in connubio con la convinzione che alcune lingue siano utili e quindi debbano essere sostenute nell’apprendimento e mantenute nel tempo (l’inglese per esempio), mentre altre, definite di minoranza, non abbiano lo stesso valore e possano costituire un ostacolo dal punto di vista dei percorsi educativi e dell’integrazione sociale.
Il multilinguismo a Fiume, dove nel passato si intrecciavano tanti idiomi e dialetti, è di casa e il tema è stato trattato dalla professoressa straordinaria del Dipartimento di anglistica della Facoltà di filosofia Tihana Kraš, durante la breve conferenza svoltasi nell’ambito dei corsi dell’Università della terza età. Precisamente l’argomento verteva su come il multilinguismo contribuisce ad un invecchiamento in buona salute e quali sono i vantaggi.
“Il multilinguismo soprattutto nella terza età, ma pure nelle generazioni più giovani, deve essere visto come uno scudo che protegge dal declino delle funzioni cognitive – fa sapere la professoressa Kraš, perciò è molto importante l’uso regolare di più lingue o dialetti nella vita quotidiana. Questo dovrebbe divenire un fenomeno molto comune che porta numerosi vantaggi sociali, linguistici e cognitivi. Comunque, ad esso sono associate ancora oggi pregiudizi che possono portare a conseguenze dannose per il singolo e per la società”.
Nel suo intervento la docente ha poi spiegato i numerosi vantaggi, come una migliore memoria grazie allo scambio di idiomi parlati durante la giornata. Praticamente si tratta di un allenamento mentale che, dagli ultimi dati scientifici, posticipa di circa quattro anni la demenza senile e accelera la ripresa dopo un ictus cerebrale nelle persone multilingui. Perciò è molto importante incoraggiare lo studio delle lingue straniere e una conversazione diretta tra tutte le generazioni.
La professoressa Tihana Kraš è la fondatrice e la guida dell’organizzazione Bilingualism Matters@Rijeka operante alla Facoltà di Filosofia, che fa parte dell’omonima organizzazione internazionale con sede a Edimburgo nel Regno Unito e che promuove la conversazione in lingua inglese. In questi giorni, sempre nell’ambito dell’Università della terza età sono stati avviati una serie di incontri colloquiali in lingua inglese che vengono frequentanti da 26 partecipanti divisi in due gruppi. Tutti i corsisti conoscono la lingua inglese e vengono invogliati a trattare un argomento di loro scelta. Gli incontri sono condotti dalla studentessa Anja Najman, laureata del II anno di Lingua e letteratura inglese, sotto la guida della professoressa Kraš.

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