Martedì prossimo la capitale croata ospiterà il primo Vertice parlamentare della Piattaforma di Crimea, un’iniziativa diplomatica lanciata dall’Ucraina nell’agosto del 2021. “La Piattaforma – si legge sul sito dell’iniziativa (Crimea-platform.org) – è un nuovo formato di consultazione e coordinamento internazionale avviato dall’Ucraina e mira ad aumentare l’efficacia della risposta internazionale all’occupazione in corso della Crimea e alle crescenti minacce alla sicurezza, ad aumentare la pressione internazionale sul Cremlino, a prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani e a proteggere le vittime del regime di occupazione, e a raggiungere l’obiettivo principale: la de-occupazione della Crimea e il suo ritorno pacifico all’Ucraina”.
Al più importante appuntamento internazionale organizzato finora dal Sabor è stata annunciata l’adesione di numerosi ospiti di primo pianto della politica internazionale, a iniziare dalla speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, che lunedì prossimo sarà ricevuta dal presidente del Sabor, Gordan Jandroković. Nency Pelosi è la più importante funzionaria delle istituzioni USA a giungere in Croazia dal 2015, quando il Paese fu visitato dall’allora vicepresidente e odierno inquilino della Casa Bianca, Joe Biden.
All’appuntamento è stata confermata la partecipazione di una quarantina di delegazioni in rappresentanza di una trentina di Paesi (il Belgio, la Repubblica Ceca, l’Irlanda, la Polonia e la Romania invieranno i rappresentanti di entrambe le Camere dei rispettivi parlamenti nazionali). Undici Stati, tra i quali la Francia, l’Ungheria, il Giappone e il Canada hanno annunciato che aderiranno al summit da remoto. La Serbia, unico Paese del continente europeo, oltre alla Bielorussia, a non aver introdotto le sanzioni nei confronti della Russia, è stata invitata a partecipare all’appuntamento, ma ha declinato l’offerta. Alla conferenza parteciperanno pure i rappresentanti del Parlamento europeo, dell’Unione interparlamentare e delle Assemblee parlamentari del Consiglio d’Europa, dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e della NATO.
La conferenza sarà inaugurata dal presidente del Sabor, Gordan Jandroković e dal suo omologo ucraino, Ruslan Stefančuk. Successivamente a rivolgersi ai presenti saranno il primo ministro croato Andrej Plenković e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quest’ultimo in videoconferenza. Al termine dei lavori del Vertice dovrebbe essere approvata una dichiarazione congiunta. A chiedere che il Summit sia organizzato in Croazia sono state espressamente le autorità di Kiev.
Secondo Kiev, per riportare la Crimea sotto il controllo ucraino e nell’alveo filoeuropeo è fondamentale il sostegno della comunità internazionale., in quanto la Russia non vuole sentire ragioni. Ai residenti della Crimea sono stati rilasciati passaporti e documenti russi e il Cremlino ha speso oltre 2,5 miliardi di euro per realizzare il ponte che collega, fisicamente e simbolicamente, la Crimea alla Russia. Dal canto loro, i residenti hanno denunciato, tra l’altro, dure discriminazioni contro la comunità tatara di Crimea, nonché deportazioni forzate e violazioni di diritti umani. I tatari rappresentano quasi il 15 p.c. dei 2,3 milioni di abitanti della Crimea e si sono opposti alla presa di potere di Mosca. Si ritiene che 30.000 cittadini appartenenti a questa etnia siano fuggiti dalla Crimea dal 2014.