Fiume. Musica più forte della pioggia

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Fiume. Musica più forte della pioggia

La pioggia a Fiume per Capodanno non fa notizia. Questa volta, però, ha esagerato. Meriterebbero un premio speciale tutti coloro che hanno atteso in Corso l’arrivo del 2024, facendosi strada tra migliaia di ombrelli aperti per vedere almeno uno spicchio del palco. Nonostante la pioggia, accompagnata da raffiche di scirocco, la festa non è mancata. Il programma del veglione è iniziato in perfetto orario con i “Groovers”, apripista di turno per il concerto di Gibonni le cui note nostalgiche hanno accompagnato l’anno che se n’è andato e accolto quello nuovo. Ospite a sorpresa Damir Urban.

Dopo il conto alla rovescia e alcuni minuti di botti ininterrotti, come la pioggia, a salire sul palco è stato il sindaco per il consueto messaggio augurale ai concittadini, in particolae ai temerari che sono rimasti lì, avvolti negli impermeabili: “Tanta salute, fortuna e soddisfazioni e l’augurio che i vostri piani si possano realizzare”. Così com’è iniziato, il programma si è poi concluso, sotto la pioggia battente, con il D.J. Voljen Korić.

Il tempo si è placato soltanto all’alba, quando il Corso veniva attraversato dai veicoli della “Čistoća” per raccogliere bottiglie e bicchieri con cui si è brindato per tutta la notte. A lavare le vie della città ci ha pensato la pioggia, 86 litri per metro quadrato caduti in 24 ore, di cui gran parte tra le 21 e le 3 di notte.

Anche quest’anno è stato deciso di rinunciare ai fuochi d’artificio, seguendo quella che è ormai una tendenza nei centri urbani, a beneficio di cani, gatti e uccelli. Sono mancati i fuochi “istituzionali”, ma non quelli privati, in ogni angolo della città, dai grattacieli alle strade. Gli animali domestici e i volatili non se la sono passata troppo bene, ma, in compenso, non si ha notizia di persone che hanno dovuto chiedere cure mediche per ustioni e lesioni provocate da petardi e altro materiale pirotecnico. La notte è stata tranquilla anche per i vigili del fuoco a cui ha fatto visita, come da tradizione, il sindaco. Un cassonetto in fiamme in via Križanić e alcuni rami abbattuti dallo scirocco sono il bilancio di un Capodanno che ci ha risparmiato brutte notizie. A mezzanotte in Corso c’erano circa tremila persone, ma c’era tanta gente nei dintorni. Nelle casette allestite in piazza della Risoluzione per l’Avvento era impossibile trovare un posto. Pieni zeppi anche i locali rimasti aperti per tutta la notte, presi d’assalto al termine del concerto. Per l’anno prossimo, forse, sarà il caso di pensare ad ampliare l’offerta all’aperto visto che ieri è stata un’impresa ordinare da bere. Quest’anno, come sappiamo, si è ridotto drasticamente il numero di stand in centro rispetto all’Avvento delle passate edizioni.

Grande festa anche ad Abbazia, dove non sono mancati musica e brindisi di mezzanotte, nonostante l’incessante pioggia.

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