Euro in Croazia: ecco il cronoprogramma

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Euro in Croazia: ecco il cronoprogramma

Tra una ventina di giorni la Croazia adotterà l’euro. I preparativi sono a buon punto, come confermano anche dalla Banca centrale croata (HNB) e il 1.mo gennaio 2023 non dovrebbero esserci problemi nel passaggio dalla kuna alla moneta unica europea. In questo senso, dal 1.mo ottobre scorso l’HNB ha iniziato a inviare gli euro a tutte le banche, data da cui è potuto iniziare il pre-approvvigionamento dei soggetti d’affari . Ma vediamo il cronoprogramma di uno dei più importanti momenti della storia croata.
Il mese di novembre è o è stato l’ultimo per il quale i lavoratori croati si sono visti erogare lo stipendio in kune, come pure i pensionati le quiescenze. Nel mese di dicembre in corso le banche, l’Agenzia finanziaria (FINA) e le Poste croate (HP) hanno iniziato a immettere in circolazione i primi pacchetti di euro. In questo senso, dal 1.mo dicembre scorso i cittadini possono acquistare i pacchetti di euro con i motivi croati: per 100 kune si ricevono 13,27 euro (tutti in monetine).
Sempre dalla stessa data la Banca centrale pubblica il tasso nazionale di riferimento (NRS) temporaneo, che servirà per il calcolo dei tassi d’interesse (che nel contratto sono previsti come variabili) sui mutui. Le banche, entro il 18 dicembre, invieranno ai clienti le note informative sui tassi di riconversione, sui parametri, sul margine di guadagno e sull’ammontare del tasso d’interesse, e se possibile anche il nuovo piano di pagamento delle rate del mutuo. Inoltre, i risparmiatori riceveranno l’informazione sul tasso di riconversione, i parametri e l’ammontare del tasso d’interesse sui depositi. Cinque giorni prima dall’ingresso nell’Eurozona (quindi, dal 27 dicembre 2022), le piccole imprese potranno ricevere fino a 10.000 euro nel procedimento di pre-approvvigionamento semplificato (in questo caso dovranno sottoscrivere un contratto con l’istituto bancario e offrire una determinata garanzia).

A Capodanno la Croazia entra nella storia. Il 1.mo gennaio 2023 l’euro diventa la valuta ufficiale. Da questa data e fino al 14 gennaio sarà in vigore la doppia circolazione euro-kuna. Ciò significa che si potrà ancora pagare in kune dappertutto, ma il resto sarà restituito in euro. Però, esiste una limitazione, ossia si potrà pagare con al massimo 50 monete di kuna.
Al più tardi il 31 gennaio 2023 i fruitori dei servizi finanziari riceveranno l’informazione individuale sull’attuazione della riconversione. Sempre da gennaio l’HNB pubblicherà ogni tre mesi l’NRS per l’euro, in base al quale vengono calcolati i tassi d’interesse variabili. Per tutto il 2023, le banche, la FINA e le Poste croate convertiranno gratuitamente le kune in euro, applicando il tasso di riconversione ufficiale di 1 euro = 7,53450 kune. L’unica limitazione è che potranno essere riconvertite al massimo 100 banconote e altrettante monete per transazione.
Entro la fine di febbraio 2023, se un cliente prima dell’adozione dell’euro disponeva di un conto in kune e in euro presso qualsiasi istituto finanziario, avrà diritto, senza l’obbligo di pagare un compenso, di chiudere uno o più conti e trasferire tutti i mezzi evidenziati su tali conti su un solo conto a sua scelta.
Entro la fine del mese di giugno 2023, la bolletta o la fattura su cui l’importo da pagare è indicato in kune e che è stata preparata, stampata e inviata in precedenza al debitore, che ha deciso di saldarla dopo l’ingresso nell’Eurozona, dovrà essere pagata in euro, nell’importo che corrisponde all’importo in kune indicato sulla bolletta o fattura, applicando il tasso di conversione ufficiale.
Il 31 dicembre 2023 scade il periodo della doppia esposizione dei prezzi ed entro questa data i cittadini potranno, senza pagare alcun compenso, convertire le kune in euro agli sportelli della FINA, delle Poste croate e delle banche.
A partire dal 1.mo gennaio 2024, la Banca centrale croata sarà l’unico istituto dove si potranno sostituire le kune in euro: le banconote per un periodo illimitato, mentre le monete delle kune fino a tre anni, ossia fino al 1.mo gennaio 2026.

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