La Croazia può sostenere l’Ucraina soltanto con l’invio di aiuti umanitari e condannando l’aggressione da parte della Russia. Qualsiasi altro coinvolgimento della Croazia nella guerra in Ucraina potrebbe essere letale. Questo il parere espresso dal Presidente della Repubblica Zoran Milanović, che ha salutato il terzo contingente croato in partenza per la Lituania. Il Capo dello Stato ha ribadito di essere contrario all’invio di armi all’Ucraina in quanto ciò non aiuterà a far cessare la guerra che è in atto e ha affermato che “è assolutamente chiaro che la Crimea non farà mai più parte dell’Ucraina” parlando di somiglianze tra il caso della Crimea e quello del Kosovo. “Chi ha annesso il Kosovo? La comunità internazionale e noi. È stato tolto alla Serbia. Non si tratta di annessione, bensì di usurpazione, parte del territorio è stata sottratta alla Serbia”, ha detto Milanović, aggiungendo come “Serbia e Russia non siano la stessa cosa e nemmeno Germania e Russia siano la stessa cosa.” “Quello che stiamo facendo come collettivo occidentale, che effettivamente non esiste perché qui non ci sono soluzioni, è profondamente immorale. La soluzione non è un cambio di governo in Russia. I carri armati tedeschi omogeneizzeranno ulteriormente i russi avvicinandoli ai cinesi – ha aggiunto il capo dello Stato –. Il mio compito è quello di allontanarci da tutto ciò, per non essere dei barboncini da circo.” Secondo il Presidente della Repubblica, infatti, alcuni funzionari statali, i mass media e anche Josep Borrell, capo della diplomazia europea, sarebbero “coinvolti nella trasformazione dei croati in barboncini da circo. E prima di Borrell a fare la stessa cosa era stata Federica Mogherini, ex Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, e alcuni media. Chiaro il riferimento in quest’ultimo caso al no dell’Ue alla partecipazione croata alla missione militare Althea in Bosnia ed Erzegovina.